2 Sabato 22 Febbraio 2020 Il Sole 24 Ore
Primo Piano Emergenza sanità
L’Italia aumenta i controlli:
casi sospetti sotto la lente
Le misure. Il ministro Speranza firma l’ordinanza che prevede l’autoquarantena a casa
per chi è tornato dalla Cina negli ultimi giorni. Conte: «Schengen non va sospeso»
Marzio Bartoloni
L’Italia alza ancora l’asticella dei
controlli nel segno della massima
precauzione alla fine di una nuova
giornata che vede il numero dei con-
tagi da coronavirus salire a ( certi
in Lombardia e sospetti in Vene-
to) a cui si aggiungono la coppia di
cinesi ricoverati a Roma e il ricerca-
tore italiano ritornato da Wuhan che
però è ormai guarito. Con una nuova
ordinanza firmata ieri mattina dal
ministro della Salute Roberto Spe-
ranza, proprio mentre arrivavano le
prime conferme dei nuovi casi dalla
Lombardia, il Governo ha deciso la
quarantena obbligatoria in isola-
mento per chiunque abbia avuto
contatti con un caso risultato positi-
vo al coronavirus. Non solo, scatterà
subito la sorveglianza attiva «con
permanenza domiciliare fiduciaria»
per chi è stato nelle aree a rischio ne-
gli ultimi giorni «con obbligo di
segnalazione da parte del soggetto
interessato alle autorità sanitarie lo-
cali». In pratica chi è tornato dalla Ci-
na nelle ultime due settimane dovrà
mettersi in autoquarantena a casa,
segnalando il suo caso alla Asl com-
petente. Una fattispecie questa che
riguarda per esempio almeno un mi-
gliaio di cinesi tornati a Prato nelle
ultime settimane già comunque mo-
nitorati dalla Regione Toscana. Chi
non rispetterà quanto previsto dal-
l’ordinanza rischierà anche conse-
guenze penali (arresto fino a mesi
e una ammenda).
«Le misure messe in campo dal-
l’Italia sono al più alto livello euro-
peo, ma probabilmente anche globa-
le. Abbiamo preso qualche critica, sia
sulla questione quarantena sia sui
voli, siamo gli unici in Europa a farlo
e penso sia giusto: a chi portava dub-
bi sul piano delle relazioni diploma-
tiche ed economiche, ripeto che que-
ste sono fondamentali ma la salute
viene prima di tutto», ha spiegato ieri
il ministro Speranza a Milano subito
dopo la firma della seconda ordinan-
za, quella relativa all’area a rischio
della Lombardia. In serata il premier
Conte ha poi incontrato Speranza e
il commissario Angelo Borrelli per
fare il punto sull’emergenza: «La po-
polazione non deve essere preoccu-
pata, avevamo un piano e lo stiamo
attuando». Il Governo tra l’altro sta
lavorando anche alle possibile misu-
re per tamponare gli effetti sull’eco-
nomia: allo studio interventi simili a
quelle delle emergenze terremoti
(dalle moratorie di tasse e mutui a
quelle sui versamenti contributivi).
E proprio il Governo e il premier so-
no finiti nel mirino di Matteo Salvi-
ni: «Se Conte non è in grado di difen-
dere l’Italia e gli italiani si faccia da
parte», ha detto il leader della Lega
che ha ribadito la necessità di «blin-
dare i nostri confini» sospendendo
Schengen. Un’ipotesi per ora respin-
ta dal premier: «In questo momento
non è necessario».
Di fronte all’allarme coronavirus
si attrezzano anche i medici di fami-
glia che prima di fare una visita do-
miciliare o di ricevere in studio un
paziente con sintomi sospetti faran-
no un triage (filtro) telefonico.
L’obiettivo è quello di evitare contat-
ti a rischio per evitare che il medico
di base diventi a sua volta un “sog-
getto contaminante” sia per i suoi
pazienti che per le altre persone con
cui entra in contatto.
Intanto allo Spallanzani di Roma
risulta guarito il giovane ricercatore
che era stato ricoverato: «È persi-
stentemente negativo al test sul co-
ronavirus», avverte il bollettino che
ricorda come sia ancora in osserva-
zione Niccolò, lo studente di Grado
riportato in Italia da Wuhan, mentre
migliorano le condizioni della coppia
di cinesi positivi ricoverati da tre set-
timane, soprattutto quelle dell’uo-
mo. E sono usciti dalla quarantena i
connazionali che erano stati rim-
patriati da Wuhan ed erano stati te-
nuti in isolamento alla Cecchignola.
Infine l’aereo con i italiani sbarcati
dalla crociera Diamond Princess - ri-
sultati negativi al virus - è decollato
da Tokyo per arrivare nelle prime ore
di oggi a Roma. I passeggeri saranno
trasferiti alla Cecchignola.
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ANSA
Salvini at-
tacca: «Se
Conte non
sa difende-
re l’Italia e
gli italiani si
faccia da
parte. Biso-
gna blinda-
re i confini»
IL CONTAGIO
Scienziati a caccia
del paziente zero
che ha portato il virus
Massimo Galli (Sacco):
«Il contagio asintomatico
è tecnicamente possibile»
Francesca Cerati
Anche il coronavirus non si sottrae alla
legge del contrappasso. Finita la qua-
rantena per i ormai ex ospiti della
città militare di Cecchignola, che arri-
vati dalla Cina sono risultati “virus
free”, e alla guarigione del ricercatore
ricoverato allo Spallanzani, l’infezione
compare come un fulmine a ciel sere-
no nel Nord Italia: due in Veneto e in
Lombardia sono risultati positivi al
Covid-. I due veneti risultati positivi
ai primi test sono in isolamento in
ospedale in attesa degli esiti del secon-
do test. Quanto ai casi in Lombardia, i
primi riguardano un uomo di an-
ni dipendente della Unilever di Lodi,
ricoverato in terapia intensiva a Codo-
gno. Sarebbe stato proprio lui ad aver
incontrato tra il e l’ di febbraio colui
che viene considerato il portatore del
virus, il paziente zero: un dipendente
della Mae di Fiorenzuola d’Arda nel
piacentino rientrato dalla Cina il
gennaio con un volo della China Airli-
nes e attualmente isolato nell’ospeda-
le Sacco di Milano, risultato però ne-
gativo al tampone.
«Non è la prima volta - precisa Gio-
vanni Rezza, direttore del diparti-
mento Malattie infettive dell’Istituto
superiore di sanità - che in Europa si
determina una trasmissione locale del
nuovo coronavirus: è già successo in
Germania e in Francia. Ora è successo
anche in Italia». Già, ma anche se la
“macchina” della sorveglianza è scat-
tata immediatamente e “sono stati
presi - come ha detto il presidente del-
la Regione lombarda Attilio Fontana
- provvedimenti di isolamento obbli-
gatorio per tutti coloro che sono en-
trati in contatto con le persone infette,
e volontario per tutti coloro che abita-
no in quella zona”, ci sono questioni
scientifiche da precisare. La prima è se
è possibile risultare negativi al test do-
po avere avuto un’infezione da coro-
navirus SarsCoV.
«Come tutti i test, anche quello per il
coronavirus è suscettibile al prelievo,
dipende cioè dal punto in cui viene fatto
il il tampone, per esempio se dalla gola
o dal naso - spiega Giorgio Palù, ordina-
rio di Microbiologia e Virologia
dell'Università di Padova - È possibile
che l'infezione sia passata dalle vie aeree
superficiali a quelle profonde». Le ipo-
tesi in campo sono comunque diverse
e al momento non ci sono elementi per
decidere quale sia la più valida, finchè
non arriveranno i risultati sulla presen-
za o meno degli anticorpi al virus.
La seconda questione riguarda il
contagio asintomatico. «Il contagio
asintomatico è tecnicamente possibile
- dice l’esperto di malattie infettive
Massimo Galli, dell’Università di Mila-
no e primario dell’Ospedale Sacco - Il
problema è riuscire a capire come le
particelle virali possano essere disper-
se nell’ambiente in assenza di manife-
stazioni come la tosse». E sul tema ar-
riva uno studio cinese pubblicato in
una lettera al New England of Medici-
ne e condotto su pazienti, uomini
e donne, di età compresa fra i e i
anni, di cui uno asintomatico. Dai ri-
sultati dell’indagine emerge che la
quantità di coronavirus presente nel
naso e nella gola dei pazienti asinto-
matici può raggiungere livelli parago-
nabili a quelli dei malati con sintomi,
rendendoli potenzialmente infettivi.
«L’analisi di questi dati ha dimostra-
to come la quantità di virus raggiunge il
picco subito dopo la comparsa dei primi
sintomi, con livelli più alti nel naso ri-
spetto alla gola», spiega il virologo Ro-
berto Burioni con il collega Nicasio
Mancini sul sito “Medical facts”.
«I pazienti stanno ancora relativa-
mente bene, ma hanno già livelli ele-
vati di virus nelle prime vie respirato-
rie - continuano i due esperti -. Questo
dato è drammaticamente diverso ri-
spetto a quanto si osservava con la
Sars, in cui il picco virale era raggiunto
giorni dopo la comparsa dei sinto-
mi, quando il paziente stava già molto
male o, nei casi più gravi, addirittura
in rianimazione. E di conseguenza
non poteva trasmettere l’infezione, se
non a chi lo stava curando».
Terza questione, che emerge sem-
pre dallo studio, è la facilità con cui il
coronavirus si moltiplica anche nelle
persone senza sintomi, risultando
presente in quantità nelle mucose di
naso e gola. «Una carica elevata di vi-
rus significa che una maggiore quan-
tità di virus può, attraverso il muco o
la saliva, raggiungere un individuo
sano e infettarlo - continuano gli
esperti -. Questa probabilità è resa an-
cora maggiore dal fatto che livelli così
alti sono raggiunti quando il soggetto
infettato sta ancora relativamente be-
ne (o addirittura non ha sintomi), ed
è quindi tranquillamente in contatto
con gli altri. In sintesi, quindi: questo
studio dimostra senza ombra di dub-
bio che anche chi non ha sintomi può
trasmettere l'infezione.
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Roberto Burioni:
«La quantità di virus
raggiunge il picco subito
dopo la comparsa
dei primi sintomi»
AZIENDE
Sospensione
dell’attività
o smart
working
Prioritaria la tutela
dell’integrità fisica
dei dipendenti
Aldo Bottini
Matteo Prioschi
Il verificarsi di casi di contagio in
alcuni comuni italiani da un
punto di vista giuslavoristico
porta anzitutto in considerazio-
ne l’obbligazione che grava sul
datore di lavoro, in base all’arti-
colo del codice civile, di
adottare le misure necessarie
per tutelare l’integrità fisica dei
dipendenti. Obbligazione che,
tra l’altro, trova una copertura
costituzionale sia nel diritto alla
salute sia nella norma secondo
cui l’iniziativa economica non
può svolgersi in contrasto con la
sicurezza delle persone.
Va altresì considerato che il
decreto legislativo / im-
pone al datore di lavoro di valu-
tare, tra gli altri, il pericolo da
esposizione a rischio biologico,
apprestando le opportune misu-
re di tutela. Nel fare ciò l’azienda
non può che attenersi al princi-
pio di massima cautela.
Già nelle scorse settimane il
problema si era posto per le im-
prese che occupano persone di
rientro dalla Cina. A questi di-
pendenti è stato inibito l’in-
gresso in azienda e nei loro
confronti, ove le mansioni lo
consentivano, è stata in alcuni
casi disposta la prestazione di
lavoro in modalità di lavoro
agile (smart working) come del
resto suggerito dalle stesse au-
torità sanitarie.
È ben vero che lo smart
working costituisce una moda-
lità di lavoro adottabile solo in
via consensuale, ma la situazio-
ne di emergenza probabilmente
consente di imporlo, o comun-
que di offrirlo come unica pos-
sibilità di rendere la prestazio-
ne senza recare rischio alla sa-
lute dei colleghi. Del resto oggi,
dopo l’ordinanza del ministero
della Salute che dispone la per-
manenza domiciliare di chi
rientra dalla Cina, il divieto di
accedere ai luoghi di lavoro è
una misura obbligata.
Ciò naturalmente non esclu-
de (anzi deve accompagnarsi a)
misure e indicazioni di tutela e
igiene per chi si reca al lavoro
(igiene personale, degli am-
bienti, attenzione ai contatti
con persone che presentino ri-
schi di contagio eccetera).
Quindi è necessario che i datori
di lavoro forniscano a tutti i di-
pendenti linee guida e disposi-
zioni che rispecchino anzitutto
le indicazioni fornite dal mini-
stero della Salute con la circola-
re / e con i provvedi-
menti successivi, che anche in
queste ore vengono emanati.
I casi di contagio riscontrati in
Italia hanno fatto alzare il livello
di allerta, imponendo ulteriori
cautele. È giustificato l’allonta-
namento dal lavoro dei dipen-
denti residenti nei comuni inte-
ressati dal contagio ai quali, ove
possibile, potrà essere offerta la
possibilità di lavorare in smart
working, tanto più alla luce del
provvedimento del ministro del-
la Salute e del presidente della
Lombardia che sospende l’atti-
vità lavorativa delle aziende e di
chi vive nei dieci comuni indica-
ti, eccetto i servizi essenziali e le
attività che possono essere svol-
te a domicilio.
Quindi in tali situazioni lo
smart working potrà essere la
soluzione, impedendo il blocco
totale dell’attività. Mentre per i
dipendenti che, per forza di cose,
devono recarsi fisicamente in un
azienda che fornisce servizi es-
senziali (anche al di fuori dei co-
muni indicati dall’ordinanza), è
prevista la verifica quotidiana a
cura del datore di lavoro del loro
stato di salute, con riguardo ai
sintomi del coronavirus.
Infine, dovrà essere ovvia-
mente annullata ogni trasferta o
viaggio nelle zone a rischio.
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Nuovi contagi.
Ieri si sono
registrati 15 casi
in Lombardia e 2
sospetti in
Veneto