Il Sole 24 Ore Sabato 22 Febbraio 2020 3
Emergenza sanità Primo Piano
Il Coronavirus paralizza il Lodigiano
La pandemia in Italia. Sono i contagiati in Lombardia
Altri due casi sospetti sono stati registrati in Veneto
L’area. Da Codogno a Casalpusterlengo, sono una decina
i comuni in quarantena. Ferme scuole, negozi e industria
Raffella Calandra
Sara Monaci
CODOGNO
A sera, i rintocchi delle campane
rimbombano, nel vuoto della piazza
del mercato di Codogno, il centro
del contagio lombardo. Questo il
comune di origine del trentottenne
contagiato e qui ora, il silenzio ac-
compagna i passi sull’acciottolato,
insieme allo zampillio della fonta-
na. Tutt’intorno, negozi chiusi, già
da molte ore; qualcuno avvisa che
riaprirà solo la settimana prossima;
si incrociano solo sporadici passan-
ti, diretti per lo più verso le case, do-
ve tutti gli abitanti di questa cittadi-
na di mila abitanti, come gli altri
di quest’area nel lodigiano, sono
stati invitati a restare dalle autorità.
E in questa sera di quasi copri-
fuoco a Codogno, nella piazza si in-
contrano solo proprietari di cani.
«Non possiamo evitare di uscire»,
allarga le braccia una signora, col
bavero del cappotto alzato su bocca
e naso. Impossibile cercare un bic-
chiere d'acqua o qualcosa da man-
giare: i ristoranti hanno le porte
chiuse da ore e qualcuno ha affisso
all'ingresso l’ordinanza del sindaco,
che impone la serrata per tutti gli
esercizi «che somministrano ali-
menti e bevande». Stessa cosa quin-
di per i bar, a cominciare da quello
dove tre persone avrebbero contrat-
to il Coronavirus. Annullate le ini-
ziative di carnevale, chiuse le scuo-
le, chiusi anche i luoghi sportivi e di
ritrovo. E se la paura ha portato a far
esaurire in una sola giornata le ma-
scherine – come informa un cartello
sulla vetrina di una farmacia - , la
prospettiva di una forma di quaran-
tena, non si sa ancora quanto lunga,
spinge a fare le scorte, affollando
supermercati e centri commerciali.
Qui, come nella vicina Casalpuster-
lengo o negli altri comuni dell’area.
Vietato ogni ingresso all'ospedale di
Codogno, dove è stato ricoverato il
trentottenne funzionario Unilever.
E per ore, dipendenti dello sta-
bilimento di Casale – suoi colleghi
- sono rimasti bloccati all’interno,
in attesa dei risultati del tampone.
Chiusa nelle proprie case, ora Codo-
gno aspetta soprattutto notizie.
Italia non più immune
Così cresce il bilancio del Corona-
virus anche in Italia. Sono quindi-
ci, in Lombardia, i casi accertati (di
cui tre persone tra i e gli an-
ni) a cui si aggiunge la coppia di
cinesi a Roma (il ricercatore italia-
no è invece guarito); i tamponi
effettuati e dieci paesi interessati
da un’ordinanza emanata da co-
muni, ministero della Sanità e Pro-
tezione civile: Codogno, Castiglio-
ne d’Adda, Casalpustelengo, Fom-
bio, Maleo, Somaglia, Bertonico,
Terranova de Passerini, Castelge-
rundio, San Fiorano.
L’obiettivo della misura è garan-
tire la sicurezza pubblica e limitare
il contagio attraverso lo stop alle
attività scolastiche, ludico-sporti-
ve, commerciali, lavorative, per al-
meno giorni, cioè il tempo di
presunta incubazione del virus. Ci
sarà poi l’interdizione delle ferma-
te dei mezzi pubblici nei comuni
interessati dall’ordinanza. Trenord
ha già disposto la chiusura delle
stazioni di Codogno, Maleo e Ca-
salpusterlengo.
Ieri sera sono emersi anche
due casi in Veneto: due cittadini
veneti che ai primi esami sono ri-
sultati positivi, che sono stati iso-
lati in ospedale e si attendono gli
esiti di un secondo test a cui sono
stati sottoposti.
Il cosiddetto “contagiato ”, che
due giorni fa ha avuto un incontro
a cena con persone rientrate dalla
Cina. È stato ricoverato all’ospeda-
le Sacco di Milano, dopo aver accu-
sato difficoltà respiratorie allar-
manti. Risulta infetto e in gravi
condizioni, in terapia intensiva (ie-
ri in serata le condizioni sembrava-
no migliorare). Le persone che si
sono ammalate avrebbero avuto
contatti diretti con l'uomo: oltre al-
la moglie anche il medico che lo ha
visitato, altri medici di Codogno
e pazienti, due amici che ha in-
contrato per una gara e colleghi
della stessa azienda di ricerca e svi-
luppo. Due persone contagiate fre-
quentano il bar del padre del podi-
sta. Sappiamo sicuramente che la
moglie dell’uomo, incinta, è stata
contagiata direttamente.
Non si conosce tuttavia con cer-
tezza il “contagiato zero”, la perso-
na da cui la diffusione sarebbe dav-
vero partita. Potrebbe essere stata
individuata una persona su cui so-
no in corso degli accertamenti, co-
me hanno spiegato ieri le autorità
politiche della Lombardia. È stata
sottoposta ad un test che risultava
negativo, e questo potrebbe signi-
ficare che il contagio eventualmen-
te avvenuto è stato superato. Do-
vranno essere pertanto analizzati
gli anticorpi. Questo aiuterà a capi-
re da dove è partito il contagio è co-
me si sarebbe diffuso.
Tutte le persone a cui è stato ef-
fettuato il test verranno sottoposte
ad un periodo di quarantena, come
stabilito dalle linee guida del mini-
stero della Sanità. « L’Italia è pronta
- dice il ministro Roberto Speranza
- Avevamo un piano perché era evi-
dente che quanto accaduto poteva
accadere, ora si tratta di attuarlo».
Le strutture del Nord messe a di-
sposizione per l’isolamento sono
due alloggi militari, una su Milano
e una su Piacenza, per una capienza
di persone in tutto. L’assessore
alla Sanità della Lombardia Giulio
Gallera ha parlato ieri di misure ur-
genti messe subito in campo con
una cabina di regia, accanto al go-
vernatore lombardo Attilio Fonta-
na. «L’invito in via precauzionale è
a non uscire a Codogno, Castiglione
d’Adda ma anche a Casalpusterlen-
go (Lodi) - dice Gallera - l'invito è a
rimanere calmi, ma anche rimane-
re presso il proprio domicilio. Chi è
entrato in contatto con queste per-
sone chiami il - spiega l’asses-
sore - Invitiamo i dottori a essere
subito disponibili. Il medico si re-
cherà a visitare i pazienti con le do-
vute precauzioni. I medici si sono
attivati subito, sono in contatto con
noi in modo costante.
Fontana ha sottolineato che
«l'isolamento è l'unico mezzo con
cui riusciamo a isolare questa pos-
sibile epidemia».
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La fabbrica
chiusa. Le attività
del centro di
ricerca
della
multinazionale
Unilever a
Casalpusterlengo
(Lodi), dove
lavora il 38enne
ricoverato a
Codogno
contagiato dal
coronavirus, sono
state bloccate per
effettuare i test
necessari e in
attesa delle
indicazioni delle
autorità sanitarie
AGF
VERTICE IN PREFETTURA A LODI
Rischio contagio, chiuse le fabbriche
L’incertezza dei pendolari
Sospese anche le attività
sportive e il carnervale
chi chilometri, o a Pizzighettone,
sulla sponda cremonese dell’Adda.
Notizie a singhiozzo che hanno
avuto una certezza solo verso le ,
quando da Regione Lombardia è ar-
rivato l’annuncio: due settimane di
isolamento non solo per Casalpu-
sterlengo, Codogno e Castiglione
ma anche per Somaglia, Maleo, San
Fiorano, Fombio, Castelgerundo,
Bertonico e Terranova de Passerini.
La cabina di regia del Pirellone ha
stabilito che nei dieci comuni reste-
ranno chiusi negozi, bar, scuole e
tutte le attività commerciali, salvo
quelle di pubblica utilità. Ieri sera,
dopo le , alla centrale operativa
della prefettura di Lodi i sindaci del
blocco di comuni attendevano anco-
ra il rientro da Milano del prefetto
Marcello Cardona per capire come
tradurre in indicazioni operative
l’imperativo dell’isolamento. E al
momento, salvo nuove indicazioni,
sembra che a fermarsi dovranno es-
sere anche tutte le attività produtti-
ve nelle imprese della zona. Solo
questa mattina probabilmente i die-
ci sindaci emetteranno le ordinanze
che aiuteranno imprese e artigiani
a capire meglio cosa fare da lunedì
in poi, nella zona industriale di Co-
dogno così come nell’area artigiana-
le tra Castiglione e Maleo. Così come
non è ancora a chiaro se dovranno
restare a casa, tutta la settimana
prossima, i pendolari che ogni mat-
tina dai dieci comuni utilizzano per
andare al lavoro i treni della Milano-
Piacenza. Azzerata, da ieri, anche la
vita sportiva e sociale: annullate tut-
te le partite di calcio e pallavolo, so-
spesi gli allenamenti ma anche gli
eventi sportivi principali fuori dal-
l’area critica: Lodi per esempio ha
cancellato la Coppa Italia di hockey
su pista in programma oggi, e sono
state praticamente azzerate le ma-
nifestazioni previste per Carnevale.
Niente maschere, solo mascherine,
per chi ha fatto in tempo a comprare
le ultime prima che si esaurissero in
tutte le farmacie.
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CASALPUSTERLENGO
In Unilever scatta
piano d’emergenza
Attività ferme in attesa
degli accertamenti
delle autorità sanitarie
Enrico Netti
Il enne contagiato dal coronavirus è
un dipendente della «Unilever Italia
Manufacturing» a Casalpusterlengo nel
lodigiano e lavora con un centinaio di
addetti nel reparto sviluppo. Le attività
sono ferme in attesa degli accertamenti
e di indicazioni delle autorità sanitarie.
Quello di Casalpusterlengo è un
grande polo chimico della multina-
zionale anglo-olandese dove si pro-
ducono detersivi e ammorbidenti,
prodotti per la pulizia e l’igiene della
casa e la cura della persona tra cui Ly-
soform, Cif e Svelto.
L’impianto si sviluppa su una su-
perficie di circa mila metri quadri,
dovrebbe avere circa dipendenti, la
multinazionale ha scelto di non dare
informazioni, e dispone di una piccola
infermeria interna. Intorno ampi spazi
destinati alla logistica e il carico e scari-
co delle materie prime e altre merci do-
ve ogni giorno si muovono decine di tir.
Nei dintorni ci sono alcune Pmi che
gravitano nell’indotto Unilever. Una
di queste è la Serioplast che produce
contenitori in plastica per conto di
Unilever. Ha un centinaio di dipen-
denti che condividono la mensa e altri
servizi con gli addetti della multina-
zionale. In un capannone accanto c’è
la Cid, una Pmi che effettua il confe-
zionamento conto terzi. Qui vengono
riempiti i flaconi, confeziati e poi spe-
diti i prodotti della multinazionale.
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L’associa-
zione terrà
monitorato
lo sviluppo
dell’epide-
mia per
supportare
le aziende
interessate
e diffonde-
re le infor-
mazioni
corrette
3
FILIALI
CHIUSE
La Popolare di
Lodi ha fermato
le filiali di
Casalpusterlengo,
Codogno e
Castiglione
d’Adda
FIORENZUOLA D’ARDA
Alla Mae controlli
sanitari sui lavoratori
Il dipendente è risultato
negativo ai test eseguiti
presso l’ospedale Sacco
Per misura precauzionale la Mae
di Fiorenzuola d’Arda, in provincia
di Piacenza, è stata chiusa dal tito-
lare. Il dipartimento di Igiene pub-
blica dell’Ausl piacentina ha già
contattato il medico competente
della società per avviare la vigilan-
za sui lavoratori dell’azienda. In-
fatti il possibile “paziente zero” è
risultato negativo au test eseguiti
presso l’ospedale Sacco di Milano
dove è ricoverato. Per ulteriori ac-
certamenti i suoi campioni sono
stati inviati all’Istituto superiore di
Sanità di Roma per cercare gli an-
ticorpi al virus.
La Mae è una piccola multinazio-
nale è specializzata nella progetta-
zione e realizzazione di linee com-
plete e impianti per la fabbricazione
di fibre sintetiche, monomeri e po-
limeri, sotto forma di fibre e schiu-
me per l’edilizia.
Oltre all’impianto di Fiorenzuola
d’Arda che si sviluppa su una super-
ficie di oltre mila metri quadri dove
lavorano una quarantina di dipen-
denti la società è presente in Cina, a
Shanghai, con una filiale. Qui vengo-
no assemblati gli impianti destinati
ai mercati dell’estremo oriente e vie-
ne fornita l’assistenza post vendita.
Quello che potrebbe essere il “por-
tatore” del coronavirus è rientrato
dopo un viaggio di lavoro dalla Cina il
gennaio con un volo Air China.
—E.N.
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PREVENZIONE
Assolombarda
in campo
per imprese
e lavoratori
Il presidente Bonomi:
sostegni al reddito
per il personale coinvolto
Contro l’emergenza coronavirus
scende in campo Assolombarda.
«Siamo disponibili fin da subito a
collaborare con le istituzioni per
trovare delle soluzioni che possano
sostenere le imprese e i lavoratori in
questa situazione di crisi – dichiara
Carlo Bonomi, presidente di Asso-
lombarda –. Saremo dunque impe-
gnati a identificare le modalità più
adeguate che vedano tutte le parti
lavorare insieme per il sostegno del
reddito dei lavoratori coinvolti».
L’area salute e sicurezza sul la-
voro di Assolombarda è a disposi-
zione delle aziende associate per
dare suggerimenti operativi e dif-
fondere informazioni (
- [email protected]). Assolom-
barda, attraverso il proprio sito
(www.assolombarda.it) e attraver-
so la piattaforma RSPP Italia,
(www.rsppitalia.com), nata dalla
collaborazione tra Assolombarda,
Confindustria Firenze, Confindu-
stria Genova e Federchimica, sta di-
ramando gli aggiornamenti relativi
agli aspetti di sicurezza e di preven-
zioni sui luoghi di lavoro. L’associa-
zione raccomanda alle aziende di
fare riferimento alle fonti ufficiali
per la gestione della salute e sicu-
rezza dei lavoratori. In riferimento
alle trasferte aziendali, Assolom-
barda suggerisce alle aziende di ag-
giornare se necessario le proprie
procedure interne e di attenersi alle
indicazioni fornite dalla Farnesina
e dal ministero della Salute, dal-
l’Istituto Superiore di Sanità. Asso-
lombarda terrà monitorato lo svi-
luppo dell’epidemia per supportare
le aziende interessate e diffondere
le informazioni corrette.
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LAVORATORI DIPENDENTI
Cigo o fondi
di solidarietà
se la chiusura
è obbligata
Ma non tutte le aziende
di piccole dimensioni hanno
accesso agli ammortizzatori
Antonino Cannioto
Giuseppe Maccarone
Con ordinanze pubblicate ieri è stata
disposta la chiusura obblbigatoria in
dieci comuni del Lodigiano degli eser-
cizi di somministrazione di alimenti
e bevande nonché di quelli di pubblico
intrattenimento (bar, ristoranti, di-
scoteche, sale giochi, impianti sporti-
vi). La loro attività non li fa rientrare,
in genere, nel campo di applicazione
della Cassa integrazione ordinaria.
Per quelli che occupano più di cinque
addetti, in sostituzione della Cigo,
operano i fondi solidarietà o il Fondo
di integrazione salariale, considerato
che l’evento in questione rientra tra gli
eventi coperti dall’ammortizzatore
sociale. In questo senso si è espresso
l’Inps con il messaggio /, in
cui ha affermato che tra le cause di in-
tervento della cassa figura l’imprati-
cabilità dei locali anche per ordine
della pubblica autorità.
Provvedimenti di analogo tenore,
riguardanti imprese industriali con-
sentono, invece, il ricorso alla Cigo.
Rimangono prive di questo tipo di tu-
tela le aziende, fuori dalla disciplina
della Cigo, che occupano fino a cinque
addetti, a meno che nel settore non vi
siano fondi che garantiscano tutele a
maglie più larghe (artigianato) ovvero
altri soggetti che assicurino strumenti
di supporto. L’impossibilità di ricor-
rere all’ammortizzatore comporta la
necessità di adottare soluzioni condi-
vise tra le parti atteso, peraltro, che la
particolarità di alcune attività lavora-
tive preclude il ricorso a forme di lavo-
ro a distanza, come lo smart working.
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MILA IMPRESE
LODIGIANE
Sono 14.509 le
imprese attive
registrate alla
fine del 2019, di
queste 1666 sono
aziende
manifatturiere
2,7%
DELL’EXPORT
LOMBARDO
Lodi ha esportato
2,55 miliardi di
euro nei primi 9
mesi del 2019,
il 2,7% del totale
della Lombardia
Raffaella Ciceri
LODI
I primi a chiudere sono stati le ban-
che, le scuole, i bar. Corsi pomeri-
diani sospesi nelle scuole superiori,
bambini rimandati a casa in anticipo
da elementari e asili.
La Popolare di Lodi ha fermato le
filiali di Casalpusterlengo, Codogno
e Castiglione d’Adda (i tre comuni al
centro dei primi casi di Coronavi-
rus), ma anche quella di Lodi Vec-
chio, per un possibile contatto diret-
to con uno dei primi contagiati, e lo
sportello interno all’ospedale di Lo-
di che potrebbe aver servito alcuni
dei medici e infermieri che ora sono
in quarantena. La Bcc Centropadana
ha chiuso tre filiali tra Codogno e
Castiglione. La Unilever, dove lavora
il enne colpito dal coronavirus, ha
fermato la produzione nel pomerig-
gio, mentre diverse aziende di Lodi
e del territorio rimandavano a casa
per precauzione i dipendenti prove-
nienti dai tre comuni coinvolti.
Chiuso il centro diurno per disabili
gestito dalla cooperativa Amicizia a
Codogno, chiuso anche lo sportello
di SAL (l’azienda idrica provinciale)
a Casalpusterlengo. E praticamente
deserto, già da metà mattina, il cen-
tro abitato di Codogno, in un’atmo-
sfera irreale a cui nel pomeriggio si
sono aggiunti i volantini affissi sulle
vetrine dei bar e dei negozi (“Chiuso
per una settimana”) e i primi sms ai
clienti dei supermercati. Come quel-
lo dell’Iperfamila di Codogno -
«Causa ordinanza comunale il pun-
to vendita rimarrà chiuso fino a do-
menica /» - poi rettificato meno
di un’ora dopo: «Il Comune ci ha au-
torizzato a tenere aperto», quando
ormai, però, qualcuno aveva iniziato
ad andare fuori provincia per fare la
spesa, a Piacenza che dista solo po-