Corriere della Sera - 08.04.2020

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CorrieredellaSera Mercoledì8Aprile2020
PRIMOPIANO


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Noncisonoveriesperti,nessunoècompetenteintuttiicampicheservono


Industrie,scuola,cinema:civorràdestrezzaperriapriretuttiirubinetti


Mettiamoincontounpo’discontentoeprepariamociaunanuovaroutine


diAntonioPolito


IlCovidnonèunalivella


Taccuinodalvirus


I


neri americani sembrano essere le
vittime predilette del Covid-19. Non ci
sono ancora dati aggregati, attendibili.
Ma quello che si intuisce è spaventoso. A
Chicago il 72 percento dei morti sono
afro-americans. In Louisiana il 70 per
cento, riporta il New York Times. Perché?
Le persone dicolore sono spesso in
condizioni di salute peggiori, hanno una
minorecopertura assicurativa, dunque
accedono atest e curecon più difficoltà. E,
soprattutto, sono più esposte all’infezione
perché hanno lavori che non si possono
fare dacasa. Anche noi stiamo scoprendo
in questa crisi le nostre minoranze
sfortunate. Sono gli anziani, i malati, i
fumatori. Sono gli infermieri e i medici
che acasa non possonorestare. Non èvero
che il virus è una livella,come la morte
nellacelebre poesia diTotò. Noncolpisce a
caso. Fa una selezione spietata, che
neanche le società più opulente della
storia sono finora riuscite a impedire.
©RIPRODUZIONERISERVATA

di esserediverso, anche di molto, da unare-
gione all’altra, perfino da una provincia all’al-
tra, e in alcune aree richiedere unrodaggio più
lungo.
Quintopezzo: minimizzarelasoffe renza.
Dove «minimizzare»,ovviamente, non sta per
«sminuire», ma è da intendersi nel senso ma-
tematicodi«rendereminimo». In analisi è
prassicomunecercarei massimi e i minimi di
una funzione per poterla disegnare. La funzio-
ne che dobbiamo analizzareèdecisamente
complicata. Con il passaredelle settimane ci
siamo accorti che accanto alla curva epidemica
ne esistono infatti delle altre: la curva delle vit-
time dovuteaidanni economici, quella delle
vittime dovute ai danni psicologici. Sono en-
trambe all’inizio della loro impennata, ma cre-
sceranno, ec’è da scommettere che il loro an-
damentonon sarà troppo diverso da quello
esponenziale deicontagi. Dobbiamo immagi-
nare, allora, di metterle insieme per creare
un’unica curva (per amor di precisione, mate-
maticamente sarebbe una superficie). Di que-
sta «curva della sofferenza» dobbiamo poi tro-
vare il minimo, il punto in cui sostare per avere
il numero più basso di vittime dirette e indi-
rette. Non esistono esperti per questo, se non
gli esperti del buon governo.
Sestopezzo. Sarà quindi un giocodide-
strezza.Un po’ come gestiremolti rubinetti
contemporaneamente. Ora sono tutti chiusi:
la produzione industriale, le piccole attività, la
scuola, i bar e i ristoranti, le secondecase, i ci-
nema e iteatri, le spiagge e le librerie, noi. La
pressione nei tubi aumenta sempredipiù e
primaopoi bisognerà allentarequalche ma-
nopola: icommerci prima chevengano stroz-
zati, la nostra clausura prima che usciamo di
testa. Ma i serbatoi (ireparti diterapia intensi-
va degli ospedali) inizieranno subitoariem-
pirsi,esenon siamo accorti atraboccare .Le
strategie possibili sono diverse: lasciare tutti i
rubinetti al minimo gocciolamento, aprirne
solo alcuni, oppureaprirli tuttiepoi richiu-
derli a intermittenza. Ogni strategia è un anno
diverso che ci aspetta.Unafigura diversa del
puzzle. Non pretendiamo che la strategiaven-
ga scelta adesso, sarà un processo euristico, di
tentativi, erroriecorrezioni, ma si potrebbe
già discutere sui pregi e i difetti di ognuna. E se
non sarebbeconveniente, per esempio, azzar-
darsi ad aprire qualche rubinetto in più duran-
te l’estate per guadagnare un po’ di fiato e im-
munità per l’autunno. La gestione idraulica
che attende il governo nonèinvidiabile, so-
prattutto in mezzo alla ruggine e ai cigolii della
nostra burocrazia. Da parte nostra, è bene che
mettiamo inconto una buona dose di sconten-
to e ci prepariamo a unaroutine davvero nuo-
va, più nuova ancora di quella che stiamo vi-
vendo.
L’anno cheverrà sarà alieno. E assomigliere-
mo un po’ a degli alieni anche noi,con guanti
emascherineedistanzedisicurezza. Non è
detto che tutti i pezzi del puzzlecombaceran-
no bene, alcuni andranno attaccati a forza e re-
sterà dicerto qualche buco. Ma il paesaggio sa-
rà qualcosa che non abbiamo mai visto e, per
una volta, abbiamo l’occasione di disegnarlo
più simile acome lovogliamo.
©RIPRODUZIONERISERVATA

i bisogni di salute sinora rinviati di tutti
quei malati non affetti da Covid-19
che però sono portatori di malattie croniche
o di altra natura e che hanno importanti
necessità di assistenza. Anche per questo
bisognerà esserecerti che chi li prenderà
in cura non rischi dicontagiarli. Lo sviluppo
di una chiara strategia di mappaggio
della popolazione generale è assolutamente
indispensabile per la riapertura delle attività
produttive. A oggi l’unica ipotesi per fare
questo che sembrerebbe percorribile
sono itest anticorpali su siero. I punti
da chiarire per poterne implementare
l’utilizzo suvasta scala sono però ancora
molti: non tutti i kit sono di uguale qualità
e riproducibilità, l’affidabilità dei risultati
non è ancoraottimale, ma, soprattutto,
non sappiamo in quantotempo si sviluppa


la risposta anticorpale tipica di chi è ormai
completamente guarito dall’infezione
e se gli anticorpi sono «neutralizzanti»,
ovvero se si legano ad alcuni bersagli
del virusrendendolo davvero innocuo,
cosa purtroppo non scontata. Tuttavia
a questi punti interrogativi si può rispondere
in tempi ancora ragionevolicon seri studi
scientifici, purché avviatitempestivamente,
magari sinergizzando leforze di piùregioni.

Il rischio di una ripresa incertacon possibili
effetti boomerang e riaccensioni difocolai,
esponendocosì al contagio la popolazione
ancora Covid-19 negativa,va assolutamente
scongiurato e per farlo bisognavalutare
seriamente tutte le strade disponibili. Altra
possibilità interessante sono quelle app
che possonocompletare il monitoraggio
della popolazione,con i suoi spostamenti
e i suoicontatti. Il modello ospedale-centrico
che ha guidato la difesa dal virus della prima
ora deve spostarsiverso ilterritorio
mettendo insieme sorveglianza
epidemiologica, medicina generale,
nuove tecnologie e ricerca clinica, solo
così si potrà riavviare il motore economico
e sociale delPaese.
[email protected]
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ilpericolodaevitare
Vascongiuratoilrischiodiuna
ripresaincerta,conriaccensioni
difocolaicheesporrebberoa
contagiochiènegativoalCovid-19

«LADISTANZACHECIUNISCE»DI


ENRICOFOCARELLIBARONE

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