32 Mercoledì 8 Aprile 2020 Il Sole 24 Ore
Norme & Tributi
Colf e badanti ancora senza tutele
per le conseguenze del coronavirus
Michela Finizio
Valentina Melis
Estensione della cassa integrazione
in deroga ai lavoratori domestici, de-
ducibilità delle retribuzioni di colf e
badanti (per favorire l’emersione del
nero, che al Sud arriva al %), misure
di contrasto dell’evasione contributi-
va e sanatoria per i lavoratori stranie-
ri in servizio nelle case degli italiani
ma senza permesso di soggiorno.
È il pacchetto di richieste che le as-
sociazioni dei datori di lavoro dome-
stico stanno preparando per il Gover-
no, in vista della conversione in legge
del Dl / e dell’adozione del de-
creto del ministero del Lavoro che de-
ve dare attuazione al reddito di ultima
istanza (articolo dello stesso Dl
“cura Italia”).
Al momento, l’unica forma di aiuto
che è stata introdotta per i due milioni
di famiglie che in Italia impiegano un
lavoratore domestico (mila in re-
gola e altri , milioni stimati in nero),
è la proroga al giugno del versa-
mento dei contributi in scadenza tra
il febbraio e il maggio. Il mini-
stro del Lavoro, Nunzia Catalfo ha an-
nunciato che nel prossimo “decreto di
aprile” verrà introdotta una forma di
ammortizzatore sociale per i lavora-
tori del settore, da tutelare anche in
caso di malattia o di quarantena.
La richiesta dei sindacati e delle
associazioni datoriali punta a per-
mettere alle famiglie di sospendere la
prestazione di lavoro a causa del-
l’epidemia da coronavirus senza do-
ver licenziare i lavoratori, con un am-
mortizzatore sociale rapido e sburo-
cratizzato. C’è anche il tema della
malattia: ad oggi, colf e badanti non
hanno la copertura economica totale
della malattia (e quindi neanche della
quarantena), ma solo di pochi giorni
messi a carico della famiglia.
«Fino al mese di marzo - spiega Al-
fredo Savia, presidente di Fidaldo,
una delle due associazioni datoriali
firmatarie del Ccnl del lavoro dome-
stico - le famiglie hanno tenuto in ser-
vizio i lavoratori, usando ferie o per-
messi. Ma in assenza di aiuti, preve-
diamo che ad aprile, soprattutto per le
colf, comincino i licenziamenti».
Sulla stessa linea Lorenzo Gaspar-
rini, segretario di Domina, l’altra as-
sociazione datoriale firmataria del
Ccnl del settore. «Bisogna incentiva-
re le famiglie - spiega - a scegliere il
lavoro regolare. Per questo, oltre a
una forma di sostegno al reddito dei
lavoratori, è essenziale che sia intro-
dotto un aiuto per i datori, come la
deducibilità fino al % delle retribu-
zioni versate».
Il rischio di un’ondata di licenzia-
menti riguarda soprattutto i
mila datori che hanno rapporti
di lavoro superiori a ore settima-
nali, con costi mensili per il perso-
nale che arrivano mediamente in-
torno ai . euro.
Dopo le prime ore di incertezza su-
gli effetti del lockdown per colf, ba-
danti e babysitter il ministero dell’In-
terno ha chiarito che questi lavoratori
potevano continuare aad andare nel-
le abitazioni dei propri datori, muniti
di autodichiarazione e nel rispetto dei
protocolli di prevenzione sanitaria
che prevedono l’uso di mascherine e
il distanziamento sociale e delle usci-
te solo per casi di necessità.
Ma quali soluzioni hanno a dispo-
sizione le famiglie oggi, se la presta-
zione non si rende più necessaria per-
ché la famiglia è a casa, o in difficoltà
economica oppure perché il lavorato-
re è impossibilitato (o non vuole) re-
carsi sul posto di lavoro? Il ricorso alle
ferie è la soluzione più immediata.
Ma, al prolungarsi della situazio-
ne, in base al contratto nazionale di
lavoro domestico è possibile, per esi-
genze del datore, sospendere il rap-
porto per un determinato periodo di
tempo, fermo restando il pagamento
della retribuzione.
Si può anche usare, in accordo con
il lavoratore, un periodo di permesso
non retribuito (una specie di aspetta-
tiva), vincolata a un certo periodo di
tempo, sempre prorogabile.
Un’altra via è la riduzione dell’ora-
rio di lavoro: per un certo periodo
possono essere segnate ore in meno
senza effettuare variazioni formali
del contratto (magari accordandosi
su come recuperarle).
Se non si riesce a raggiungere un
accordo, infine, l’alternativa è quel-
la di interrompere il rapporto di la-
voro per giusta causa (con liquida-
zione di ferie e Tfr), con il licenzia-
mento o le dimissioni a seconda che
a interrompere sia il datore o il lavo-
ratore, aprendo la possibilità al-
l’eventuale richiesta della Naspi da
parte del lavoratore.
Per la nicchia di famiglie con en-
trambi i genitori al lavoro (anche in
modalità smart) che hanno arruolato
in queste settimane una babysitter è
possibile chiedere il voucher da
euro (mille per operatori sanitari e
personale di sicurezza). Il voucher,
però, viene erogato tramite il libretto
famiglia per le prestazioni occasiona-
li e, per chi ha già un contratto va uti-
lizzato solo per coprire “ore extra”.
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EMERGENZA COVID-19
LAVORO
Se la collaborazione non è
necessaria per un periodo
possibile usare le ferie
Si può anche attingere
a permessi non retribuiti
in alternativa al recesso
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Disponibili 26 giorni
Il lavoratore domestico, per
ogni anno di servizio presso lo
stesso datore, e
indipendentemente dalla
durata e dalla distribuzione
dell’orario di lavoro, ha diritto a
26 giorni di ferie retribuite. La
famiglia può concordare con il
lavoratore domestico di
anticipare le ferie a queste
settimane, per limitare i rischi
di diffusione del Covid 19. È
una soluzione che salva la
retribuzione ma è
svantaggiosa soprattutto per
le lavoratrici straniere: spesso
usano infatti le ferie per
ritornare al proprio Paese
LE STRADE A DISPOSIZIONE PER LE FAMIGLIE
L’ANTICIPO DELLE FERIE
Sospensione per il Covid
In queste settimane le
famiglie possono usare una
strada offerta dall’articolo 19
del Ccnl del Lavoro domestico:
la sospensione extraferiale del
rapporto per esigenze del
datore di lavoro. In pratica, un
periodo nel quale il lavoratore
domestico non svolge la sua
prestazione ma viene
regolarmente retribuito. È
bene scrivere una lettera per il
lavoratore, che la deve
sottoscrivere, per fissare il
periodo di sospensione
(causata dall’emergenza
sanitaria) e la ripresa del
servizio
L’ASPETTATIVA PAGATA
Resta il rapporto di lavoro
Un’altra chance per le famiglie,
in assenza della prestazione di
lavoro domestico, è quella di
far usare al lavoratore un
periodo di assenza non
retribuito. Una soluzione non
vantaggiosa per il lavoratore,
che resta senza stipendio, ma
che preserva comunque il
rapporto di lavoro,
esattamente come quando si
applica una sospensione
extraferiale. In questo
periodo, il datore è esonerato
dal versamento dei contributi
e anche dall’accantonamento
di tredicesima, ferie e Tfr, che
non maturano
PERMESSI NON PAGATI
Preavviso da indennizzare
Si può licenziare il lavoratore
domestico osservando solo
l’obbligo del preavviso (in
mancanza, si deve versare la
retribuzione relativa al
preavviso non concesso). Se il
rapporto prevede più di 25 ore
settimanali, il preavviso del
datore è di 15 giorni fino a 5
anni di anzianità del lavoratore
e di 30 giorni oltre i 5 anni di
anzianità. Per i rapporti di
lavoro sotto 25 ore settimanali
il preavviso è di 8 giorni fino a
due anni di anzianità e di 15
giorni oltre i due anni di
anzianità. Al lavoratore
licenziato spetta la Naspi.
IL LICENZIAMENTO
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PROFESSIONI
Corsia preferenziale per l’accesso
al credito dei liberi professionisti
che possono richiedere – anche
attraverso la piattaforma digitale
BeProf - prestiti fino a mila eu-
ro, con durata sino a mesi con
un pre ammortamento di un anno.
Per le professioni sanitarie, medi-
ci di medicina generale e odonto-
iatri, il finanziamento
può arrivare sino a
mila euro. Il Gruppo Igea
Banca e Fidiprof, il con-
fidi di Confprofessioni,
hanno formalizzato un
accordo che stanzia un
primo plafond di mi-
lioni di euro per inter-
venti di liquidità a favore
dei liberi professionisti,
per fronteggiare l’emer-
genza coronavirus.
Su impulso della Confedera-
zione guidata da Gaetano Stella ,e
della bilateralità del settore, sono
state mobilitate nuove risorse per
sostenere il settore professionale
colpito dalla crisi. E sarà Fidiprof,
soggetto garante autorizzato dal
Mediocredito Centrale - Mcc, a
gestire direttamente il
merito creditizio dei
propri soci professioni-
sti, che potranno così
ottenere una garanzia
massima possibile, con
la facoltà di rimborsare
le rate ordinarie del
prestito trascorsi me-
si dall’erogazione del fi-
nanziamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commercialisti sconfortati dall’as-
senza di reali semplificazioni fiscali
nel decreto liquidità in attesa della
pubblicazione in Gazzetta. «Stando
alle bozze – afferma il presidente del
Consiglio nazionale della categoria,
Massimo Miani - sul tema fiscale per
l’ennesima volta siamo di fronte a un
intervento che invece di semplificare
norme e procedure finisce per com-
plicarle ulteriormente e ingiustifica-
tamente, a partire dall’individuazio-
ne dei ricavi/compensi in
modo distinto per marzo
e aprile e dall’esi-
genza di raffrontare que-
sti importi con quelli rela-
tivi ai corrispondenti mesi
del ».Perché non rife-
rirsi al fatturato? Chiedo-
no i commercialisti, op-
zione che agevolerebbe la
verifica delle condizioni previste
dalla legge per chi è in tassazione or-
dinaria. Secondo i commercialisti,
servono interventi coraggiosi, come
un blocco di tutti i versamenti fino al
settembre (dichiarazioni dei red-
diti e Irap scadono il giugno) per
rispondere alla pressante esigenza
di liquidità. Un allarme arriva anche
dall’Ungdcec, il sindacato giovani,
che chiede al Governo di sospendere
fino al giugno le attività di liqui-
dazione, controllo, accer-
tamento, riscossione e
contenzioso per evitare la
notifica di atti (ora possi-
bile senza firma del rice-
vente) in una modalità
(prevista nel Dl /, ar-
ticolo ) che potrebbe
rivelarsi illegittima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FIDIPROF E IGEA BANCA
Una corsia preferenziale
per i prestiti ai professionisti
COMMERCIALISTI E DL LIQUIDITÀ
Miani: «Invece di semplificare
aumentano le difficoltà»
50 mila€
PRIMO PLAFOND
DI 15 MILIONI
Un prestito fino a
50mila euro (che
sale a 100 mila
euro per medici e
odontoriatri) da
restituire in 60 rate
con un anno di pre
ammortamento
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I commercialisti
chiedono
di sospendere
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