Corriere della Sera - 22.02.2020

(Sean Pound) #1


CorrieredellaSera Sabato22Febbraio2020
CRONACHE

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«Gliebrei,unpilastrodell’Italia»


Roma,MattarellainvisitaalTempio.«Dopo2.000anni,pochiromanipossonodirsipiùromanidivoi»


«Il contributodella Comu-
nità ebraicaèunpilastrodel
nostroPaese. Voglio esprime-
re riconoscenza per quanto la
comunità ha datoall’Italia
nella sua storia, nella sua cul-
tura, nella sua arte, nella sua
vita sociale. La democrazia
esisteperché dàvoce alla di-
versità». Sergio Mattarella,
parla dall’altodell’area absi-
dale delTempio Maggioredi
lungotevere Cenci, davanti al-
l’Aron-Ha-Kodesh checontie-
ne ilrotolo dellaTorà. Ha
chiesto lui stesso, pochi gior-
ni fa, di visitarelaComunità
ebraicaromana. Sceltaforte-
mentesimbolica, in una sta-
gione in cui riappaiono sva-
stiche, slogan, simboli legati
all’atrocità dello sterminio na-
zista del popolo ebraico. Se-
duti traibanchi, soloi650
alunni dei diversi gradi della
Scuola ebraicadiRoma. Ac-
canto alla figlia Laura, il Presi-

dentehailcapo copertoda
una kippah bianca, creata ap-
positamenteper luieper lo
staff,con il simbolo del Quiri-
nale stilizzato in azzurro.
Lo accolgono il rabbinoca-
po Riccard o Di Segni, la presi-
dente della Comunità ebraica
romana Ruth Dureghelloeil

vicepresidenteRuben Della
Rocca. Prima una visita al Mu-
seo Ebraicoeuncommosso
incontrocon la famiglia di
Stefano GajTaché, il bambino
ucciso dall’attentatoterrorista
palestinese alla Sinagoga nel
1982.Poi il Tempio: un frago-
roso applauso, le grida dei

bambini, ilcoroche canta
«Yomam». Tra gli invitati, il
fondatoredella Comunità di
Sant’Egidio, Andrea Riccard i,
da sempre accanto alla Comu-
nità ebraicaromana nella lot-
ta contro ogniforma di discri-
minazione. Dureghello saluta
il Presidente: «Ci insegna il
Talmud che il mondo siregge
sul fiato dei bambini. I bambi-
ni qui nelTempio Maggiore
sono quelli delle scuole ebrai-
che. Ora, se il mondo siregge
sul fiato dei bambini, il futuro
degli ebrei in Italia dipende
esclusivamente dagli alunni
delle scuole ebraiche. Neiva-
lori millenari della nostra cul-
tura,c’è il significato della no-
stra diversità,concui contri-
buiamoarenderel’Italia un
posto più bello e di cui siamo
orgogliosamenteparteaven-
do contribuito arenderla uni-
ta. Grazie per averlo ricordato
oggi agli italiani». Il Rabbino
Di Segnirende omaggio «al
supremo Magistratogarante
della legge, della legalità, di

una Costituzione che, dopo
anni bui, assicura uguaglian-
za a tutti i cittadini. Lei ha det-
to che “quando perdiamo il
dirittodiesseredifferenti,
perdiamo il privilegio di esse-
re liberi”. Noi viviamo la diffe-
renza di cui siamo portatori
come un arricchimentoper
tutti».
Mattarella parla dell’artico-
lo 3della Costituzione «che
sigilla la ricchezza delle diver-
sità di ciascuno», rammenta
«la vergogna e gli orrori delle
leggi razziali», ricorda la mil-
lenariastoria della Comunità
ebraica («avete 2.000 anni alle
spalle, pochiromani possono
dirsi piùromani divoi»), cita
Elio Toaff, Tullia Zevi,Renzo
Gattegna. Prima di ricevere il
Pane del Sabato, saluta i bam-
bini conun«Lehaim!», alla
vita!,epoi «vistoche manca
pocoaltramonto, Shalom
Shabbat». Buon sabato. I bim-
bi applaudonoegridano ri-
dendo «Shalom Shabbat».
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lavisita
Ilpresidente
della
Repubblica
Sergio
Mattarella,
78anni,
nelTempio
Maggiore
diRoma
durante
lavisita
privata
resaieri
mattina
allaComunità
ebraica
dellacapitale
(Ansa/
EttoreFerrari)


Noiviviamo
la
differenza
dicui
siamo
portatori
come
unarricchi-
mento
pertutti
Riccardo
DiSegni
Rabbinocapo
diRoma

Ilpersonaggio


diMariolinaIossa


Sara eilpapàcarabiniere


ucciso aunpostodiblocco


«Entronell’Armaperlui»


L’Aquila,la19enne:mimanca,cosìgliresteròvicino


«F


aròlacarabinie-
ra perrendere
onorealla me-
moria di mio pa-
dre. L’ho deciso subito, appe-
na conseguita la maturità. Ho
sostenutol’esame scrittodi
italiano la mattina dopo quel-
la terribile notte, quando
fummo svegliate, ioemam-
ma, da alcunicolleghi di papà
che eranovenuti a darci la no-
tizia.Papà amava l’Arma, ave-
va una grande passione per il
suo lavoro, me ne parlava
spesso. Era orgoglioso di es-
sereuncarabiniere, anche il
nonno è stato uncarabiniere.
Non potrei fare un altro lavo-
ro».
Sara, 19 anni,èlafiglia di
Emanuele Anzini, ilcarabi-
niere41enne originario di
Sulmona che è stato travolto e
ucciso ad un posto dicontrol-
lo a Terno d’Isola, in provincia
di Bergamo. Nella notte tra il
16 e il 17 giugno 2019, Matteo
Colombi Manzi, un cuocodi
35 anni, ha investito l’appun-
tato sceltocon la sua auto e lo
ha trascinatoper una cin-
quantina di metri. Emanuele
non ha avutoscampo. Qual-
che giorno fa, Matteo Colom-
bi Manzi è statocondannato a
8 anni per omicidio stradale e
aunanno per omessa assi-
stenza.
Sara vive a Sulmonacon la
mamma,ilcompagno di lei e
una sorellina.
Papànonlovedevispesso?
«No, anche setornava aca-
sa tuttelevolteche poteva ,a
Natale,aPasqua, aicomple-
anniecercava di prendere
qualche giorno diferie duran-
te l’anno per starecon me. Ma
mi chiamavatutti igiorni, ci
mandavamo sempre messag-
gini. Quel giorno perònon
l’avevo sentito. Mi avrebbe si-
curamente chiamato la matti-
na dopo, per farmi gli auguri
per l’esame».
Seistatacoraggiosa.
«Dovevo ,non si può mica

rimandare l’esame di maturi-
tà. Ma ricordo quella notte, la
sorpresa, poi le parole: papà
non c’è più. E il dolore. Cerco
di non pensarci, ditenermi le-
gata ai ricordicon lui».
Quandol’haivistol’ultima
volta?
«Pochi giorni prima, per
fortuna. EravenutoaSulmo-
na ai primi di giugno. Mi
mancano i suoi sorrisi, era un
uomo allegroeottimista, la
sua gioia eracontagiosa».
Volevientrarenell’esercito,
poihaisceltol’Arma.
«Sì, pensavo di entrare nel-
l’esercito. Ma penso che papà
sarebbecontentodella mia
scelta. Mi sono iscritta alla fa-
coltà di Scienzedella Comu-
nicazione aPescara, primavo-
glio prenderelalaureaepoi
entrarenell’Arma. Glielo de-
vo».
Tuamadrenonèpreoccu-
patachetufacciaunlavoro

pericoloso?
«Mamma hacapito. Mi so-
stiene, sicuramenteèpreoc-
cupata ma nasconde i suoi ti-
mori.Papà faceva il suo lavoro
conpassioneeiosoquanto
fosse importanteper lui. Mi
sento di proseguire su questa
strada».
Tuopadreèstatotravolto
duranteunnormaleservizio
dicontrollodaunuomoin
statodiubriachezza.Haico-
nosciutoquest’uomo?
«L’ho vistoalproce sso. Ci
siamo guardati spesso negli
occhi, sia in aula sia neicorri-
doi del tribunale. Ha detto:
non me lo perdonerò mai. Mi
ha fattomolta pena, credo
fosse sinceromanon riesco
ancoraaperdonarlo, penso
sempre: sì, gli dispiace, però
poteva pensarci prima. Io so-
no una ragazza che escecon
gli amici, cheva adivertirsi,
ma questocomportamento
irresponsabile non locapisco
proprio. Noncapiscoperché
ci si debba ubriacare, non rie-
scoaconcepirequestacosa,
io non bevo. Figuriamoci gui-
dare dopo aver bevuto. Lui al
processo ha detto: non l’ho vi-

sto. Macome può non averlo
visto?».
Ilgiornoprimadelproces-
sohaiscrittoal«Corrieredel-
laSera»unaletteraperricor-
daretuopadreechiederegiu-
stizia.ColombiManzièstato
condannatoa9anni.Pensidi
averottenutogiustizia?
«Sì, credo che sia una pena
giusta. Ora mi auguroche la
penavenga scontata tutta.
Nonèaccanimentoilmio,
non c’è odio in me, ma ci vuo-
le una pena esemplareeche
sia scontata interamente, per-
ché bisogna darel’esempio,
questecose non devono acca-
dere.Papà mi mancatanto,
mi mancano i suoi sorrisi, mi
mancano le suetelefonatea
fine turno. Non ci sarà nei
momenti importanti della
mia vita. Anche per questo sa-
rò carabiniere.Voglio restare
vicina a lui, alla sua vita».
©RIPRODUZIONERISERVATA

Insieme
SaraAnzini,
19anni,
conilpadre
Emanuele,
ilcarabiniere
mortoall’età
di41anni
dopoessere
statotravolto
aunposto
diblocco
daun
automobilista
ubriaco,
lanotte
trail16eil17
giugno2019
aTernod’Isola,
inprovincia
diBergamo

Milano


Lascuolaespellel’alunnodisabile:


condannataperdiscriminazione


A


scuola aveva «comportamenti
aggressivi e intemperanti»con i
compagni e gli insegnanti e, dopo
diversi richiami e una sospensione, il
preside ha deciso che non poteva più
rientrare in classe. Ma il ragazzo,
minorenne, soffre di un grave deficit
«iperattivo-impulsivo» ed è stato espulso
senza che primavenissero messi incampo
gli interventi, previsti della legge incasi di
questo genere, per aiutarlo a integrarsi.Per
questo l’istituto professionale è stato
condannato dal Tribunale di Milano per
«condotta discriminatoria». Il giudice
della prima sezione civile OriettaStefania
Micciché ha stabilito che la scuola dovrà
risarcirecon 8 mila euro i genitori del
ragazzo. ©RIPRODUZIONERISERVATA


Lalettera


«GIUSTIZIA»


Prima della sentenza
sull’investitore del padre,
Sara Anzini (nellafoto da
piccola con il cappello dei
carabinieri) ha scritto al
Corriere una lettera
invocando «una pena
esemplare»

Ilperdono
«Nonriescoancora
aperdonarel’uomo
chel’hatravolto
mentreeraubriaco»

diPaoloConti

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