Corriere Della Sera - 04.03.2020

(sharon) #1


16
ESTERI

Mercoledì4Marzo2020 CorrieredellaSera


dalnostrocorrispondente
GiuseppeSarcina

SuperMartedì:Biden-Bloombergall’assaltodiSanders


LanotteeirisultatisulsitodelCorriere


N


ella notte arrivano le
prime risposte cruciali
per l’America anti-
Trump.
Ieri, Super Martedì delle
primarie democratiche, si è
votato in quattordiciStati,
più ilterritorio delle Isole di
Samoa e il distretto degli
elettori all’estero.
Soprattutto, sono entrati in
gioco due tra gliStati più
importanti, ilTexas e la
California. I lettori possono
seguire da stamattina sul
nostro sito ( Corriere.it )
l’afflusso dei risultati,con le
analisi e icommenti.
Oggicominceranno anche
i conteggi ufficiali per
assegnare i 1.357 delegati in
palio, circa unterzo sul
totale dei 3.979 che
parteciperanno alla
Convention di luglio.

I delegativengono
ripartiti, su base
proporzionale eStato per
Stato, tra iconcorrenti che
hanno raccolto almeno il 15
percento deiconsensi.
Tutti questi numeri ci
daranno almeno quattro
risposte.
Alla vigilia delvoto Pete
Buttigieg e Amy Klobuchar
hanno rinunciato allacorsa,
appoggiandoJoe Biden.Una
doppia mossa che ha
ricompattato, almeno sulla
carta, ilcampo moderato.
L’exvice presidente è
tornato improvvisamente
competitivo nellacorsa
contro il favorito Bernie
Sanders. In California, per
esempio, il Senatore del
Ve rmont si presentavacon
in media unvantaggio di
quattordici punti
percentuali. Macon l’eredità
di «Pete» ed «Amy», l’ex
vice presidente di Barack
Obama sembrava in grado di

colmare la distanza.
Stamattina, su Corriere.it ,
potremoverificare se è
andataveramentecosì.
Saremo anche in grado di
pesare l’impatto di Michael
Bloomberg finalmente al
debutto nelle primarie. L’ex
sindaco di NewYork ha
investito circa mezzo
miliardo di dollari, in spot
televisivi.
E naturalmentecapiremo
quanto hatenuto Bernie
Sanders. Il Senatore del
Ve rmont è rimasto spiazzato
dall’iniziativa deicentristi.
L’area radical si è
presentata, invece, divisa,
con la senatrice Elizabeth
Warren che ancora lunedì 2
marzo aveva dichiarato di
essere determinata ad
andare fino infondo. Anche
a costo ditogliereconsensi
preziosi al rivale «Bernie», il
front-runner di questa
maratona elettorale.
©RIPRODUZIONERISERVATA

●L’agente
della Dea,
Enrique «Kiki»
Camarena,
37 anni,
(sotto nella
foto) viene
rapito il 7
febbraio 1985
nella regione di
Guadalajara

●Camarena
viene torturato
per quasi 30
ore con
l’intervento di
un medico che
lo tiene in vita
per dare modo
ai torturatori di
ottenere
informazioni
sulle operazioni
dell’anti droga
statunitense

●Il suo corpo
viene ritrovato
un mese dopo

●Per
l’omicidio
vengono
arrestati boss e
affiliati. Uno di
questi viene
rilasciato
nel 2013

Il caso «Kiki» Camarena:


l’agente anti-narcos


fu tradito dalla Cia?


Nuova ipotesi sull’eroe (al centro della serie Netflix): sacrificato dagli Usa


Messico


diGuidoOlimpio


IdelegatiperciascunoStato
Numerodeidelegati

CdS


California
415

Utah


(^29) Texas
228
Oklahoma
37
Arkansas
31
Colorado
67
Minnesota
75
Vermont
16
Maine
24
Tennessee
64
Massachusetts
91
Virginia
99
North
Carolina
110
Samoa
Americane
6
Dem all'estero
13
Alabama
52
SuCorriere.it
Sulsitodel
«Corrieredella
Sera»,tutti
irisultati,gli
aggiornamenti
eleanalisisul
SuperMartedì
diUsa
L
astoria di Enrique
«Kiki» Camarena non
conoscefine.Ècome
unromanzodovelo
scrittorenon riescemai a
chiuderel’ultimocapitolo.
Perché i protagonisti gliforni-
scono altri spunti.Ve ri, pre-
sunti, a metà. In un intreccio
dove impunità, grande crimi-
neecinismo politicosime-
scolano creando un muro die-
tro il quale si nasconde tanto.
Èil7febbraio del lontano



  1. Messico.Regione di
    Guadalajara.Poliziotticorrot-
    ti sequestrano «Kiki», unco-
    raggioso agentedella Dea
    americana che ha avutoun
    ruolofondamentale in alcune
    operazioni. Lo trasferiscono
    in una fattoria e insieme ai lo-
    ro complici narcossidedica-
    noasevizie orrende.Percos-
    se, scariche elettriche,fori
    coniltrapano.Unsupplizio
    duratoper quasi 30 ore,


un’agonia prolungatacon
l’aiuto di un medico che tiene
in vita la vittima per dare mo-
do aitorturatori diottenere
informazioni sulle indagini.
Il corpo di Camarena, 37
anni, sarà ritrovatoquasi un
mese dopo, nello stato di Mi-
choacán. L’omicidioèunse-
gnale brutale da parte deicar-
telli messicani, una sfida nella
sfida. Che provocasdegno e
reazioni furibonde in Nord
America. Maforse—come
vedremo più avanti—non
tutti aWashingtonversano la-
crime per l’epilogo. La Dea si
lancia nellacaccia aicolpevoli
partendo da basi solide, lo
stesso lavoroinvestigativo
svoltodal lorocollega prima
di essereassassinato. Cono-
scono i loro avversari, sempre
ben protetti.
Le autorità locali non han-
no scelta e, alla fine,dovran-
no procedere. Finiranno in

manetteMiguel AngelFelix
Gallardo, uno dei boss più in-
traprendenti dell’epocae
mandanteprincipale, quindi
ErnestoFonseca Carrillo e Ra-
fael CaroQuintero. Più altri
complici. Arresti accompa-
gnati da attività meno orto-

dosse degli stessi americani
che rapiranno il presunto me-
dicotorturatoreeunaltro
bandito, entrambi trasferiti in
Americacon un’operazione
affidataa«mercenari». Mis-
sione che finirà poi in batta-
glia legale innescata dagli av-
vocati difensori dei detenuti,
con richieste di danni.
Sarà proprio uncavillo a
permettere il rilascio da parte
messicana, nel 2013, di Caro
Quintero. Incredibilmente—
ma non per gli standarddel
Paese—ilpadrino lascia la
prigioneetorna alcontrab-
bando su larga scala. Le ulti-
me informazioni raccontano
che siacon il network di Sina-
loa, sulla suatesta una taglia
di 20 milioni di dollariofferta
dagliStatiUniti. A sud del Rio
Grande, oltreconfine, la legge
conta poco, si spara molto e le
bandecombattono una guer-
ra aperta. Le tappe dell’affare

Camarena sono oscuratedai
massacri quotidiani, ma sono
rammentatedal doloredella
sua famiglia, da decine di arti-
coli e, direcente, dalla serie
«Narcos-Messico» su Netflix.
C’èancora da raccontare
sulla fine dell’investigatore. Il
Dipartimentodella Giustizia
Usa ha ripreso in mano il dos-
sier dopo le dichiarazioni di
treexfunzionari della polizia
messicana legati alla gang di
Quintero e soci. Ilterzetto so-
stiene che un elementodella
Dea e uno della Cia sapevano
del piano per far sparire Kiki
in quanto era seduti allo stes-
so tavolo dei pistoleri quando
venne deciso il suo rapimen-
to. Non solo.Una precedente
indiscrezione suggerivala
presenza di uno 007 america-
no nellacamera della morte
quando i «sicarios» si accani-
vano su Camarena.

Lo scenario — non inedito
— è che i servizi statunitensi
(o una partediquesti)voles-
sero mascherare patti segreti,
compresa lacollaborazione
conitrafficanti di droga, ar-
ruolati per appoggiareicon-
tras,iguerrigliericontrari al
regimecomunista del Nicara-
gua.Stupefacentiearmi se-
guivano le medesimerotte,
spesso quelle organizzate dal
signore dei cieli, Amado Car-
rillo Fuentes. Ed eccoche il
sacrificio di Kiki affonda nella
melma nera mentre la Cia ne-
gacon forza.Toccherà agli in-
quirenti trovareriscontri alle
accuse di personaggi ambigui
che potrebbero avere interes-
seadeviareresponsabilità.
«Voglio tutta laverità — è sta-
ta lareazione della moglie di
Camarena, Mika—Aquesto
puntonulla mi può sorpren-
dere».
©RIPRODUZIONERISERVATA


L’agenzia


DEA


La Drug Enforcement
Administration è
un’agenziafederale
antidroga statunitense che
fa capo al Dipartimento
della Giustizia degliStati
Uniti volta acombattere
il traffico di sostanze
stupefacenti in patria
e all’estero

Fiction
Sopra, l’attore
statunitense
Michael Peña
nella serie
«Narcos:
Messico»
interpreta
l’agente
Enrique «Kiki»
Camarena. La
serie ripercorre
la sua storia e
la sua morte,
causata da
torture terribili

L’omicidio

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