La Stampa - 22.02.2020

(Nandana) #1

MILANO MODA DONNA AUTUNNO INVERNO 2020/21


Magia del nero, fa belle tutte le donne

Da Emporio Armani scompaiono i trend


Da Tod’s il fascino borghese-ribelle all’italiana


ESERCIZI DI STILE


GIANLUCA LO VETRO


MILANO


«V


ite così
giova-
ni com-
presa
una
donna
incinta, non possono spezzar-
si come nell’attentato ad Ha-
nau in Germania». Donatella
Versace nel backstage del
suo show, abbacinante visio-
ne della giornata, lancia un
accorato appello contro il ter-
rorismo: «War,no,no,no».
Non a caso all’ingresso c’è un
cane anti-esplosivo. Lo spet-
tacolo comincia in un bom-
bardamento di effetti ottici.
La passerella specchiata, co-
me l’invito, è divisa in due da
un muro. Ma grazie a un gio-
co di led e riprese con teleca-
merine go pro, gli ospiti di un
lato possono vedere quelli
dell’altro. E viceversa. Proie-
zioni talora deformate in con-
tinuo movimento come no-
stra epoca «liquida».
La messa in scena è senza
precedenti, simboleggia il
confronto tra i due sessi che
Donatella porta in passerella

per la prima volta congiunta-
mente. «Chi sono-mi sono
chiesta- la donna e l’uomo di
oggi?». Risposta: « La loro for-
za si equivale e non ha niente
a che fare con il genere che li
distingue». E allora spazio ai
vestiti neri doppio petto per
lei e per lui, fino ai gessati ro-
sa col filo d’argento. Certe
giacche sono assemblate da
cerchi d’oro che sostituisco-
no le cuciture, eredi degli
spilloni del mitico abito di
Liz Hurley. Da non dimenti-
care che il cerchio è un simbo-
lo di continuità senza barrie-
re. Emblematica anche la co-
lonna sonora che esordisce
con il remix di Dj Hell del bra-
no Cold Song cantato da
Klaus Nomi: mitica star del
genderless che creò l’immagi-
ne del David Bowie più an-
drogino.
L’anello torna nei mini abi-
ti da sera in maglia d’acciaio
detta metal mesh, fermati so-
pra il seno da bordi circolari
imbottiti. E persino questo
materiale si fonde col crystal
mash In un gioco di riflessi. E
riflessioni. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

TENDENZA


Sacro cuore. La moda pulsa
di romanticismo
SALEMI A PAG. 31

OROLOGI


A Milano, la mostra storica
di Vacheron Costantin
DE VECCHI A PAG. 31

MILANO


«B


asta
con le
tenden-
ze, non
esisto-
no più.
Non sono niente. E’ ora di smet-
terla con questo giochino che
rende succubi del sistema.
Quel che conta è migliorare l’a-
spetto delle donne di oggi. Cor-
to, lungo, medio. Io faccio tut-

to, per offrire a ognuna l’oppor-
tunità di scegliere a seconda
del fisico e dell’età. Chi ha un po-
chino di testa sa gestire questa
chance», Giorgio Armani nel
suo Emporio lancia un messag-
gio di libertà. «Una giacca gon-
fia non aiuta certo a essere belle,
snelle e sexy , infagotta e basta.
Attenzione a non scivolare nel ri-
dicolo». E sulla passerella scorre
un mare di suggerimenti, dagli
shorts alle maxi gonne, dai vo-

lant al minimal. Dai piccoli bla-
zer alle marsine. In un inno an-
che al riciclo che ormai è diven-
tato una missione. Il colore do-
minante è il nero, illuminato
ogni tanto da un lampo di bian-
co che rischiara il viso. «Il nero
rende accettabili tutte le donne.
Quando mi fermo in macchina a
guardare le signore che aspetta-
no l’autobus mi accorgo che si
salvano quelle in nero. E’ un co-
lore che regala grande allure»,

sottolinea lo stilista che al massi-
mo offre per la sera il verde e il
bluette intensi. Stemperati su
balze e corolle di seta punteggia-
te di cristalli. E di sera per i gio-
vani ce n’è tanta nell’Emporio.
La generazione Zeta è attratta
dai bagliori, bulimica di toilette
eleganti. «Lo vedo anche nelle
ragazze che lavorano qui e arri-
vano in giubbotto di paillettes
scure già alle nove del matti-
no», dice Armani.

Regole addio
Chi ha belle gambe può sfog-
giare shorts di panno e collant
dark. Con i fianchi accentuati
meglio i pantaloni maschili, ac-
compagnati da una lunga giac-
ca di velluto, o da un top cravat-
ta di lustrini. Mentre la gonna
alla caviglia è la salvezza di chi
ha qualche chilo in più. In pas-
serella trionfano borse picco-
le. Le grandi non vanno più?
«Ho anche quelle», ribatte Ar-

mani, a dimostrare che tutto è
di moda a patto che stia bene.

Il fascino dell’italianità
Walter Chiapponi è il nuovo di-
rettore creativo della T Facto-
ry di Tod’s. E subito si respira
un’aria nuova e sensuale, dove
emerge l’italianità più pura. In-
trisa di quel buon gusto Anni
’70 un po’ borghese e un po’ ri-
belle. «Riparto dal Winter
gommino, il noto mocassino

del marchio che ora sarà an-
che con il tacco a stiletto. Per-
fetto per uno sportwear chic
che mostra le gambe e accarez-
za il corpo con i codici classici,
ma sovvertiti in chiave con-
temporanea». Da portare con
spirito degagè. Dal trench sot-
tile all’iconica camicia bianca,
fino ai cappotti lunghi blu con
la martigala annodata dietro
che stringe la vita. C’è la pelle
morbida come un guanto, ma
è cucita con punti molto evi-
denti. Oppure diventa un
puzzle di ritagli su gonne e
spolverini, all’insegna di un
reale riciclo dei materiali di
scarto. Il piumino è una stola
col cappuccio da fissare con
un patch davanti. Gli abbina-
menti dei colori rimandano a
quelli di Gio Ponti. Declinati
su materiali corposi, come il
tweed , il cotone e le pelli lavo-
rate. Formule nuove su arche-
tipi rodati che rendono i capi
facili e desiderabili.

Nomadi cosmopolite
Senza tempo è la parola d’ordi-
ne di Etro che non conosce con-
fini nella sua collezione pensa-
ta per globetrotter desiderose
di sentirsi protette con cappot-
ti vestaglia caldi e accoglienti.
«Stavolta per le mie nomadi
sartoriali insisto sui contrasti.
Con una femminilità fatta di
frivolezza e rilassatezza. Con-
dita però da tocchi di seduzio-
ne appena sussurrati», raccon-
ta Veronica Etro che con mano
felice scurisce le stampe con
tanto nero. «Un colore sedu-
cente, fa risaltare le altre tin-
te». E il black è sublimato an-
che nell’ultima uscita dove le
modelle - compresa una sma-
gliante Eva Herzigova - arriva-
no in passerella con l’imper-
meabile di vinile, rischiarato
da bordi paisley colorati.

Fate dispettose e punk
Antonio Marras inventa favo-
le, pensa a una fata sarda, una
Jana versione punk, ispirata
all’artista nuorese Maria Lai.
«Mi sono fatto un film: lei è an-
data a Londra col fidanzato,
ha comprato una macchina da
cucire ma non sa usarla, fa
strappi, ricami impazziti, top-
pe sbilenche di damaschi sulle
giacche militari. Insomma un
caos di fili. Ma ogni abito bril-
la. La fata adora i luccichii».
Così Marras tempesta i suoi ve-
stiti di Swarovski (156 mila cri-
stalli)come gocce di pioggia.
La vena punk ritorna in ver-
sione luxury da Iceberg che oc-
chieggia al mondo dei cartoon
con tanta maglieria tecnica e
tridimensionale riprendendo
il dna del marchio con un graf-
fio british.

Piccoli “fai da te”
Il patchwork abbonda da Mar-
ni sugli abiti asimmetrici, in
un pedana di bagliori e pennel-
late di lacca. Fascinosi collage
unici per un’evanescente Alice
nel Paese delle meraviglie. Biso-
gnerà raccogliere tutti i ritagli
che abbiamo in casa e lanciarsi
in un fai da te fashionista per es-
sere cool il prossimo inverno?
L’importante è giocare con la
moda. Come fa Marco De Vin-
cenzo imitando i bambini che di-
segnano con proporzioni sog-
gettive. La spilla sul maglione di-
venta gigante, gran protagoni-
sta. Mentre i tacchi a spillo au-
mentano del doppio e i punti tri-
cot del maglione lievitano. So-
gnare è un must. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorena Antoniazzi

Vestibilità comfort

3



  1. Bella Hadid in passerella per Tod’s; 2.Un mo-
    dello di Etro dal sapore etnico; 3.La fata dispetto-
    sa di Marras; 4. Una proposta di Sportmax; 5.Un
    abito puzzle di Marni; 6.Lo chic dilatato nelle pro-
    porzioni di Marco De Vincenzo; 7. la maglieria
    over di jacquard firmata Iceberg; 8.Il nero secon-
    do Emporio Armani


MILANO


N


ella Storia si par-
la di corsi e ricor-
si, della moda
Walter Benjamin
preferisce dire
che è «un balzo di
tigre nel passato». Che è poi l’e-
sergo alla sfilata di Luisa Spa-
gnoli. «Amo questa definizio-
ne perché rappresenta la mia
idea di moda» spiega Nicolet-
ta Spagnoli, direttore creativo
e ad del marchio perugino, «la
moda è infatti una storia, una
incarnazione del passato nel
presente, qualcosa di ciclico,
che ritorna». Così la collezione
pesca da stili diversi, dal Rina-
scimento agli anni ’80. C’è il gi-
let maschile ma portato sulla
camicia vittoriana, il pulloveri-
no minimal arricchito da polsi-
ni e colletti intercambiabili. «E
soprattutto c’è la maglia - no-
stro Dna - ma rivista, e il golfi-
no d’angora diventa abitino
con maniche a sbuffo, o vesti-
to da sera scenografico».
Mix inediti pure da Sport-
max (foto nella pagina a fian-
co), che ha mandato in passe-
rella una collezione rigorosa

nelle forme e ricercata nei ma-
teriali, dove le sovrapposizio-
ni non si contano. La pelle - ve-
ra o eco - è abbinata a ogni tes-
suto, la trovi nei gilet sugli abi-
ti di maglia, o come inserto
asimmetrico sulle gonne corte
in panno. A completare il look
eclettico, stivali di pelle lun-
ghissimi, quasi leggings. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LUISA SPAGNOLI E SPORTMAX


La moda è mobile

tra voglia di futuro

e balzi nel passato

Herno

Sei progetti Green

Loro Piana

Formalità disinvolta

Inno alla «vestibilità comfort»,
la collezione 20-21 di Lorena
Antoniazzi, brand pioniere nella
certificazione e garanzia del la-
voro artigianale, porta l’impron-
ta senza tempo dei capi sport
chic per vivere in plein air: il
cashmere, primo tra tutti, e le la-
ne morbide e fluide, diventano
abiti e tute per l’home-working
o il leisure time più disinvolto.
Sono look no-gender e femmini-
li insieme. Dal guardaroba ma-
schile attinge i grandi classici,
nelle forme e nei tessuti, mante-
nendo però le linee allungate
delle giacche a «V», e le cinture
baschina su gonne e pantaloni.
Trionfano materiali tecnici,
stretch e micro-gessati su cui
piovono stelle Swarovsky. Il tail-
leur sceglie il disegno check,
mentre il tuxedo viene sdram-
matizzato da dettagli in maglia
e da impunture. —

Les Copains

Vive la France Anni 70

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All’Armani Silos

Lindbergh in mostra

Un modello di Versace

LO SHOW DI VERSACE


Effetti ottici a bomba


L’appello di Donatella


contro il terrorismo


Luisa Spagnoli

Tra le proposte della collezione
Donna AI 2020-21, Herno ne
presenta ben 6 che preannuncia-
no un futuro chiaramente deli-
neato sul fronte «Green». Lo fa
all’interno di un contenitore rico-
noscibile già come etichetta: Her-
no Globe. Si parte da Fast5Degra-
dable, il nylon in cui il processo di
degradazione completo è di soli
5 anni anziché 50; poi Lana Rici-
clata, da materiali di scarto delle
industrie tessili; Nylon Recycled
Onibegie, con tinture realizzate
con materiali come la buccia di ci-
polla, foglie di indaco e olive; Nylon
100%, fibra prodotta utilizzando
reti da pesca dismesse; First Act,
che certifica la mappatura dell’inte-
ro ciclo di vita di un capo Herno; Re-
cycled Taffetà, uno dei tessuti più
raffinati, da materiali di scarto e
bottiglie di plastica. Sei storie de-
clinate in bomber, cappotti, par-
ka, blazer. —

Nel paesaggio metropolitano si
muovono i capi semplici ma
preziosissimi di Loro Piana (co-
me il cashmere fur) , dai più seri
a quelli dedicati al tempo libero.
La palette comprende i toni fred-
di urbani, i neutri e sprazzi che
vengono dalla campagna. —

2


1


4 5 6 7


Una collezione ampia e variega-
ta per il nuovo corso di Les Co-
pains. Quasi 300 capi che rievo-
cano le atmosfere francesi degli
anni Settanta, quelle stesse che
ispiravano le prime collezioni
del marchio italiano. —

Giorgio Armani celebra l’opera
dell’amico e collaboratore Peter
Lindbergh con «Heimat. A sen-
se of belonging», una nuova mo-
stra allestita all'Armani/Silos di
Milano che resterà aperta al pub-
blico fino al 2 agosto. «Ho sem-
pre ammirato Peter per la coe-
renza e l’intensità del suo lavoro


  • spiega Armani- Con questa
    mostra voglio rendere omaggio
    a un compagno di lavoro meravi-
    glioso il cui amore per la bellez-
    za rappresenta un contributo in-
    delebile per la nostra cultura,
    non soltanto per la moda». E in-
    fatti questa è l’occasione per ve-
    dere, del celebre fotografo nato
    in Polonia ma vissuto a Dui-
    sburg, scatti inediti o poco cono-
    sciuti. Dal metallo e cemento
    dei paesaggi industriali della
    sua città ai suoi ritratti sempre
    spogli da qualsiasi artificio. —


SABATO 22 FEBBRAIO 2020LASTAMPA 29

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