Il Sole 24 Ore - 22.02.2020

(Jeff_L) #1

Il Sole 24 Ore Sabato 22 Febbraio 2020 13


Finanza & Mercati


Continuano ad accavallarsi ru-


mors su una possibile uscita di


Jean Pierre Mustier dal ruolo di ceo


di UniCredit. E sulla scia di queste


indiscrezioni, il titolo perde quota.


Dopo avere lasciato sul campo


giovedì poco meno del %, ieri il


titolo ha perso ulteriormente


terreno, con un ribasso ,% a


, euro per azione.


Ieri per tutta la giornata si sono


rincorse notizie su un possibile


annuncio da parte della banca,


annuncio che poi non ha preso


forma. Secondo le indiscrezioni


rilanciate da Bloomberg, il Ceo


sarebbe in contatto con Hsbc e


sarebbe il candidato favorito per


assumere la guida dell’istituto.


Secondo quanto riportato dal-


l’agenzia di stampa, la decisione


sarebbe imminente tanto che


doveva essere presa già ieri.


L’agenzia aveva indicato tra i


candidati papabili anche Noel


Quinn, che ha assunto ad interim
la guida di Hsbc lo scorso agosto,

quando l’amministratore delegato


John Flint aveva lasciato a causa di
divergenze con il presidente Mark

Tucker sulla strategia per rilancia-
re la crescita dell’istituto.

Si vedrà nelle prossime ore se la


banca chiarirà la questione. Da
tempo il nome del numero uno di

UniCredit circola tra i possibili


candidati al ruolo di vertice di
alcuni dei più grandi gruppi ban-

cari d’Europa. Qualche mese fa, la


candidatura del manager francese


era emersa per la posizione di
vertice del gruppo Société Généra-

le, dove peraltro ha ricoperto il


ruolo di capo del Cib fino al ,
prima di entrare, nel , in Uni-

Credit. E oltre un anno e mezzo fa,
il nome di Mustier era emerso

come possibile candidato per la


poltrona di ceo di Deutsche Bank.
Va detto che attualmente Mu-

stier è impegnato nella realizza-


zione del nuovo piano industriale
di UniCredit al , che è stato

presentato al mercato neppure tre


mesi fa. In quel contesto, la banca
ha annunciato mila tagli tra i

dipendenti in Germania, Austria e


Italia, dove sono previste mila
uscite. Proprio sul tema occupa-

zionale, va registrato ieri un incon-


tro tra una delegazione di UniCre-
dit (composta dal capo del perso-

nale Paolo Cornetta e dal respon-


sabile delle relazioni istituzionali
Maurizio Beretta) e la ministra del

lavoro Nunzia Catalfo che, come


riportato da Radiocor, ha rivelato
di aver avuto un colloquio telefoni-

co sul tema con lo stesso Mustier.


—R. Fi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

DENARO&LETTERA


UNICREDIT: -3,89%


Hsbc sonda l’interesse di Mustier


Gae Aulenti paga un altro 3,89%


Andamento del titolo a Milano


12

13

14

15

22/11/2019 21/02/


12,44 13,


La Juventus ha chiuso in perdita per
, milioni il primo semestre

dell’esercizio -. C’è un


peggioramento rispetto all’utile di
, milioni nel primo semestre

-, per l’incremento dei


costi dei tesserati (da , a ,
milioni) e degli ammortamenti

diritti calciatori (da , a ,


milioni). I ricavi sono in calo, in
buona parte perché sono state

giocate due partite in meno in casa


in campionato. I ricavi operativi,
escluse le plusvalenze da calcio-

mercato (aumentate da , a ,
milioni netti) e i proventi da gestio-

ne calciatori, sono diminuiti da


, a , milioni (-,%). I ricavi
totali, al lordo di queste voci, sono

diminuiti da , a , milioni


(-,%). Gli oneri finanziari netti
sono aumentati da , a , milio-

ni, per il più elevato indebitamento


medio. I debiti finanziari netti sono
diminuiti al  dicembre (,

milioni rispetto ai , milioni del
 giugno) per l’incasso quasi

integrale (, milioni) dell’au-


mento di capitale di  milioni. Di
questi introiti, , milioni sono

stati assorbiti dagli esborsi per
calciomercato e gestione. È previsto

un risultato «in perdita» del bilan-


cio annuale, che «sarà come di
consueto influenzato dall’anda-

mento dei risultati e in particolare


della Champions League».


—G.D.


JUVENTUS: -3,14%


Semestre in rosso per 50,3 milioni


L’anno è appeso alla Champions


Andamento del titolo a Milano


1,

1,

1,

1,

22/11/2019 21/02/


1,300 1,


PARTERRE




Air Italy, il Qatar


e l’interesse per l’Italia


Qatar Airways «non ha più interesse nell’investire in


Air Italy e in nessun altro progetto nel trasporto aereo
in Italia, poiché il suo committment era esclusivamen-

te legato all’operazione Air Italy, sulla base del busi-


ness plan approvato con l'azionista di maggioranza
Alisarda». Il chiarimento arriva dalla stessa compa-

gnia azionista con il % al termine di una serie di voci


contrastanti emerse negli ultimi giorni. «La compa-
gnia, prosegue la nota, farà tutto il possibile nel pro-

prio ruolo di azionista di minoranza per minimizzare
l’impatto sociale per i lavoratori e per i viaggiatori,

nell’ambito della procedura di liquidazione volontaria


in bonis decisa con l’azionista di maggioranza l’ feb-
braio scorso».

Giovedì il presidente della Regione Sardegna, Chri-


stian Solinas, aveva riferito di una lettera firmata dal
Ceo di Qatar Airwais, Akbar Al Baker, «che ci manife-

sta l'interesse non solo a ragionare con la Regione Sar-


degna ma a valutare investimenti di supporto». Il pre-
sidente ha poi spiegato di puntare ad un azionariato

diffuso con partecipazione pubblica. (R.Fi.)


L’Europa sembrava in grado di assorbire ogni eccesso di gas


liquefatto. Ora non più. Alcune società spagnole – tra cui En-
desa, l’unica a confermare le indiscrezioni – hanno respinto

la consegna di metaniere che sarebbero dovute arrivare in


primavera dagli Usa, accettando di perdere del denaro pur di
non ricevere il combustibile: un evento inedito, indice di estre-

ma debolezza del mercato. Il fornitore coinvolto, secondo i


rumor, è Cheniere Energy, mentre l’acquirente è Naturgy (la
ex Gas Natural Fenosa), che avrebbe respinto carichi per conto

di due clienti: Endesa per l’appunto e Repsol. Nei contratti di


Cheniere la rinuncia a consegne di Gnl è consentita, con un
preavviso di - giorni, ma è comunque dovuta una tariffa

fissa, la “tolling fee”: , /MMBtu per il gas dall’impianto


texano di Corpus Christi e , /MMBtu per quello di Sabine
Pass in Louisiana. Cercare di rivendere ad altri non vale la

pena: ovunque mondo, anche a causa del coronavirus, oggi


c’è troppa offerta e i prezzi sono troppo bassi, addirittura ai
minimi storici in Asia, sotto  /MMBtu. Anche lo stoccaggio,

grande risorsa del Vecchio continente, non è più allettan-


te: dopo un inverno mite e con flussi di gas abbondanti, le
possibilità di accumulo sono ormai limitate. (S.Bel.)

Si risolve il rapporto tra Tas e i fondi (insieme con alcuni


investitori privati) che quattro anni fa avevano sostenuto


l’operazione di ristrutturazione dell’indebitamento e raf-
forzamento patrimoniale della società, nonchè il cambio

di controllo attraverso un management buy out. Escono
così di scena, quadruplicando il valore della loro posizione

iniziale, la Athena capital balanced fund  di Raffaele


Mincione, Julius Baer, Compagnia fiduciaria, gli impren-
ditori Alberto Previtali e Tommaso Barchi, che insieme

detenevano il % di Alex, che a sua volta controllava il


,% di Owl, la holding che detiene il ,% della socie-
tà, specializzata nella fornitura di soluzioni e servizi spe-

cialistici per la gestione dei sistemi di pagamento.


Il presidente e l’ad di Tas, Dario Pardi e Valentino Bra-
vi, che attraverso Gum International possedevano il resi-

duale % di Alex, hanno spostato il loro pacchetto nella


BP, nuovo veicolo di cui possiedono ora il ,%. Il re-
stante ,% è partecipato da una newco nella quale en-

trano Carisma (la holding di sviluppo guidata da ex ma-


nager Bain, nota per la recente operazione con Trudi) e la
Sergio Loro Piana sapa. (m.me.)



Primi carichi di Gnl Usa


respinti in Europa




Tas, esce Mincione


entra Loro Piana


RISPARMIO GESTITO


Consob, riavviato il confronto


sulla rendicontazione dei costi


Gianfranco Ursino


Il confronto è riaperto. La Consob ha
avviato una nuova consultazione con il

mercato sulla rendicontazione dei costi


connessi ai servizi di investimento, che
dallo scorso anno gli intermediari sono

tenuti a inviare periodicamente ex post


ai clienti ai sensi di Mifid. A circa sei
mesi dal primo invio, l’authority prova

adesso a fare il punto e porre dei corret-


tivi alle criticità emerse dalla mole di
documentazione che le banche hanno

prodotto nel corso del  in ritardo e
in ordine sparso. Gli intermediari, in-

fatti, hanno disatteso l’intento del legi-


slatore di definire uno standard di rap-
presentazione delle informazioni chia-

ro e comprensibile per rendere le co-


municazioni confrontabili.
Occorre quindi individuare delle

best practices da far seguire a tutti gli


operatori e porre fine a quelle che la
stessa Consob definisce «forme di di-

sallineamento nelle condotte degli in-


termediari meritevoli di specifiche con-
siderazioni di indirizzo allo scopo di

proteggere il diritto dei clienti a ricevere


dai prestatori di servizi un’informativa
chiara, corretta e non fuorviante».

Nel documento posto in pubblica


consultazione, la Consob individua
specifiche aree di attenzione, ad inizia-

re dal manifesto tentativo degli inter-


mediari di celare le informazioni sa-
lienti in mezzo a numerose pagine, an-

che di tipo pubblicitario, con docu-


menti che nell’intestazione solo in rare


occasione facevano riferimento ai co-
sti. A tal riguardo, però, la Consob non

individua una strada ben precisa per
tagliare - come si suol dire - la testa al

toro. Per l’authority il resoconto dei co-


sti può essere inviato con un documen-
to “stand alone”, che può essere tra-

smesso contestualmente ad altri docu-


menti, dai quali deve restare fisica-
mente distinto. In più lascia anche la

possibilità di inserirlo «all’interno di


un documento di contenuto più am-


pio, in una sezione posta nella prima


pagina (o in quella successiva al fronte-
spizio e all’indice), con un’opportuna

evidenziazione grafica e senza che nel-


la sezione medesima siano riportate
ulteriori informazioni o messaggi pro-

mozionali». Già al primo punto, quin-


di, non si intravede la volontà di stan-
dardizzare le modalità di un documen-

to che dovrebbe essere unico, sintetico


e identificabile già dall’intestazione.
La Consob appare invece più decisa

nelle sue posizioni quando afferma


che l’esposizione dei costi in forma ag-
gregata deve essere effettuata distin-

tamente per il servizio di gestione di


portafogli e per gli altri servizi, attra-
verso l’utilizzo di una tabella suggerita

dall’Esma, indicando anche le singolo


voci di costo da esporre. Per l’authority
in calce alla tabella dovrebbe poi essere

chiaramente individuabile l’illustra-


zione dell’effetto cumulato dei costi
sul rendimento, indicando anche il

rendimento lordo e netto conseguito


dal cliente. In ogni caso occorre porre
gli investitori in condizione di poter ri-

conciliare le voci esposte in forma ana-


litica e aggregata, sia in termini assolu-
ti (valori monetari) sia in percentuale.

La pubblica consultazione termine-


rà il prossimo  marzo. Dopodiché la
Consob dovrà esaminare i contributi

che arriveranno dagli operatori e tirare


le fila per dare le disposioni finali “in
fretta”. Nel documento, infatti, la Con-

sob interviene anche sulla tempistica


di invio della rendicontazione che lo
scorso anno è stata inviata ai clienti in

piena estate con estremo ritardo. «Gli


intermediari - sostiene la Consob - do-
vrebbero trasmettere le rendiconta-

zioni riferite all’anno solare entro il


mese di aprile dell’anno successivo a
quello di riferimento, per consentire ai

clienti di apprezzare i costi e il relativo
impatto sui rendimenti in data il più

possibile prossima alle determinazio-


ni assunte sul patrimonio investito».
Fine aprile è una scadenza congrua,

ma anche quest’anno con molta pro-


babilità non sarà rispettata. Gli inter-
mediari avranno l’alibi che le indica-

zioni finali arriveranno dalla Consob


troppo a ridosso della scadenza. La
consultazione poteva e doveva partire

con qualche mese di anticipo.


[email protected]


á@g_ursino
© RIPRODUZIONE RISERVATA

I


l Governo Conte traballa, ma lo spread tra BTp e Bund


scende. Se si vuole cercare un aspetto positivo nel
coronavirus, questo lo è di certo: la paura per la

diffusione dell’epidemia sta infatti tenendo bassi i


rendimenti di tutti i titoli di Stato del mondo (il
Treasury trentennale ha toccato il suo minimo storico)

e questo permette ai BTp di non risentire


dell’instabilità politica. Come dire: ci sono,
nel mondo, preoccupazioni maggiori. Così

ieri lo spread tra BTp e Bund è sceso da 


punti base di giovedì a . Il clima sui
mercati negli ultimi giorni è stato di “risk-

off” (fuga dai rischi) e questo sta favorendo


tutti i titoli di Stato. La speranza è che questo
sia di buon auspicio, dato che settimana

prossima il Tesoro dovrà affrontare una
nuova tornata di aste: si parte martedì con i

CTz e i BTPei e si finisce giovedì con


l’emissione di titoli a medio lungo termine
(BTp). In mezzo ci sarà l’asta dei BoT

semestrali. I tassi d’interesse italiani sono ormai molto


bassi (il BTp decennale rende lo ,%, dopo essere
sceso nelle scorse settimane sotto l’% per la prima

volta nella storia), ma quei degli altri Paesi sono molto


più bassi: il decennale spagnolo rende lo ,%, quello
portoghese lo ,%, quello irlandese -,%.

LO SPREAD BTP-BUND


SCENDE A QUOTA 135 PUNTI


IL TASSO DEI BTP
DECENNALI
I BTp a 10 anni
hanno chiuso
a 0,91%

0,


MERCATI


La comunicazione va inviata


entro aprile di ogni anno,


ma con modalità elastiche


ASSICURAZIONI


Gli utili Allianz


a 7,9 miliardi


Nuovo buyback


da 1,5 miliardi


Allianz ha archiviato il  con un


utile netto in crescita del % a ,


miliardi di euro, nonostante il calo


registrato nelle prestazioni del


ramo danni. Si tratta di un risultato


leggermente superiore a quello


previsto da alcuni analisti che


indicavano profitti pari a ,


miliardi di euro. Anche l'utile


operativo, pari a , miliardi di


euro, è risultato superiore alle


attese. «Il  è stato un altro anno


di successo con risultati record», ha


dichiarato il presidente del gruppo


Oliver Bäte in una nota. Per


l’esercizio , il gruppo propone


di pagare ai suoi azionisti un


dividendo di , euro per azione,


in aumento per il settimo anno


consecutivo. Allianz ha annunciato


che lancerà un nuovo programma


di riacquisto di azioni per ,


miliardi da marzo a dicembre.


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Ubi, parte la conta sull’offerta Intesa


Pronte quattro direzioni regionali


BANCHE


Dopo il no del Car,


occhi sui due patti lombardi:


i tre controllano il %


Ca’ de Sass: nuove sedi


della rete retail a Brescia,


Bergamo, Cuneo e Bari


Luca Davi


Nella partita tra Intesa e Ubi inizia


la conta delle forze in campo. Per-


ché l’esito dell’offerta di scambio


presentata da Ca’ de Sass sulle azio-


ni dell’ex popolare si giocherà ov-


viamente tutta sulla forza delle ade-


sioni raccolte in fase di offerta, che


dovrebbe aprirsi tra fine giugno e


fine luglio.


Gli schieramenti si vanno dunque


componendo. Da una parte, quella


del “no” alla fusione con Intesa,


emerge con forza la posizione del


Car, il patto di consultazione che co-


agula il % del capitale di Ubi. Il pat-


to - che raccoglie le due fondazioni


(Cuneo e Monte di Lombardia) e cin-


que famiglie industriali storiche ber-


gamasche a cui si aggiungono i bre-


sciani Gussalli Beretta - ha rimanda-


to al mittente la proposta di Intesa,


che valorizza Ubi , miliardi sulla


base di un premio del  per cento. A


ribadirlo ieri è stato Domenico Bosa-


telli, numero uno di Gewiss e azioni-


sta di rilievo del Car (,%) che ha de-


finito «inaccettabile» l’offerta sul


piatto. «Anche dal punto di vista fi-
nanziario - ha detto l’imprenditore


  • non puoi offrirmi il % in meno


del suo valore patrimoniale».
Per il fronte del “sì” all’offerta di

Intesa, va invece annoverata la posi-


zione di Giorgio Jannone, presidente
dell’Associazione azionisti di Ubi

Banca, da tempo critico nei confronti


dei vertici dell’istituto lombardo-
piemontese, che ieri sottolineava co-

me l’Ops di Intesa San Paolo abbia


«indubbiamente comportato, sin
dagli esordi, effetti oggettivamente

positivi, con potenzialità prospetti-


che di assoluto rilievo».
Snodo decisivo nella battaglia tra

Intesa e Ubi sarà la doppia riunione,


fissata per lunedì, dei due patti di ri-
lievo di Ubi. A partire da quella del

Sindacato azionisti, che vale circa


l’,% del capitale: matrice tipica-
mente bresciana, nel patto spicca la

famiglia del presidente emerito di


Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli.
Sempre per lunedì è fissata la riunio-

ne del Patto dei Mille, che raccoglie


una folta rappresentanza di soci ber-
gamaschi, rappresentativa però del-

l’,% del capitale.


Si vedrà dunque se, e in quale ma-
niera, i due patti si esprimeranno, in

particolare il fronte bresciano. Di
certo il peso del Sindacato azionisti,

che storicamente ha rivestito un


ruolo decisivo nelle strategie di Ubi,
rischia di rivelarsi determinante. Un

suo rifiuto a Ca’ de Sass porterebbe


vicino al % circa il fronte degli op-
positori, costringendo dunque Inte-

sa a dover raccogliere almeno il %


circa del capitale in Ops da poter far
valere all’assemblea straordinaria di

fusione. Diversamente, il “sì” all’Ops


renderebbe più agevole per Intesa
ottenere i due terzi dei voti in assem-

blea, voti che renderebbero quindi


automatica la fusione. Il tema è di ri-
lievo. Qualora Ubi non potesse esse-

re fusa in Intesa Sanpaolo, come se-


gnalava ieri Equita, si ridurrebbe il
potenziale sinergico dell’operazio-

ne, pari a  milioni pre-tasse, di


cui  milioni da costo. «In base ai
nostri calcoli, dimezzando le siner-

gie, l’operazione risulterebbe neu-


trale sull’Eps di Intesa Sanpaolo al
 invece che % accreativa (+%

incorporando i target della società)»,


scrive l’analista Giovanni Razzoli.
Intanto, emergono dettagli relati-

vi al progetto studiato da Intesa rela-
vito all’integrazione con Ubi. Com-

plice l’aggiunta delle . filiali di


Ubi (di cui - saranno poi cedute
a Bper), la rete attuale di Intesa

(composta da . filiali) verrà po-


tenziata grazie alla creazione delle
nuove quattro nuove direzioni re-

gionali di Bergamo, Brescia, Cuneo


e Bari. Le nuove quattro direzioni
avranno sede negli edifici storici del-

le banche che hanno dato vita al


gruppo Ubi e che faranno capo alla
divisione Banca dei Territori. E a ca-

po delle nuove direzioni è previsto


l’inserimento di risorse di prove-
nienza Ubi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSA

Ubi banca. Gli azionisti chiamati a decidere sull’offerta di Intesa Sanpaolo


La consultazione avviata


in ritardo potrebbe fornire


l’alibi agli intermediari


per non rispettare i tempi


anche quest’anno

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