Il Sole 24 Ore Sabato 28 Marzo 2020 17
Finanza
Mercati
Banche, arriva lo stop ai dividendi
Congelati 30 miliardi in due anni
EFFETTO VITUS
Bce e Bankitalia congelano
la distribuzione utili di tutti
gli istituti fino a ottobre
Enria: «Servono più risorse
all’economia, dalla mossa
vantaggi per banche e soci»
Luca Davi
Stop alla distribuzione dei dividendi
delle banche europee del e del
. Almeno fino al prossimo primo
ottobre. La Bce interviene con una
raccomandazione dal carattere ecce-
zionale, ma necessaria per spingere le
banche a conservare il capitale e ar-
monizzare i comportamenti in un
comparto che sembrava volersi muo-
vere in ordine sparso sul tema della
cedole. E così, dopo la lettera inviata
dalla Federazione bancaria europea
che auspicava la necessità di frenare
i dividendi relativi al , ieri il Su-
pervisory board è intervenuto sulla
questione per chiarire l’approccio da
seguire già a partire da quest’anno. Il
vertice del board presieduto da An-
drea Enria, anticipato da Il Sole Ore,
ha dato il via a una raccomandazione
che non lascia spazio a interpretazio-
ni: almeno fino al primo ottobre
le banche non dovranno distribuire
dividendi né saranno autorizzati a va-
rare buy-back relativi a e .
Così facendo, la Bce conta di trattene-
re nei fondi delle banche miliardi
di capitale aggiuntivo Cet , patrimo-
nio che darà capacità aggiuntiva «per
fare prestiti per miliardi», come
spiegato dallo stesso Enria.
La mossa della Vigilanza Bce è del
resto coerente con l’allentamento delle
maglie della regolamentazione messo
in atto dalla stessa Ssm. Perché se con
una mano la Vigilanza disegna prov-
vedimenti che permettono agli istituti
di avere più flessibilità su capitale e li-
quidità, difficile pensare con l’altra
consenta di distribuire utili agli azioni-
sti. Enria non a caso ricorda le «straor-
dinarie misure di liquidità», le «garan-
zie pubbliche molto elevate» e, ultimo
ma non meno importante, la «flessibi-
lità senza precedenti nella vigilanza».
A fronte di questa «panoplia di inizia-
tive pubbliche», Enria si dice «convin-
to» che non ci può «essere una strada
a senso unico» ed è «necessario anche
un contributo da parte delle banche e
dei loro azionisti». Il numero uno della
Vigilanza si dice anche consapevole
delle argomentazioni di chi teme che
queste misure «spaventeranno gli in-
vestitori azionari». Ma «credo – con-
clude Enria - che queste misure siano
nell’interesse a lungo termine delle
banche e dei loro azionisti».
La decisione punta di fatto anche
ad armonizzare l’approccio tra le
banche dei vari paesi europei. Giovedì
la Federazione bancaria europea pre-
sieduta dal ceo di UniCredit Jean Pier-
re Mustier aveva comunicato alla
stessa Vigilanza la disponibilità di
massima ad interrompere il paga-
mento dei dividendi . Ma anche
all’interno della stessa Ebf si sarebbe
riscontrata non poca difficoltà a rag-
giungere una linea condivisa. Com-
plice anche una stagione assembleare
oramai alle porte, le principali banche
italiane nei giorni scorsi avevano ri-
badito l’intenzione di rispettare le
promesse fatte al mercato. Da Intesa
a UniCredit, da BancoBpm a Ubi a
Bper, tutte le banche avevano ribadito
la loro road map sulla cedola. Realisti-
co che nei prossimi giorni siano con-
vocati i Cda delle diverse banche per
prendere atto delle valutazioni Bce e
per rivedere «le loro proposte in linea
con le nuove raccomandazioni», co-
me auspicato dalla Bce. Intesa ha an-
nunciato che esaminerà la comunica-
zione nel corso del cda di martedì
prossimo. La stessa Banca d’Italia, in
linea con quanto deciso dalla Bce, ieri
ha espresso a sua volta una racco-
mandazione a tutte le banche e gruppi
bancari rientranti sotto la sua super-
visione che almeno fino al primo ot-
tobre non paghino dividendi,
inclusa la distribuzione di riserve, e
non assumano alcun impegno irrevo-
cabile per il pagamento dei dividendi
per gli esercizi finanziari e .
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REUTERS
Il Leone in trasferta. Generali terrà l’assemblea 2020 lontano da Trieste
Parla Maurizio Tamagnini,
ad di Fsi: «Costruiamo le
condizioni per una
partnership fra il private
equity e gli imprenditori»
Carlo Festa—a pag.
Private equity
Tamagnini:
«È tempo
di allearsi
con l’impresa»
EssilorLuxottica rivede l'outlook
sul annunciato solo venti
giorni fa alla luce dell'impatto del
coronavirus e interrompe il
programma di buyback
—Servizio a pagina
Occhialeria
EssiLux ferma
il buyback
e ritira le stime
per il 2020
EssilorLuxottica.
Stop al piano
di riacquisto azioni
Come si muoveranno nelle prossime settimane le agenzie in-
ternazionali sul rating sovrano dell’Italia e delle banche italiane?
Le due date da tenere d’occhio sono il aprile, quando si pro-
nuncerà S&P Global, e l’ maggio quando sarà la volta di Moo-
dy’s e Dbrs Morningstar. Sulle banche l’approccio finora seguito
non ha portato a immediati tagli del rating. Vi sono state però
alcune riduzioni dell’outlook, che lasciano prevedere possibili
futuri tagli dei rating. Molto dipenderà dall’evoluzione del con-
tagio da Coronavirus, dalla durata del conseguente lockdown,
dall’aumento del debito pubblico e dal rallentamento dell’eco-
nomia. Finora, le previsioni di calo del Pil italiano nel adot-
tate dalle agenzie di rating rientrano nella fascia di quelle più
ottimiste, soprattutto se confrontate con quelle di grandi ban-
che d’affari internazionali e centri di ricerca (anche italiani) che
ipotizzano cali su base annua ben superiori al %.
L’agenzia di rating Fitch, per esempio, prevede per ora
che il Pil dell’Italia scenda solo del % nel mentre la
stima di S&P Global punta su un -,%. Per Moody’s la con-
trazione cumulativa sarà del ,% nei primi due trimestri
dell’anno, che dovrebbero essere i peggiori, allineandosi alle
stime più prudenziali dei vari centri di ricerca. La cautela
sulle stime può essere il segnale di un approccio soft rispetto
a un possibile downgrade? È ancora presto per dirlo, sarà
decisivo l’andamento del prossimo mese. Cer-
tamente il merito di credito dell’Italia è desti-
nato a peggiorare, con un rapporto tra debito/
pil in sensibile aumento, e un downgrade delle
agenzie di rating è da mettere in conto. L’es-
senziale è mantenere il livello di investment
grade, che per il momento resta una condizio-
ne essenziale perché i titoli di Stato italiani pos-
sano essere acquistati da Bce nel suo quantita-
tive easing allargato.
L’unico waiver (deroga) sul rating concesso da
Bce nell’ambito del nuovo piano di acquisto bond
da miliardi denominato Pepp (Pandhemic Emergency pur-
chase programme) riguarda per ora i bond sovrani della Grecia,
che non hanno un rating da “investment grade” ma verranno
comunque acquistati da Bce nella misura di circa miliardi di
euro. Per tutte le altre emissioni obbligazionarie, pubbliche e
private, valgono le precedenti regole del piano di Qe denomina-
to App che non comprende i cosiddetti junk bonds.
L’Italia è a rischio in prospettiva? La regola seguita da Bce sul
rating è che si applica a un emittente sovrano il migliore dei rating
tra quelli delle quattro agenzie internazionali “ammesse” dall’Eu-
rotower: S&P, Moody’s, Fitch, Dbrs Morningstar. Quest’ultima è
quella che da tempo ha il rating più alto sull’Italia, tre “gradini”
(notch ) sopra il livello di sicurezza dell’investment grade. Un down-
grade non è da escludere, ma pare improbabile - stando ai loro at-
tuali report sulla crisi - che riguardi tre notch. In generale, Dbrs evi-
denzia che le inevitabili e necessarie «misure fiscali dei Governi sa-
ranno temporanee» e non dovrebbero comportare azioni di rating
poiché il loro costo appare gestibile «dato l’ambiente di tassi reali
negativi e la spinta alla ripresa economica che ne deriverà». Sull’Ita-
lia nello specifico solo un cenno: a differenza di Portogallo e Spagna,
l’Italia è arrivata a questa nuova crisi con tassi di crescita debole fin
dal . Come dire: se downgrade sarà, dipenderà anche dal rap-
porto debito/Pil che l’Italia ha peggiorato negli ultimi otto anni.
—Alessandro Graziani
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LO SCENARIO
LE VALUTAZIONI
Agenzie di rating caute
(per ora) su banche
e debito sovrano
Primi verdetti
il 24 aprile,
stime
prudenti sul
Pil Italia 2020
atteso in calo
«solo»
del 2-2,5%
ASSICURAZIONI
A Torino l’assemblea di Generali
Sulla cedola la parola agli azionisti
I grandi soci, a proposito
del dividendo, attendono
le indicazioni di Ivass
L’assemblea di Generali non si ter-
rà nella storica sede di Trieste. Cau-
sa Coronavirus e l’impossibilità del
presidente Gabriele Galateri di Ge-
nola, complici le restrizioni previ-
ste dal Governo, di spostarsi da To-
rino l’assise si terrà nella città della
Mole il prossimo aprile. Un tra-
sferimento che si accompagna an-
che alla decisione di ridurre al mi-
nimo la presenza fisica dei soci,
tanto che al tavolo saranno fonda-
mentalmente in tre: il numero uno
Galateri, il notaio e il rappresen-
tante designato dagli azionisti.
In questo clima altro tema cru-
ciale è la cedola. Diverse Autorità
hanno richiamato banche e sog-
getti finanziari alla prudenza stan-
te l’incertezza generale rispetto al-
le prospettive . Nessuno, in
questo momento, può calcolare
quale potrà essere l’impatto del
Covid- sull’industria assicurati-
va. La volatilità dei mercati, con re-
lativi effetti sulla Solvency, le
agenzie al lavoro solo in digitale,
con un potenziale calo dei ricavi fi-
nali, e al contempo la minore sini-
strosità, a beneficio della redditivi-
tà, sono tre aspetti il cui peso sui
risultati dell’anno in corso è ancora
tutto da valutare. Di qui i richiami
delle Authority. Generali, in propo-
sito, all’ultimo consiglio di ammi-
nistrazione ha stabilito di proporre
agli azionisti la distribuzione di un
dividendo pari a , euro a titolo.
A questo punto, dunque, la palla
passa nel campo dei soci, spetterà
a loro in sede assembleare decidere
se procedere o meno. A riguardo, si
apprende che i grandi azionisti so-
no in attesa di specifiche indicazio-
ni da parte dell’Ivass.
Intanto, come ricostruito da Ra-
diocor, è solo la terza volta in quasi
anni di storia che il gruppo non
terrà l’annuale assemblea a Trie-
ste, dove la compagnia è stata fon-
data nel dicembre . Un fatto a
suo modo storico - determinato
dalle restrizioni del Coronavirus -
se si pensa che il Leone era stato
costretto a svolgere l’assise fuori
sede soltanto nel (tra Venezia
e Milano) e nel (Venezia), per
la nota “questione triestina”, ovve-
ro la contesa sui territori di confine
tra Italia e Jugoslavia. Scorrendo
gli archivi di Generali, si scopre
inoltre che soltanto un anno, il
, l’assemblea non si era tenu-
ta, ovviamente per la Seconda
Guerra Mondiale. Per il resto, dal
ad oggi, l’assise si è sempre
svolta a Trieste.
—L.G.
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Laura Serafini
Slitta di un anno, al , l’implemen-
tazione dell’accordo di Basilea sui re-
quisiti patrimoniali delle banche. La
decisione è stata adottata ieri dal grup-
po dei governatori centrali e dei re-
sponsabili della supervisione a livello
globale (Ghos) insieme a una serie di
altre misure decise per “fornire mag-
giore capacità operativa a banche e su-
pervisore per rispondere alle priorità
di stabilità finanziaria immediata deri-
vante dall’impatto del Covi- sul si-
stema bancario globale”. La decisione
arriva dopo le mosse annunciate nei
giorni scorsi dalla Bce per allentare i
requisiti patrimoniali e le regole sulla
classificazione degli Npl e dare più os-
sigeno agli istituti di credito nel sup-
portare la liquidità alle imprese. Tutte
le misure adottate dall’accordo di fine
, quando fu trovato l’intesa sulla
nuova Basilea o Basilea +, vengono
rinviate al ; slitta dal al
l’adozione del cosiddetto output floor,
il meccanismo che serve per allineare
gli effetti (in termini di accantonamen-
ti patrimoniali) dell’utilizzo dei model-
li interni di valutazione rispetto ai mo-
delli standard. La notizia di ieri è desti-
nata probabilmente a ripercuotersi
anche nell’agenda delle Commissione
europea (per la verità già stravolta dal
Coronavirus). Prima dell’emergenza
era stata avviata la fase di consultazio-
ne preliminare all’elaborazione della
direttiva comunitaria che avrebbe do-
vuto decidere con quali margini di di-
screzionalità recepire quell’accordo.
Ed il confronto era già molto acceso: le
banche europee, attraverso uno studio
commissionato dalla Federazione eu-
ropea a Copenaghen Economics, ave-
vano stimato in miliardi i costi ag-
giuntivi in termini di accantonamenti
patrimoniali derivanti da un recepi-
mento letterale del testo di Basilea.
L’Eba, l’autorità europea che può fare
regolamentazione sulle banche, aveva
invece calcola in miliardi l’onere
aggiuntivo (ma per le banche il conteg-
gio è troppo ottimistico perchè basato
solo sui requisiti minimi patrimoniali
richiesti). Da parte sua Andrea Enria,
presidente dell’organo di vigilanza
della Bce (Ssm) aveva più volte detto di
essere a favore di un recepimento fe-
dele del documento ai fini di tutelare la
stabilità del sistema. Il Covid- ormai
sembra aver archiviato il dibattito. An-
che se il gruppo dei governatori non
sembra abbassare la guardia. «Non ci
si aspetta che la revisione della tempi-
stica diluisca il rafforzamento patri-
moniale del sistema bancario globale
- si spiega -. Al contempo intendiamo
fornire alle banche e ai supervisori ca-
pacità immediata per rispondere rapi-
damente e in modo efficace all’impatto
del Covid-». Il gruppo dei governa-
tori «riafferma all’unanimità la pro-
pria aspettativa di una piena, nei tempi
ed effettiva implementazione di tutti
gli standard di Basilea + entro la nuo-
va scadenza. I fatti in corso mostrano
ancora una volta l’importanza di un si-
stema finanziario resistente, che que-
ste misure mirano a rafforzare ulte-
riormente». Dunque, con lo slittamen-
to di un anno dei tempidi implementa-
zione c’è da attendersi che scivoli in
avanti nel tempo anche la direttiva eu-
ropea per recepire le norme. Tanto più
che, nei mesi scorsi, il comitato di tec-
nici a supporto del Comitato di Basilea
aveva cominciato a studiare i rischi di
stabilità finanziaria legati ai cambia-
menti climatici e a ragionare su quali
misure adottare per prevenirli. Uno
slittamento dei tempi potrebbe porta-
re, alla fine, a rivedere una serie di
aspetti dell’impianto di Basilea (come
sarà l’economia mondiale dopo il Co-
vid-?) includendo anche altre varia-
bili. Il gruppo dei governatori in ogni
caso, ha adottato ieri anche altre mi-
sure a supporto della liquidità. Per il
presidente Villeroy de Galhau (che è
anche presidente della Banca di Fran-
cia) servono «servizi cruciali per
l’economia reale e per assicurare che
ilsistema bancario rimanga forte sia
dal punto finanziario che operativo.
Le misure adottate oggi puntano a
dare la priorità a questi obiettivi e sia-
mo pronti ad agire ulteriormente se
necessario».
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LE NORME SUI REQUISITI PATRIMONIALI
Basilea4, spostate al 2023 le scadenze dell’accordo
I governatori decidono
il rinvio di un anno per dare
piùossigeno alle banche
Sono tempi governati dall’emergenza eppure chi
può, tra finanza e investimenti, continua a guardare
avanti accadere. È il caso della sottoscrizione di un
“basket bond” da dieci milioni a favore di un’azienda
piemontese, la Ledoga Srl in capo al Gruppo Silvate-
am, da parte di Intesa Sanpaolo. Specializzata nella
produzione di tannini vegetali estratti dal legno di
castagno ed impiegati nel settore alimen-
tare, enologico e conciario,la società, co-
me sintetizza il suo presidente e ceo An-
drea Battaglia, «sta realizzando un piano
di investimenti di sviluppo molto signifi-
cativo». Da qui la scelta di uno strumento
finanziario in grado di sostenere i pro-
getti futuri dell’azienda. Il basket bond si
configura, in particolare, come un presti-
to obbligazionario a sette anni sottoscrit-
to interamente da Intesa Sanpaolo. «Abbiamo scelto
di sostenere, anche in un momento come questo, una
realtà radicata nel territorio piemontese, con una sto-
ria ultracentenaria e una grande attenzione all’eco-
nomia circolare», questo il commento di Teresio Te-
sta, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Li-
guria per l’istituto di credito. Il legno detannizzato,
un residuo della produzione di tannini, diventa infat-
ti materia prima utilizzata dalla stessa azienda per la
produzione di pellets.
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CREDITO
Basket bond per Ledoga
Intesa lo sottoscrive
10
I MILIONI
Il basket bond ha
un valore di 10
milioni e durata di
sette anni. Il
prestito è stato
sottoscritto da
Intesa Sanpaolo
L’ANTICIPAZIONE
IL SOLE 24 ORE
27 MARZO 2020
PAG. 17
Sul Sole Ore di ieri
l’anticipazione della notizia che il
«nodo dividendi» sarebbe
approdato in giornata sul tavolo
della Vigilanza della Banca
centrale europea
Il Sole 24 Ore Venerdì 27 Marzo 2020 Finanza & Mercati 17
Mercadante, attivista della City pronto a giocare la partita Ubi
Ha fermato la fusione William Hill-Amaya e ora irrompe nell’Ops IntesaLuca DaviLaura Galvagni
Nato nel , circa sei dipen-denti all’attivo compreso il fon-datore Edoardo Luigi Mercadan-te, che ne è anche il ceo, base dasempre a Londra, Parvus AssetManagement, il fondo comparso
nel capitale di Ubi Banca con unaquota dell’, % è da ieri un “os-servato” speciale. L’ingresso nelcapitale dell’istituto, con unaquota così rotonda e in una fasecosì delicata, Ubi come è noto èoggetto dell’Ops promossa da In-
tesa Sanpaolo, non poteva passa-re inosservato. La domanda ri-corrente, ovviamente, è quali sia-no le intenzioni del fondo rispettoall’offerta di Ca’ de Sass. In pro-posito, al momento, non esiste ri-sposta certa ma può essere utile
ricostruire alcuni passaggi.parte, della posizione costruita daParvus sul titolo ancora nel .La prima volta che il nome diMercadante è stato associato aquello Ubi è stato infatti a novem-Il pacchetto è frutto, per buona
bre di tre anni fa. In quell’occasio-ne emerse che il fondo figuravanel capitale con una quota pari al,% complice una serie di con-tratti di equity swap. E propriopartendo da quella partecipazio-ne sarebbe poi stata realizzata la
posizione attuale. A fine novem-bre Ubi aveva di fatto appenacompletato l’integrazione di Ban-ca Etruria e soprattutto registravail record storico in tema di scom-messe al ribasso sul capitale. È inquesto contesto, dunque, che si è
mosso la prima volta il fondo Par-vus non nuovo, peraltro, ad avere
una gestione attiva delle propriequote. A ottobre Mercadan-te, con il partner dell’epoca, Madseg Gensmann, che poi ha lasciatoil fondo a fine , ha scritto unalettera aperta al vertice di WilliamHill, di cui era uno dei principali
azionisti, per bloccare la fusionecon Amaya. Operazione che poi inpoche settimane è effettivamentesaltata. In quell’occasione Parvusaveva sottolineato come l’inte-grazione «non avesse alcun valo-re strategico e distruggesse valo-
re» per i soci.Ora, va detto, il fondo detieneil pacchetto in Ubi come gestioneindiretta non discrezionale del ri-sparmio. Questo significa che puravendo le azioni in portafoglio difatto l’ultima parola sulle even-
tuali decisioni strategiche daprendere spetta ai titolari effettividi quelle quote. Ragione in più,sottolineano alcuni osservatori,per immaginare che quel pac-chetto non sia riferibile ad inve-stitori istituzionali ma piuttosto
a investitori singoli privati, cheproteggendosi sotto l’ombrellodel fondo, al momento preferi-scono non apparire ufficialmente.Difficile da dire. Tanto più consi-derato che per ora Mercadante siè fatto sentire poco in Italia, ha
costruito una posizione corta suBrunello Cucinelli, è comparsocon una quota rilevante in Mu-tuiOnline ma diverso tempo fa esi è ritagliato piccole presenzein Nice, Yoox e con intento ribas-sista su Farmafactoring.
È in quest’ambito che fino adoggi si è mosso Parvus. Ora la po-
sta sembra decisamente più alta.Su Ubi è in atto lo scontro tra i socistorici sparsi tra Bergamo e Bre-scia e Intesa Sanpaolo che a valledell’Ops ha piani ben differentiper la banca. Il ruolo del fondo po-trebbe dunque rivelarsi cruciale
per il buon esito o meno dell’of-ferta. E non è escluso che lo stessofondo possa voler essere l’agodella bilancia nella partita. E chepossa intravedere un possibile in-cremento di valore nell’investi-mento. Del resto non si spieghe-
rebbe altrimenti l’acquisto dei ti-toli Ubi in una fase in cui l’Ops ègià lanciata, e quando il titolo del-l’ex popolare incorpora già da set-timane il premio offerto da Intesae a quello, peraltro, resta ancora-to. «È coerente con l’idea che un
fondo di investimento possa at-tendersi di estrarre ulteriore va-lore dal proprio investimento»,spiega un analista. Si vedrà. Di certo l’offerta pub-blica di scambio lanciata da Intesasu Ubi punta a creare il primo
gruppo bancario italiano e uno deiprincipali in Europa. Avversatadai grandi soci storici – le Fonda-zioni di Cuneo e Pavia e alcunegrandi famiglie imprenditoriali diBergamo e Brescia, tutti riunitenel Car -, l’Offerta ha ricevuto il
plauso delle agenzie di rating e didiverse case d’analisi. Ieri su Intesa si è espressa an-che Berenberg: secondo gli anali-sti «il dividend yield di Intesa è arischio nel », poiché il grup-po al pari delle altre banche deve
affrontare i venti contrari deri-vanti dallo scoppio dell’emergen-za da Covid-. Nel report, la ban-ca d’affari indica che Intesa do-vrebbe tagliare il suo payout ratioal % dal % previsto per man-tenere la flessibilità sul capitale.
Nel complesso, Berenberg tagliale stime sui profitti per azione ditutte le banche Usa ed europee inmedia del ̈ ̈%.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Banche, il nodo dividendiapproda sul tavolo della Bce
Oggi il consiglio di Vigilanzadi Enria esaminerà la lettera della Federazione bancaria
Luca DaviLa questione del possibile rinvio dei dividendi delle banche europee atter-ra direttamente sul tavolo della Bce. Oggi, a quanto risulta a Il Sole Ore, il
Supervisory board della VigilanzaUnica esaminerà il tema. La mossa fa-rebbe seguito a una lettera che, secon-do fonti di mercato, nelle ultime ore laFederazione bancaria europea (Ebf) ha inviato alla stessa Bce per far cono-scere la propria posizione sul tema.
Negli ultimi giorni sarebbe emersala difficoltà di trovare una linea condi-visa all’interno della stessa federazio-ne, che raccoglie circa ̈. associate.Lo stesso ceo di UniCredit, Jean PierreMustier, in qualità di presidente dellaEbf, aveva inviato una lettera riserva-
ta ai colleghi europei per cercare di de-finire un approccio comune sulla que-stione. In particolare, Mustier avrebbesondato il mercato sull’ipotesi di so-spendere il pagamento dei dividendi,anche se lo stesso banchiere avrebbeposto il tema più sull’utile del
che del . La lettera firmata da Mu-stier sarebbe stata inviata a valle di al-cune interlocuzioni tra i vertici del-l’Ebf - lo stesso Mustier, il presidentedel comitato esecutivo, il tedesco Christian Ossig, e il segretario genera-le olandese Wim Mijs – con il presi-
dente dell’Ssm Andrea Enria e il presi-dente Eba José Manuel Campa.Si vedrà quali saranno le ulteriorievoluzioni. Tra le ipotesi circolate nel-le ultime ore ci sarebbe anche la possi-
bilità di un rinvio del pagamento deidividendi al terzo o quarto trimestredell’anno, quando lo scenario econo-mico sarà più chiaro. Va detto che le assemblee delle banche sono alle por-te, e quindi il margine per eventuali correzioni in corsa è risicato. Al mo-
mento, le principali banche italiane hanno peraltro confermato le indica-zioni sulle cedola fatte al mercato. DaIntesa Sanpaolo a BancoBpm, da Ubia Bper fino a UniCredit stessa, tutti i principali gruppi hanno ribadito l’in-tenzione di procedere sulla strada
tracciata in termini di payout.D’altra parte l’ipotesi di rimandarea tempi migliori il pagamento del di-videndo è coerente con le misure ec-cezionali studiate dalla Vigilanza perdare sostegno alle banche in una dellafasi più turbolente dal Dopoguerra. La
stessa Vigilanza Bce, sotto la guida diAndrea Enria, si è mossa con tempi-smo per allentare le maglie della rego-lamentazione e assicurare flessibilitàsulle regole sui crediti: un mix di in-terventi che permetterà alla banche diliberare capitale e consentire di assor-
bire meglio le perdite su crediti. Inquesto contesto, tuttavia, diverse Au-thority si sono attivate per chiedere agli istituti di non “disperdere” questerisorse e adottare anzi la massimaprudenza nella conservazione del pa-trimonio. Dalla Bafin tedesca alla sve-
dese Finansinspektionen, alla autori-tà finanziaria norvegese l’invito è sta-to chiaro in questo senso.D’altra parte, è vero che le banchestesse si ritrovano su un terreno fragi-le. La promessa del dividendo è essen-ziale per mantenere il rapporto fidu-
ciario con gli investitori istituzionali,peraltro in un contesto, come quello attuale, in cui la sete di liquidità è ai massimi. Un eventuale cambio di po-licy sul dividendo, se non effettuato inmaniera condivisa a livello di settore,potrebbe trasformarsi in uno stigma
per il singolo istituto. Con effetti pe-santi nelle valutazioni di Borsa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Conferma, stop o rinvio:banchieri in ordine sparsoGli istituti italiani per il sì
Morgan Stanley promette: «No a tagli dei dipendenti»
IL CEO GORMAN
Morgan Stanley non taglierà la sua forza lavoro quest'anno nonostante la crisi coronavirus. In un memo interno, il ceo James Gorman ha scritto ai dipendenti che la banca farà il punto alla fine dell’anno dopo che le banche centrali e i governi avranno il tempo di cercare di stabilizzare l'economia.
REUTERS CREDITO
8,6% LA QUOTA IN Management ha GESTIONE Parvus Assetuna quotapotenzialedell’8,6%
CREDITO
e delle richieste provenienti da imprese con sede nei territori nei quali l’epidemia è maggiorAmministrazione ha deciso di prorogare i termini di scadenza delle offerte mente diffusa per consentire una maggior partecipazione alla procedura di gara la scrivente Si rende noto che a fronte dell’attuale emergenza sanitaria connessa all’epidemia “CoVid-19” AZIENDA OSPEDALIERA “OSPEDALI RIUNITI VILLA SOFIA-CERVELLO” aprile 2020 gara in argomento al giorno 16 aprile 2020 ed il termine di pubblicazione delle relative risposte. Contestualmente vengono differiti il termine di richiesta dei chiarimenti relativi alla PROCEDURA APERTA FORNITURA DI REATTIVI IN MANUALE PROROGA DEL TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTEPER LE UNITÀ OPERATIVE CODICE GARA 7570138 REGIONE SICILIANA alle ore 13.00 del 29 -
al giorno 22 aprile 2020. Vengono confermate tutte le restanti condizioni e clausole contenute negli atti di gara sul Sistema Informatico per le Procedure Telematiche di Acquisto, accessibile dal sito http://appalti-villasofia-cervello.maggiolicloud.it/PortaleAppalti verranno pubblicati i provvedimenti e il bando di proroga scadenza termini. Si raccomanda ai soggetti interessati alla partecipazione di consultare con frequenza la piattaforma al fine di verificare la presenza di eventuali ulteriori note precisazioni/chiarimenti od ulteriori rettifiche sulla gara in argomento.IL DIRETTORE GENERALE (Dott. Walter Messina) -
Via del Mulino, 2 - 20090 Assago (MI) CIG: 823303101D. Importo Tel. 02/89520.1 - http://www.gruppocap.itAVVISO DI PROROGA TERMINI Procedura aperta per adeguamento e potenziamento dell’impianto di de-purazione di San Colombano al Lambro CAP HOLDING SPA offerte:Termine proroga presentazione - ore 15:00 del 09.06.2020 - 7.520.339,20 €
PEC Proroga Apertura offerte:del 10.06.2020 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO mente sul sito acquisti.gruppocap.it [email protected]. - Informazioni c/o l’Ufficio Appalti AMMINISTRATIVO. Pubblicato integral Patrizia Ceriani^ ore 9:30 -
Amministrazione appaltante: Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, con sede legale a Ferrara in Via Borgo dei Leoni 28, sede amministrativa temporanea a Ferrara in Via de’ Ro-CONSORZIO DI BONIFICA PIANURA DI FERRARA Avviso di aggiudicazione appalto Noleggio autoveicoli -
di 70 autoveicoli senza conducente, ricondotti dell’appalto: Settore Appalti e Contratti - - C.F. 93076450381 - Centralino 0532.218111/211 - PEC [email protected] 2024, per una durata minima certa di 60 mesi, - Contatti di natura istruttoria ai fini a 8 diverse tipologie, nel quinquennio 2019-mei 7 e sede tecnica a Ferrara in Via Mentana 7 Oggetto dell’appalto: noleggio a lungo termine Tel. 0532.218121/2/3/4.oltre ad una opzione di proroga per ulteriori^
al criterio prezzo più basso.6 mesi. CIG: 8022222305. Importo a base d’appalto relativo alla durata massima di 66 mesi € 2.085.600,00 al netto di IVA. Importo a base d’appalto relativo alla durata minima certa di 60 mesi Società aggiudicataria: Arval Service Lease Italia S.p.a. con sede a Scandicci (FI), al prezzo Sistema di gara: procedura aperta in ambito europeo ai sensi del Codice dei contratti pubblici D.Lgs. 50/2016, con aggiudicazione in base € 1.896.000,00 al netto di IVA.---
ché in Internet, sul sito Web SITAR della Regio-ficiale dell’Unione Europea n. S55 del 18 marzo sede regionale dell’Osservatorio ANAC.riferito al periodo contrattuale di 60 mesi.Il presente avviso di aggiudicazione è stato pubblicato ai sensi di legge sulla Gazzetta Ufne Emilia-Romagna, che assolve ai compiti di complessivo di 2020 ed è in corso di pubblicazione sulla Gaz-zetta Ufficiale della Repubblica Italiana, non-IL PRESIDENTE € 1.704.385,20 al netto di IVA, Dott. Franco Dalle Vacche -
PROROGA TERMINE DI RICEZIONE DELLE OFFERTE Oggetto: procedura di gara DAC.0023.2020 relativa alla cessione di rifiuti in parte derivanti dalle attività produttive o di rinnovo
dell’infrastruttura ferroviaria di RFI S.p.A. e localizzati presso la Direzione Territoriale Produzione di Cagliari, l OfÀcina Nazionale Armamento Fonderia ONAF di Bari e la Direzione Territoriale Produzione di Reggio Calabria per un totale di 3 lotti. Con riferimento alla procedura di gara in oggetto, si dispone una proroga del termine Àssato per la presentazione
delle offerte.La nuova scadenza viene Àssata alle ore 17:00 del giorno 17 aprile, mentre la seduta pubblica di apertura delle offerte verrà comunicata agli offerenti tramite la messaggistica del Portale Acquisti, compatibilmente con l’evolversi della situazione legata alla diffusione del Covid 19.
Ing. Giuseppe Albanese
Direzione AcquistiIl Direttore