Il Sole 24 Ore - 22.02.2020

(Jeff_L) #1

10 Sabato 22 Febbraio 2020 Il Sole 24 Ore


Economia & Imprese Moda


BULGARI


La Serpenti Forever


si fa più compatta


Tra le novità della collezione di


accessori di Bulgari per il


prossimo autunno-inverno,
una nuova versione della borsa

Serpenti Forever (nella foto), in
una forma più piccola e

compatta: dotata di due tasche


esterne, ha una vestibilità più
corta e adatta a un uso

cittadino, magari indossandola


con borse di dimensioni
maggiori. La pelle di vitello

laccata è trattata con la stessa


attenzione dei materiali più
lussuosi e pregiati.

ELEVENTY


Alchimia di eleganza


maschile e femminile


Riferimenti al modernismo


déco e allo stile ’ pervadono


la collezione che fonde
artigianalità e stile più

contemporaneo: armonia di


elementi del passato e presente,
di eleganza maschile e

femminile, voglia di evasione e


desiderio di essere in armonia
con la natura, come vuole

l’attuale Zeitgeist.


FABI


Il biker arricchito


da contrasti di colore


«Il neoclassicismo che va oltre il


genere non è un trend


passeggero ma una direzione
chiara – ha spiegato l’art

director di Fabi Francesco


D’Autilio -. È un’idea che amo e
che ho portato nella collezione.

mi sono ispirato a una formalità


differente capace di includere,
senza dimenticare la necessità

di accontentare le richieste che


arrivano dal mercato» (nella
foto, il Commando Boot).

LORO PIANA


La delicata formalità


dei capi invernali


È una collezione raffinata e gentile


quella di Loro Piana per il prossimo


inverno, che parte dall’eccellenza
di tessuti e filati trasformandola in

stile. Nella foto, cappotto a doppio
petto in tessuto di cashmere,

segnato in vita da una cintura in


pelle di vitello e indossato sopra un
maglione a collo alto.

IN SHOWROOM


Emporio e Tod’s


superano le tendenze


Angelo Flaccavento


L’arrivo di un nuovo direttore creati-


vo crea un senso di grande aspettati-


va, che il marchio sia piccolo o grande


poco importa. La storia recente della


moda - Gucci, Bottega Veneta - ha


fatto assurgere illustri sconosciuti -


al momento della nomina, sia chiaro



  • al ruolo di autentici Re Mida. La ter-


za giornata di sfilate milanesi si apre


con il debutto di Walter Chiapponi -


quarantenne, di gran mestiere, con


un pedigree di tutto rispetto che va da


Armani a Prada a Bottega Veneta - al


timone di Tod’s e di T Factory, il labo-


ratorio creativo voluto da Diego Della


Valle per creare pensiero e azione in-


torno al marchio. È un debutto intel-


ligente, per nulla urlato e ben asse-


stato. Non una disruption, per usare


l’odioso neologismo, ma una evolu-


zione che puntando su idee di buon


gusto e classicismo afferma una


identità precisa, italiana nel tono e


nell’esecuzione, ma per nulla angu-


sta. «Ho voluto portare un po’ di sen-


sualità nel mondo Tod’s, che in pas-


sato trovavo piuttosto freddo» spiega


Chiapponi, che, mai plateale, ottiene


l’effetto con sottigliezza: scoprendo


un po’ di pelle con le gonne corte;


dando ai cappotti una mano godurio-


sa. Crea un guardaroba di pezzi indi-


spensabili, e invita a giocarci. Non fa


moda con la M maiuscola, e la scelta


di un sottotono raffinato ma non ri-


nuciatario lo premia. Il messaggio è


chiaro: lontano dalle tendenze.


È della stessa idea Giorgio Armani
che, a conclusione dello show Empo-

rio Armani afferma a gran voce: «Le


tendenze non esistono più, ciascuno
può fare quel che preferisce e le don-

ne stesse possono vestirsi come vo-


gliono». Se lo dice un creatore rigoro-
so e preciso come Armani, c’è da cre-

derci. La frammentazione è l’essenza


del contemporaneo, dopo tutto, e la
collezione, a proposito, è frammen-

tata: dal corto al lungo, dalle rouche


iperfemminili agli jabot da dandy, c’è
molto, ma con un disegno preciso che

si polarizza sugli estremi del ma-


schile e femminile - eterno dua-
lismo Armaniano. Il tailoring

liquido è quello per cui si ama


Armani, ma a sorprendere
sono gli abitini spumeggianti

di volant, gli shorts orlati di


pizzo: capi inattesi, e
quindi benvenuti, nel

mondo di Armani,


che superati gli ot-
tanta non smette di

evolversi.
Da Marni la

frammentazione è


evidente e dilagan-
te: attacca le super-

fici, le plasma in un


dilagare di collage e
di patchwork che

avvolge ogni cosa.


La collezione è
un’ode al do it your-

self, dall’inizio alla fine.


Poche forme - cappotto,
abito corto o lungo, cardi-

gan - modellate a mani-


chino unendo scampoli di
ogni sorta, dalle pelli me-

tallizzate ai broccati son-


tuosi. La perizia dell’ese-
cuzione è encomiabile, e

così il lavoro sugli oggetti,


sempre schiacciati, distor-
ti, manipolati. Eppure, in

passerella la vitalità gioiosa


di solito associata al pa-
tchwork è come smorza-

ta. Forse è la scelta di colori bassi e
neutri; forse sono il trucco e i capelli


  • colate di glitter come dopo una not-


te di festeggiamenti selvaggi. France-
sco Risso esce correndo alla fine dello

show vestito come il bianconiglio di


Alice, come a dire che la fuga dalla re-
altà è intenzionale.

Da Sportmax c’è la luce: è un futu-
ro luminoso, invocato in un mix di

capispalla dal disegno architettonico


e abiti liquidi, di tuxedo scintillanti e
drappeggi metallici; evocato dai det-

tagli di specchio. L’equilibrio convin-


ce, anche se rigido.
Veronica Etro è solare e posi-

tiva per natura, ma questa sta-


gione sfila in una scatola nera
che soffoca non poco: chiude

gli orizzonti, che è l’esatto


contrario di un marchio che
invece parla solo di con-

fini aperti, di metissa-


ge panculturale. Quel-
lo per fortuna c’è in

passerella, ed è legge-


ro e seducente come
da copione.

Marco de Vincen-


zo ingrandisce e
sproporziona, con

verve ed eleganza,


confermandosi una
delle voci più interes-

santi della sua gene-


razione. Anche Nico-
letta Spagnoli, da Luisa

Spagnoli , ha un piglio si-


curo: modernizza l’esteti-
ca del marchio rispettando

l’essenza e l’eleganza. Da
Versace , in fine, Donatella

Versace, in uno show co-ed


dalla regia inesorabile e av-
volgente, estremizza la fem-

minilità proterva e la masco-


linità dionisiaca della maison,
ricapitolandone i segni in un

miscuglio di tailoring, sport e


glamour che è enciclopedico e
impattante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE SFILATE A MILANO


Classicismo raffinato


nel debutto di Chiapponi,


Armani: «Libertà di vestirsi»


Equilibrio da Sportmax,


Versace estremizza, piglio


sicuro per Luisa Spagnoli


Tod’s. Pezzi indispensabili


STRATEGIE


Svolta verde di Geox


anche per i capispalla


Giulia Crivelli


Mario Moretti Polegato non è solo il


fondatore e attuale presidente di Ge-


ox, è il custode dei valori dell’azien-
da e tra questi, sottolinea a quasi

trent’anni dal brevetto della prima


“scarpa che respira”, c’è da sempre
l’attenzione all’ambiente e alle per-

sone. «Anzi, si tratta di autentica


passione, per la natura che circonda
le nostre case e aziende e per quella

lontana anche migliaia di chilometri



  • spiega Moretti Polegato in occa-
    sione della settimana della moda di


Milano –. A chi avesse dei dubbi e


pensasse che l’ecosostenibilità sia
uno scrupolo recente, ricordo che il

nome stesso dell’azienda, Geox, fu


scelto perché aveva in sé il termine
greco geo, che evoca la madre terra,

e la X per identificare la tecnologia,


che è comunque frutto dell’impegno
umano: i brevetti camminano sulle

gambe delle persone, non sono idee


venute ai computer».
A Milano Geox ha presentato la

collezione di calzature e capispalla


da donna per il prossimo autunno-


inverno: la visione di Moretti Pole-


gato e del nuovo amministratore de-
legato Livio Libralesso si trasforma

in prodotti. «In Geox la sostenibilità


è parte della cultura aziendale e si
declina da decenni in tutto: rispar-

mio energetico, riciclo, riutilizzo e,


più di recente, in una mensa con ri-
fornimenti alimentari a chilometro

zero – racconta Libralesso –. Ci ren-


de orgogliosi delle nostre scelte il
fatto che i consumatori oggi cerchi-

no brand e aziende sostenibili, coe-


renti e trasparenti. Ma c’è di più: di
questa necessità si sono accorti an-

che gli stakeholder finanziari, come


i fondi americani. Non c’è futuro per
aziende che non abbiano una visio-

ne di attenzione e rispetto per il pia-


neta e le persone. Buona fortuna a
chi inizia ora questo percorso, noi ci

abbiamo sempre creduto e i consu-
matori lo sanno».

Le novità da uomo più recenti


sono le sneaker da città Aerantis,
che Moretti Polegato mostra con

orgoglio: «Abbiamo usato il nuovo


Ventilaction system, un’intersuola
in Eva che favorisce la circolazione

dell’aria, mentre nella tomaia l’In-


ner Breathing System ha una fode-
ra con intercapedini e un nuovo ri-

vestimento soft touch in grado di


dissipare il calore. Non solo: la to-
maia delle Aerantis è in un tessuto

composto da un filato in poliestere


riciclato derivato da , bottiglie di
plastica usate».

Nella collezione donna spiccano


invece i capi con imbottitura so-
stenibile Ecological warm, che

protegge dal freddo e rispetta


l’ambiente. «È realizzata
con una fibra sintetica deri-

vata da materiale riciclato,


assicura massima traspi-
razione e un ottimo iso-

lamento termico»,


spiega Livio Libralesso,
ad dal mese scorso, ma

in azienda da  anni.E


il Dna non mente.
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L’ad Libralesso: «La tutela


di persone e ambiente


è un plus finanziario»


Sportmax. Capispalla architettonici Emporio Armani. Volant spumeggianti Versace. Tailoring, sport e glamour


Etro. Metissage panculturale seducente Luisa Spagnoli. Moderna ed elegante Marni. Collage e patchwork


REUTERS

Oversize.


Piumino in
nylon effetto

laccato color


verde militare
Destinazione: Pianeta Buzzi. Dobbiamo compiere la missione più importante: costruire un ospedale

all’avanguardia per il futuro dei bambini. Donare vuol dire aiutare la ricerca pediatrica a trovare le


migliori cure, vuol dire aiutare il gioco e l’umanizzazione a rendere l’accoglienza in ospedale un nuovo


mondo da scoprire insieme. Sganciate i propulsori, si parte.

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