Il Sole 24 Ore Sabato 28 Marzo 2020 19
Finanza & Mercati
PARTERRE
Virgin Atlantic pronta
all’Sos al governo...
Virgin Atlantic potrebbe chiedere aiuto finanziario al go-
verno britannico nel mezzo della crisi del coronavirus, pro-
prio mentre in Gran Bretagna i contagi stanno esplodendo.
Per Downing Street al momento le priorità sono altre e di
fronte alle richieste dei vettori nei giorni scorsi il ministro
delle finanze Rishi Sunak ha affermato che non ci sarà
alcun pacchetto di aiuti, lasciando la porta aperta solo per
i casi di ultima istanza. Secondo quanto riportato dal Fi-
nancial Times, Virgin Atlantic sarebbe il primo vettore a
bussare alla porta per un aiuto, ma potrebbe non essere
l’unico. Nella lista ci sarebbero easyJet (la quale ha appena
distribuito un lauto dividendo agli azionisti), Loganair,
Eastern Airways e Norwegian Air Shuttle. Per gli analisti
citati dall’Ft il problema è politico in quanto la maggior
parte delle compagnie in realtà ha un azionariato non in-
glese: British Airways è controllata da IAG che è una holding
spagnola e il primo azionista è il Qatar.Virgin ha il % del
capitale nelle mani dell’americana Delta Air Lines e Ryana-
ir UK è una divisione della capogruppo irlandese. Per il
governo diventa difficile sostenere di fronte ai cittadini un
aiuto nel mezzo di una crisi di queste dimensioni. (Ma.Mo.)
Nonostante l’emergenza Coronavirus, Agsm Verona, Aim
Vicenza e AA potrebbero raggiungere, entro fine aprile,
un accordo vincolate per dare vita alla nuova Multiutility
del Veneto. Ad annunciarlo, in un colloquio con l’agenzia
Radiocor, è stato il presidente di Agsm, Daniele Finocchia-
ro, il quale ha sottolineato che in queste settimane le tre
società stanno lavorando intensamente e l’obiettivo è quel-
lo di portare ai rispettivi cda un progetto industriale condi-
viso proprio nelle prossime settimane. «Poi dovranno ap-
provarlo i Consigli Comunali e le assemblee dei soci, com-
patibilmente con le restrizioni legate al Coronavirus - ha
precisato il manager nel giorno in cui Agsm ha comunicato
i conti (superato per la prima volta miliardo di rica-
vi) - ma contiamo di rispettare i tempi previsti per far na-
scere una realtà a maggioranza pubblica capace di giocare
un ruolo da protagonista nel Triveneto, oltre che la quinta
multiutility italiana con una capacità significativa di in-
vestimento e innovazione». Ieri, il cda di Agsm ha approva-
to il bilancio consolidato che vede un fatturato a ,
miliardi (+%), un mol salito da a milioni, e un utile
netto quasi raddoppiato da a milioni. (Ch.C.)
Tredici miliardi di dollari ( miliardi di dollari di Singa-
pore) per salvare una sola compagnia aerea, la Singapore
airlines. È quanto ha messo sul piatto il fondo sovrano
Temasek, principale azionista del vettore, per mettere in
sicurezza la compagnia in crisi come tutto il settore aero-
nautico per lo stop dei voli a causa della pandemia da
coronavirus. Molti governi stanno pensando a come in-
tervenire: gli Stati Uniti hanno messo a disposizione
miliardi di dollari per tutto il settore aeronautico che con-
ta tre delle principali compagnie aeree del mondo. Per
Singapore Airlines, l’operazione di bailout è in parte au-
mento di capitale e in parte emissione di bond convertibili
con scadenza a lungo termine, con il fondo Temasek che
avrà il ruolo principale. Le nuove azioni sono state valu-
tate con uno sconto del , per cento. Il vettore ha ottenu-
to anche un finanziamento da miliardi di dollari con
DBS group holding per sostenere le esigenze di liquidità
breve termine. In Borsa il titolo è crollato del % per poi
recuperare in chiusura. Il vettore che metterà a terra la
maggior parte della flotta, ha proposto tagli agli stipendi
del mila dipendenti. (Ma.Mo.)
Agsm, con A2A e Aim
intesa entro aprile
... e Singapore airlines
verso il maxi bailout
Prosieben, il ribaltone al vertice
avvicina Mediaset e il polo europeo tv
MEDIA
Il ceo Conze era tra i grandi
oppositori di MfE: l’uscita
è una vittoria per Berlusconi
Consolidato l’asse
con Kretinsky: ora focus
dei tedeschi sulla tv
Andrea Biondi
Un ribaltone che porta con sé due im-
mediate evidenze. La prima: con il
cambio del ceo di Prosiebensat il
broadcaster tedesco torna a concen-
trarsi sul core business di azienda me-
dia. La seconda: con l’uscita di Max
Conze viene meno quello che era fra i
principali, se non il principale, oppo-
sitore dell’unione di destini con Me-
diaset che della società è comunque
diventata primo azionista con il ,%
del capitale e il ,% dei diritti di voto.
Di «soap opera» aveva parlato in
un’intervista Conrad Albert, il deputy
chairman uscente (defenestrato dopo
quell’intervista, ma adesso occorrerà
vedere), riferendosi a quanto stava
accadendo nel board di Prosiebensat.
Di sicuro il cambio al vertice è stato te-
atrale, con una comunicazione nella
tarda serata di giovedì per annunciare
l’uscita, con effetto immediato, del
ceo Conze. Il cfo Rainer Beaujean ha
assunto il ruolo di chairman, mentre
nel Consiglio sono entrati Wolfgang
Link (messo a capo del segmento en-
tertainment) e Christine Scheffler (a
capo delle risorse umane).
Una frase di ringraziamento – una
e secca – non manca, ma in realtà il
comunicato è diretto e indica una vi-
rata nel focus strategico con il ritorno
alla centralità dell’entertainment in
Germania, Austria e Svizzera. Altre
partecipazioni in fase di startup sa-
ranno vendute. Insomma un segnale
chiaro di cambiamento rispetto alla
strategia dell’ex ceo Conze che, alla
guida da metà , ha pagato un cli-
ma di guerriglia fra i vertici – di cui i
detrattori gli attribuiscono la paterni-
tà – e varie uscite nel management,
ma anche un marcato deprezzamento
del titolo, al di là delle difficoltà del
mercato. Il ° giugno l’azione ve-
niva scambiata a euro. Dei , mi-
liardi dell’allora capitalizzazione, po-
co più di sono spariti con un titolo
che ieri ha chiuso a , euro (+,%).
E il coronavirus c’entra solo in parte:
il febbraio il titolo era a , euro a
, miliardi di capitalizzazione.
Sulla diversificazione cui stava lavo-
rando Conze – testimoniata dall’acqui-
sto del sito di incontri online The Meet
Group – Mediaset aveva palesato la sua
contrarietà. Il Cfo di Cologno Marco
Giordani era stato esplicito durante la
conference call sui conti parlando
di opzioni «tutte sul tavolo» per la par-
tecipazione in Prosiebensat. Da allora,
però, più che indietreggiare il Biscione
ha accelerato e con una fiche da oltre
milioni è salito dal ,% al ,%. Con
Conze alla porta, per gli analisti di Citi,
riferisce la Reuters, è possibile che Me-
diaset possa collaborare con l’impren-
ditore ceco Daniel Kretinsky, che pos-
siede un ,% in Prosieben, per un’of-
ferta pubblica di acquisto.
Scenario non facile. Di certo da que-
sto passaggio esce rafforzata l’idea di
Mediaset – esplicitata sin dal principio
- di fare di Prosiebensat una parte della
holding internazionale Mfe che il broa-
dcaster guidato da Pier Silvio Berlusco-
ni sta cercando di far arrivare in porto
nonostante la serrata battaglia legale
dichiarata e portata avanti dal socio Vi-
vendi nei vari tribunali d’Europa.
In Prosiebensat nelle prossime
settimane ci sarà la nomina di un
componente del Consiglio di sorve-
glianza: casella rimasta vuota da
quando a inizio anno Angelika Gif-
ford ha lasciato per approdare in Fa-
cebook. Una scelta importante in
chiave governance in cui Mediaset
primo azionista al ,% non potrà
non avere voce in capitolo. Il Consi-
glio di gestione a sua volta scade nel
, a meno però di rivolgimenti al
momento non preventivabili. Di cer-
to la strada fra Cologno e la Baviera
ora si è molto accorciata.
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IL TRASFERIMENTO DELLA SEDE LEGALE
Campari verso i Paesi Bassi,
ma deve risolvere il rebus recessi
Pronta la revoca del piano
Confermato il dividendo,
incognite sui risultati
Matteo Meneghello
Davide Campari-Milano Nv si farà,
ma forse non subito. E per questo
motivo i soci del gruppo, che ieri
hanno votato il via libera al trasfe-
rimento della sede legale in Olan-
da, si preparano a revocare la loro
stessa decisione in una nuova riu-
nione, da convocare eventualmen-
te entro il giugno. Tutto dipen-
derà da quanto peseranno i contra-
ri all’operazione. Una delle clauso-
le ostative è che l’ammontare del
recesso non ecceda i milioni di
euro. Ma a prescindere da questa
soglia, il cda, a seguito del calo del
titolo nelle ultime settimane, ha
raccomandato ai soci la revoca del-
la delibera di ieri anche nel caso di
un numero di recessi «non trascu-
rabile». Tradotto in cifre, si tratta di
circa milioni di azioni, per un
esborso complessivo di circa mi-
lioni, molto meno dei milioni
indicati inizialmente. Le azioni di
chi cederà alla tentazione di vende-
re (il prezzo di recesso è fissato a
, euro, circa , euro in più ri-
spetto al corso attuale) saranno co-
munque bloccate per giorni dal-
l’esercizio del diritto di recesso e
sino alla nuova assemblea straor-
dinaria o per un periodo di
giorni, nel caso in cui l’operazione
non fosse cancellata e la procedura
di recesso completata.
Il gruppo, che conferma il divi-
dendo con un esborso complessivo
di , milioni, si dichiara «molto
solido dal punto di vista patrimo-
niale», con una leva finanziaria (in-
debitamento netto su Ebitda), pari
a ,, disponibilità liquide per ,
milioni, nonché a linee di credito in
essere per milioni non utilizza-
te. Per questo motivo Campari ras-
sicura sulla capacità di proseguire
con il programma di buyback da
milioni e di onorare il rimborso
del del prestito obbligazionario di
milioni in scadenza.
Nessun dubbio, però, sul fatto
che la diffusione globale del Coro-
navirus stia impattando sul busi-
ness, e che per questo motivo sia
necessaria una revisione delle indi-
cazioni sul comunicate dall’ad
Bob Kunze-Concewitz (si era detto
fiducioso sulla crescita a valore del-
l’Ebit) lo scorso febbraio, in sede
di approvazione del bilancio.
Campari ritiene che la crisi si
faccia sentire innanzi tutto sul-
l’andamento dei consumi nel ca-
nale on-premise (vale a dire all’in-
terno della struttura in cui si ac-
quista), fortemente impattato dal-
le restrizioni nei mercati principali
del gruppo. Nel primo trimestre si
ritiene che l’andamento del busi-
ness sia impattato «prevalente-
mente a livello di mercato italiano
nell'ultimo mese», mentre gli im-
patti sul secondo trimestre (perio-
do di picco per gli aperitivi in Ita-
lia) e sulla seconda parte dell’anno
dipenderanno «dalla velocità con
cui il virus sia definitivamente fer-
mato a livello globale».
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BLOOMBERG
ProsiebenSat. Il gruppo tedesco è reduce da una diversificazione del business che finora non ha pagato
EssiLux: stop al buyback, ritirate le stime 2020
EssilorLuxottica rivede l’outlook
sul annunciato solo venti
giorni fa alla luce dell’impatto del
coronavirus e interrompe il pro-
gramma di buy back.
In una nota il gruppo dell’occhia-
leria ha sottolineato che le prospet-
tive dell’azienda per il «non
sono più valide». A gennaio e feb-
braio la società ha registrato «una
solida crescita, in linea con i suoi
obiettivi per l’intero anno» aggiun-
ge la nota. «A marzo, si è registrato
un rallentamento quando l’impatto
del virus sul business, inizialmente
predominante in Cina, si è spostato
in intere aree di Europa e Nord
America». I segni della crisi, dun-
que, appaiono già tangibili. Ecco
perché nel secondo trimestre la so-
cieta prevede che «i ricavi diminui-
ranno ulteriormente con un impat-
to significativo sulla redditività».
La mancata visibilità società per
fornire una valutazione sulla porta-
ta complessiva dell’impatto di CO-
VID-, data la situazione instabile,
ha portato il colosso degli occhiali
a interrompere anche il programma
di buyback annunciato solo gior-
ni fa, ovvero lo scorso marzo
. Da allora, precisa la nota,
«sono state acquistate , milioni
di azioni proprie per un prezzo me-
dio di , euro».
Immediata la reazione in Borsa
del titolo che ha lasciato sul terreno
il ,% con le banche d’affari che
stanno aggiornando le previsioni e i
target. «Le nostre stime - scrivono gli
analisti di Equita in una report - era-
no già sotto guidance (ricavi flat con-
tro +-%) ma lo scenario attuale po-
trebbe portare a un’ulteriore revisio-
ne al ribasso». Ipotizzando ricavi in-
torno a -%, con una flessione
molto marcata nel secondo trimestre
e un parziale recupero di domanda
sul secondo semestre. «Questa po-
trebbe tradursi in una revisione degli
utili del % sul » ma «in larga
parte recuperabile nel » mentre
la «solida posizione di bilancio ci la-
scia sereni» sullo stato patrimoniale.
Sulla base delle indicazioni for-
attuali livelli della domanda».
La revisione dei target arriva in
un momento in cui anche l’assetto al
vertice appare instabile. Secondo
quanto riportato da indiscrezioni di
stampa, la società si prepara un
nuovo cambiamento al vertice con
l’uscita di Laurent Vacherot, a.d. di
Essilor e co-amministratore delega-
to del gruppo. Subito dopo la frode
subita dal gruppo in Thailandia, il
fondo azionista Third Point guidato
da Daniel Loeb ha infatti inviato sia
al presidente Leonardo Del Vecchio,
sia al suo vice francese Hubert Sa-
gnières, una lettera di critiche ri-
guardanti le inefficienze della go-
vernance paritetica: il fondo si
aspetta che la società ponga rimedio
velocemente alla situazione nomi-
nando un nuovo amministratore
delegato di Essilux.
—Mar.Man.
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OCCHIALERIA
L
a Russia è a un passo dall’imporre limiti
all’esportazione di cereali: una mossa che suscita
inquietudine sul mercato e che ha spinto le
quotazioni del grano ai massimi da due mesi, con un
picco di , /bushel ieri a Chicago. A Parigi il grano
da macina ha raggiunto , /tonnellata, salvo poi
limare i rialzi, quando è emerso che –
almeno per ora – Mosca non è orientata a
prendere provvedimenti drastici: il
ministero dell’Agricoltura, per evitare
carenze in tempi di coronavirus, ha
proposto un tetto di milioni di tonnellate
per l’export di cereali tra aprile e giugno,
volumi simili a quelli che comunque ci si
aspettava che fossero venduti all’estero.
Molti operatori temono però che questo sia
solo il primo passo e che si possa arrivare a
una replica del . All’epoca la Russia
vietò del tutto l’export di grano, in un
periodo in cui la siccità aveva compromesso
i raccolti e in cui il rublo debole (come oggi) faceva
preferire le vendite all’estero. La decisione innescò un
rally che spinse il prezzo del grano al record storico. I
rincari del pane scatenarono rivolte in molti Paesi del
mondo, comprese quelle della Primavera araba.
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di Sissi Bellomo
GRANO IN RIALZO: MOSCA
VUOLE LIMITARE L’EXPORT
€/TONNELLATA
Il picco raggiunto
dalle quotazioni
del grano da macina
ieri a Parigi
197,
A causa del Coronavirus
le prospettive dell’azienda
«non sono più valide»
MERCATI
Cnh verso slittamento spin off Iveco e Powertrain
Filomena Greco
TORINO
Le basi della strategia Transform
Win sono e restano valide, ma il
Gruppo avrà bisogno di flessibilità e
accortezza per affrontare le sfide che
lo aspettano. È la sintesi di un pas-
saggio della lettera scritta dalla presi-
dente e ceo di Cnh Industrial Suzan-
ne Heywood ai dipendenti, poche ore
dopo la nomina a capo del Gruppo al
posto di Hubertus Mühlhäuser, che
ha lasciato l’incarico lunedì scorso.
Un passaggio che lascia presagire la
possibilità di rimandare lo spin-off di
Iveco e del ramo Powertrain (FTP) ri-
spetto a gennaio , data indicata
dal piano industriale costruito da
Mühlhäuser e presentato a New York
a settembre dell’anno scorso.
Nella lettera Heywood ribadisce le
priorità per il vertice del Gruppo, e
cioé affrontare con successo le sfide
generate dall’emergenza Covid-,
salvaguardare la salute e la sicurezza
dei lavoratori, garantire la continuità
del business e supportare la rete dei
concessionari. La volontà che emerge
nel messaggio destinato ai mila di-
pendenti nel mondo è quella di deli-
neare la strategia giusta in vista della
ripresa globale, momento nel quale
l’economia mondiale, scrive Heywo-
od, tornerà a generare opportunità
per il business Cnh. Questo – sembra
voler dire tra le righe Suzanne
Heywood – non è il momento giusto
per portare avanti lo spin off indu-
striale delle attività “On-Highway”
del Gruppo, che fanno capo ai veicoli
commerciali e ai truck Iveco accanto
al mondo dei motori. E proprio que-
sta valutazione potrebbe essere alla
base della decisione dell’ex ceo
Mühlhäuser di lasciare l’incarico. I
tempi così ravvicinati tra la scelta di
Mühlhäuser e la lettera della presi-
dente e nuova ceo Heywood sembra-
no confermare questa ipotesi.
Resta in primo piano l’unità di
intenti tra la nuova leadership del
Gruppo e il maggiore azionista di
Cnh Industrial, la Exor guidata da
John Elkann. Proprio Elkann aveva
espresso pieno sostegno nelle ore
successive al cambio al vertice,
mentre Suzanne Heywood nella let-
tera parla del «grande supporto che
continuiamo a ricevere da Exor».
Nel frattempo il Gruppo serra i ran-
ghi di fronte all’allarme sanitario e
annuncia la nomina in via tempora-
nea di Brad Crews a General Mana-
ger per il Nord America, area di rife-
rimento soprattutto per le produ-
zioni a marchio Case. «In questo
ruolo – scrive la società in una nota
- Crews assicurerà la governance
interfunzionale e coordinerà tutte
le iniziative nella regione nordame-
ricana durante l’emergenza Covid-
» e si unirà provvisoriamente al
Global Executive Committee della
Società, l’organismo decisionale
più alto in seno a Cnh.
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MACCHINE ARICOLE
Ceo Heywood ai dipendenti:
piano confermato ma ora
serve maggiore flessibilità
MAX CONZE
L’ex ceo
di Prosiebensat
era alla guida
del broadcaster
tedesco
dall’1 giugno 2018
nite ieri da Parigi, Essilor ha tem-
poraneamente chiuso tutte le atti-
vità produttive in Francia. La conti-
nuità è garantita da una rete mon-
diale di impianti e laboratori
interconnessi, compresi tutti gli
impianti di produzione in Cina tor-
nati a pieno regime e con scorte di
magazzino sufficienti. Il tutto con
le attività e-commerce che, chiari-
sce il gruppo, sono in crescita e non
presentano ordini arretrati.
Temporaneamente sospese an-
che le attività in Italia e in altre locali-
tà minori, mentre i negozi in Europa
e Nord America stanno rispettando
le misure di chiusura che i governi
locali hanno messo in atto. In questo
quadro il gruppo sta implementando
«un piano di emergenza che include
misure di controllo dei costi e della
cassa, sospendendo gli investimenti
non cruciali e ridimensionando la
capacità globale per soddisfare gli
LA REVISIONE
DEGLI UTILI
Possibile una
revisione del 25%
degli utili nel
2020 recuperabile
nel 2021
-25%