La Stampa - 22.02.2020

(Nandana) #1
1) Un operatore di un’ambulanza all’ospedale di Codogno; 2. L’in-
terno dell’ospedale in provincia di Lodi; 3. Codogno, un paese fan-
tasma dopo la richiesta delle autorità di non uscire dalle proprie
case; 4) La polizia locale comunica ai cittadini di non uscire

CODOGNO


CASALPUSTERLENGO


SANT’ANGELO


LODIGIANO


SOMAGLIA


A


gennaio
2020

21


L’AMICO


RIENTRA


DALLA


CINA


Ospedaletto
Lodigiano

Livraga
Genzone Monteleone

Inverno

Mostiola
A1 Miradolo Terme

Santa
Margherita
Ligure

Rapallo

Recco

Camogli

PORTOFINO


Turano
Lodigiano

Mirabello

Retegno

Gerrone

Pizzighettone

Vittadone Formigara

Secugnago

Maleo

9 febbraio
Partecipa a una gara
di podistica con il suo team
e alla "1a Marcia
de Busaroche”

Gli spostamenti del 38enne contagiato

L’uomo incontra il collega più volte,
già da inizio febbraio, sia a cena sia
per singole uscite nell’area di Codogno
Febbraio
Il 38enne esce più volte con gli amici
e continua a frequentare il corso alla
Croce Rossa, all’ospedale di Codogno
La moglie frequenta
il corso preparto a Codogno
20 febbraio
CInque amici gli fanno visita in ospedale:
ancora non si sapeva fosse contagiato

2 febbraio
Partecipa alla mezza
maratona tra Portofino
e Santa Margherita Ligure

15 febbraio
Partita di calcetto a Somaglia
(la squadra avversaria
è in quarantena ora)

LIGURIAUR


LOMBARDIALOOM


LA STAMPA


La moglie invece frequenta
l’"Erboristeria Madre Natura”
di Casalpusterlengo

Coronavirus, morto un 78enne a Padova


Salgono i contagi in Italia: 15 in Lombardia


Prima vittima nel nostro Paese, altro caso in Veneto. Gravissimo un 38enne a Codogno. Positiva anche la moglie incinta


MILANO
Il primo morto per coronavirus
in Italia è nel Padovano, a Mon-
selice: si chiama Adriano Trevi-
san, 78 anni, ed era il più anzia-
no dei due contagiati in Veneto.
In ospedale è subito scattato il
protocollo di emergenza e si sta
effettuando il tampone a tutti i ri-
coverati. «Entro 5 giorni la strut-
tura verrà chiusa», fanno sapere
i sanitari. I famigliari della vitti-

ma presentano sintomi compati-
bili con il Covid_19. Zaia ha an-
nunciato misure di emergenza
straordinarie e chiesto la possibi-
lità di usare i termoscanner in
dotazione in alcuni aeroporti.
Domani si riunirà a Padova l’Uni-
tà di Crisi, presente anche il pre-
mier Conte.
Situazione critica anche in
Lombardia, con 15 contagiati in
poche ore, più focolai e dieci co-

muni isolati. Non è un giallo né
una sorpresa ma, come ha spie-
gato il ministro della Salute Spe-
ranza, «solo qualcosa che sape-
vamo sarebbe successo. E per il
quale siamo attrezzati».
In Lombardia inizia tutto il 21
gennaio, quando il Covid_
non aveva ancora questa diffu-
sione e non erano neanche parti-
ti i controlli agli aeroporti. Lui,
italiano, il «paziente zero», tor-

na dalla Cina, apparentemente
senza sintomi. E senza sintomi
continua a vivere per le settima-
ne successive. Tanto che quan-
do lo raggiungono gli esperti
dell’Ospedale Sacco di Milano,
centro deputato alla gestione
del virus, lo scoprono «negati-
vo»: forse gli è già passato. Ma in
quelle settimane il «paziente ze-
ro» incontra «cinque o sei volte»
un suo amico, M. Y. M. , 38 anni,

nato a Castiglione d’Adda ma re-
sidente a Codogno, che a breve
diventerà padre. Il 38enne, che
in questa storia diventa il «pa-
ziente indice», cena più volte
con il manager «paziente zero»
in zona Codogno. E proprio all’o-
spedale locale finisce M. Y. M do-
menica scorsa per una influen-
za. Ma non dice che nelle setti-
mane precedenti ha incontrato
l’amico tornato dalla Cina e così

l’ospedale lo rimanda a casa.
Ma la febbre non passa, anzi, au-
menta e così qualche giorno do-
po la moglie, incinta di 8 mesi, lo
riporta in ospedale quando il
marito è già in condizioni criti-
che. E lì, la donna, V. S., ricorda
che in effetti il marito aveva in-
contrato un amico rientrato dal-
la Cina. L’uomo finisce ricovera-
to in terapia intensiva all’ospe-
dale di Codogno. E le sue condi-

zioni sono così «gravi» che l’equi-
pe mandata dall’ospedale Sac-
co di Milano ha deciso che non
era il caso di trasportarlo a Mila-
no. Nelle tre settimane passate
tra gli incontri con il manager
rientrato dalla Cina e il suo rico-
vero in ospedale, avvenuto la se-
ra del 19 febbraio, il 38 enne ha
semplicemente vissuto: è anda-
to al lavoro all’Unilever di Casal-
pusterlengo, ha cenato fuori, ha
corso due maratone con il suo
team di podistica, il «Gruppo Po-
distico Codogno’82» – una il 2
febbraio tra Santa Margherita
Ligure e Portofino, e una il 9, la
«prima Marcia de Busaroche» a
Sant’Angelo Lodigiano –, gioca-
to a calcetto sabato 15 con gli
amici e frequentato, lo stesso
giorno, il corso della Croce Ros-
sa. E così, è entrato in contatto
con centinaia di persone. Alcu-
ne delle quali hanno iniziato ad
ammalarsi. La prima è la mo-
glie, ricoverata, ma in buona sa-
lute, al Sacco, che nelle prossi-

me ore potrebbe essere sottopo-
sta a cesareo. Poi l’amico che
con il 38 enne aveva corso le ma-
ratone. Lui è figlio di un barista:
è così che tre frequentatori del
bar, tra i 70 e gli 80 anni, si am-
malano anche loro. E ieri i conta-
giati passano dai 6 della mattina
a 15: i nuovi 9 contagiati sono 5
addetti del personale sanitario,

3 pazienti della struttura e un al-
tro residente a Cremona, che
quindi confermerebbe la pre-
senza di un altro focolaio. A dif-
ferenza di tutti gli altri, infatti,
l’ultimo contagiato non è entra-
to in contatto con il «paziente in-
dice».
Il team messo in piedi da Re-

gione Lombardia ha già fatto il
tampone a 120 dipendenti
dell’Unilever e 149 persone tra
cui 70 tra medici e infermieri e
personale sanitario che sono en-
trati in contatto con il 38 enne.
In più, 250 persone sono state
messe in isolamento. In serata
due treni sono stati bloccati per
circa un’ora nelle stazioni di Lec-

ce e Milano per due falsi allarmi.
Si tratta di un Italo Milano-Tori-
no e di un Frecciarossa che era
in partenza dal capoluogo salen-
tino.
Regione Lombardia, con la
Protezione Civile, ha individua-
to due strutture militari in cui
nelle prossime ore potranno es-

sere portati i contagiati in isola-
mento: il centro ospedaliero mi-
litare di Baggio a Milano e un al-
tro centro a Piacenza, per un to-
tale di 180 posti.
E mentre Rai e Mediaset chie-
dono ai giornalisti che si sono re-
cati nel lodigiano di fare 14 gior-
ni di quarantena, il ministro Spe-
ranza e il governatore Fontana
hanno firmato l’ordinanza per
dieci comuni e che coinvolge 50
mila abitanti tra Codogno, Casti-
glione d’Adda, Casalpusterlen-
go, Fombio, Maleo, Somaglia,
Bertonico, Terranova dei Passe-
rini, Castelgerundo e San Fiora-
no. Sono sospese le manifesta-
zioni pubbliche, chiuse le attivi-
tà commerciali, le scuole e non
si possono usare i mezzi pubbli-
ci. L’assessore al Welfare, Giulio
Gallera, aveva invitato ieri mat-
tina «tutti i cittadini di Castiglio-
ne d’Adda e Codogno a rimane-
re a casa». La situazione, poi, è
solo peggiorata. –
© RIPRODUZIONE RISERVATA

CODOGNO (LODI)


U


n pandemonio pri-
ma che una pande-
mia. Con i centralini
del Comune di Codo-
gno, 15 mila abitanti, la Wuhan
della Bassa Lodigiana, che alle
10 del mattino sono già in tilt.
L’impiegata allo sportello è elet-
trica: «Ci chiedono di tutto, non
abbiamo indicazioni, l’assesso-
re dice di stare a casa, stiano a
casa». È una bomba atomica su
questo pacifico paesone tra Lo-
di e Piacenza, il suggerimento
dell’assessore alla Sanità Giulio

Gallera ad autorecludersi. La
farmacia Navilli dietro l’angolo
del Municipio viene presa d’as-
salto. Un cartello avverte: «Ma-
scherine esaurite». Racconta la
farmacista: «Vengono a decine.
Il telefono non smette di squilla-
re. Abbiamo ordinato 200 ma-
scherine facciali filtranti, le uni-
che che servono, ma ci vorrà
qualche giorno. Inutile chiede-
re antibiotici che non fanno
niente. Meglio lavarsi le mani
con regolarità».
Se a Codogno centro la pau-
ra dilaga, va peggio nel quar-
tiere San Biagio dove abita il
38 enne M.Y.M., italianissimo
anche se il secondo nome ini-
zia con la Y., impiegato della
multinazionale Unilever, insie-
me alla moglie V.S., incinta di
8 mesi, titolare di una erbori-
steria. Sul cancello di questo

complesso di palazzine rossic-
ce, Francesco, il vicino del pia-
no di sotto di M.Y.M., che vive
al terzo piano scala B, ha in ma-
no una mascherina di carta:
«L’ho visto una settimana fa,
abbiamo preso l’ascensore in-
sieme, mi sembrava che stesse
bene. La mia fidanzata però da
qualche giorno ha un po’ di feb-
bre. Anche mio padre non sta
bene. Chiaro che chiamo il
112 e farò il tampone. Stare
chiusi in casa per evitare il ri-
schio contagio? Va bene, ma
se il virus è al piano di sopra,
che faccio?».

I genitori di M.Y.M. sono
chiusi in casa in un paese vici-
no in quarantena. Stanno be-
ne, li ammazza l’ansia: «No-
stro figlio è gravissimo. Siamo
distrutti... È intubato, dorme,
una cosa penosa...». Una signo-
ra porta a spasso il cane con la
mascherina. Passa un furgone
arancione e l’autista ha la ma-
scherina. Passa un cinese da-
vanti al ristorante cinese in fac-
cia al condominio e non ha la
mascherina. Se il virus dilaga
siamo finiti, ma prima ci fini-
sce la paura. Un altro inquilino
è già stato in Municipio: «Mi

hanno detto di stare in casa.
Ma chi mi fa la spesa? No lui
non l’ho visto, ma domenica
scorsa chi lo ha incontrato mi
ha detto che già tossiva». Po-
trebbe essere vero anche se
sembra inverosimile. Ma la no-
tizia dilaga e galoppa come il
Covid-19, se non più veloce.
Una ragazza di 22 anni che
lavora in un’azienda farmaceu-
tica di Piacenza torna a casa
dall’ufficio prima del tempo:
«Appena ho detto che abito
nello stesso palazzo del conta-
giato di Codogno mi hanno
mandato a casa in permesso re-

tribuito. Si capisce che hanno
paura. Ma se loro hanno pau-
ra, io ne ho di più». Nel pome-
riggio arriva l’ordinanza regio-
nale che alza la febbre in 10 co-
muni che fra tutti fanno 50 mi-
la abitanti. Sono Codogno, Ca-
salpusterlengo, Castiglione
d’Adda, Fombio, Maleo, Soma-
glia, Bertonico, Terranova dei
Passerini, Castelgerundo e
Sanfiorano. Facile dire state a
casa. La signora bionda al bal-
cone al primo piano del condo-
minio è nel panico: «Mia ma-
dre è allettata da anni. Chi la
cura? Chi va a farci la spesa?».

Le ordinanze
L’amministrazione di Codo-
gno al pomeriggio emette ordi-
nanze definitive: bar e risto-
ranti che servono alimenti e be-
vande devono chiudere, le
scuole devono chiudere, il Co-
mune è già chiuso, le discote-
che nemmeno apriranno, abo-
lite le sfilate di Carnevale. Il
parroco di Codogno don Igi-
nio Passerini si allinea: «Ho de-
ciso di sospendere anche la
messa. Diventiamo una città
fantasma. Nelle ultime ore in
parrocchia non è venuto nessu-
no». Non c’è più religione. So-

lo il virus. Sai che c’è, ma non
sai dov’è. Ma per raccontare l’e-
picentro della paura bisogna
andare fino al Civico Ospedale
dove si è presentato il 38 enne.
Come inconsapevole untore
ha sganciato la sua bomba bio-
logica prima di finire in Tera-
pia intensiva. Bilancio 24 ore
dopo: 5 medici e infermieri
contagiati, 3 pazienti che non
possono essere dimessi sono ri-
sultati positivi al tampone del
Covid-19. Medici e impiegati
hanno le mascherine. Il Pron-
to Soccorso viene chiuso. I pa-
zienti in attesa di visite pro-

grammate vengono rimandati
a casa. Anche una paramedica
della Croce Rossa in ambulan-
za ha la mascherina: «Ci han-
no ordinato di metterle. Sono
del tipo FT3 ad alta protezio-
ne. Paura? No siamo abituati».
La paura si sente nella chat
della squadra di calcio di pae-
se frequentata da M.Y.M.:
«Non perdete la calma. Ci fa-
ranno fare i tamponi». O da-
vanti all’Istituto Omnicom-
prensivo Ognissanti, infan-
zia, elementari e medie, dove
le mamme filano a riprender-
si i figli. Una signora con la

Panda gialla è dello stesso co-
lore: «Il virus ci faceva paura
perché non sapevamo dov’e-
ra. Adesso sappiamo che è qui
ci fa ancora più paura». Ceci-
lia Cugini, la preside, non si fa
contagiare: «Parecchi genito-
ri sono venuti a riprendersi i fi-
gli. Sono preoccupata per i
miei bambini e i loro genitori.
Ho sospeso tutte le attività del
pomeriggio. Meglio che torni-
no in famiglia». Codogno si
chiude in casa. Con la speran-
za che Covid-19 non bussi al-
la porta. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

l’economia

La moda fa i conti
“Così perderemo
due miliardi”

REPORTAGE


«Sono preoccupato per la si-
tuazione». È Giorgio Armani a
squarciare il velo di silenzio
della moda milanese sul coro-
navirus. «Quando sarà finito
bisognerà ridare entusiasmo
alla gente», spiega lo stilista.
Attonito pure Diego Della Val-

le, presidente e ad di Tod’s: «È
tutto fermo, perché la gente
aspetta. Spero si riparta tra un
mese e mezzo. Mi ricorda la
Sars, ma rispetto ad allora il
peso della Cina è cresciuto».
Intanto al Fashion hub allesti-
to dalla Camera della moda va
avanti l’iniziativa “China, we
are with you”, anche se di cine-
si non se ne vedono. Sono un
migliaio gli addetti ai lavori ri-
masti a casa, mentre si preve-
dono 2 miliardi di mancati
guadagni del sistema moda
nel 2020. (F. RIG.)

1


ALLARME GLOBALE


Così in Europa

MAURIZIO MAULE / ANSA


In Francia si registra
l’unica vittima in Euro-
pa: un turista cinese di
80 anni: in tutto, sono
12 i casi trattati.

ANDREA FASANI / ANSA


I virus sono minuscoli,
si intrufolano negli
organismi sani e li infettano
(qualsiasi riferimento
a partiti o persone
è puramente voluto).

Falso allarme
su due treni fermi
in stazione
a Lecce e Milano

Mascherine già
introvabili alle 10
del mattino, farmacie
prese d’assalto

allo spallanzani

“Il ricercatore
è guarito”

ALLARME GLOBALE


ANDREA FASANI / ANSA


2 3


AGF


4


RIFERIMENTI


JENA


Il ministro Speranza:
“Subito chiuse scuole
e imprese nell’area
interessata”

La Germania ha fino a
oggi registrato 16 casi
di Coronavirus. In sette
hanno sviluppato la ma-
lattia nel Paese, la mag-
gior parte in Baviera.

Nel Regno Unito ci so-
no 9 casi confermati,
solo due dei quali han-
no sviluppato i sintomi
in Cina.

La Spagna ha due casi
accertati, di persone
rientrate dalla Cina.
Un caso ciascuno an-
che in Belgio, Finlan-
dia e Svezia.

A Codogno locali pubblici con le serrande abbassate, stop alle scuole

I genitori del “paziente uno”: siamo distrutti, nostro figlio sta male

Nel paese fantasma

che chiude le porte

“Ora abbiamo paura”

«Il ricercatore italiano è so-
stanzialmente guarito». La no-
tizia arriva dallo staff medico
dell’ospedale Spallanzani di
Roma che ha seguito le condi-
zioni dell’uomo, colpito da Co-
ronavirus. «In questi giorni de-
cideremo se dobbiamo, come
probabile, metterlo in osserva-
zione in un’altra stanza e quin-
di farlo uscire dall’isolamen-
to», ha detto il direttore sanita-
rio, Francesco Vaia. In partico-
lare, «il giovane ricercatore,
caso confermato di CO-
VID-19, è ormai risultato persi-
stentemente negativo ai test»,
ha sottolineato. Ad oggi sono
stati valutati allo Spallanzani
68 pazienti, «di questi, 63, ri-
sultati negativi al test».

SABATO 22 FEBBRAIO 2020LASTAMPA 3


PRIMO PIANO


3R

Free download pdf