Corriere Della Sera - 04.03.2020

(sharon) #1


32
ECONOMIA

Mercoledì4Marzo2020 CorrieredellaSera


diMassimoSideri


Ventiannifa


scoppiava


labolla«dotcom»


E


sattamenteventiannifa,il3marzo
del2000,scoppiavalabolladelle
«dotcom».L’indiceNasdaqquel
giornochiusea4.914punti,ilmassimo
storico,primadiimploderenella
settimanasuccessiva.Unasparuta
cronacadiqueimesinonrenderebbe
giustiziastoricaall’accaduto:fulafinedel
miraggiodellaricchezzafacilemaanchedi
un’ideologiatecnologicaassordante.Chi
c’eranonpuòaverlodimenticato.Lo
scoppioprodusseanchelepaginediuna
nuova Spoon river dellesocietà
tecnologichedicuioggirimanel’eco,forse
ancheunpo’mitizzato,comepets.como
Netscape(vendutaadAolpocoprimadel
crollo).Perritornareaglistessilivelliil
Nasdaq(eisuoiinvestitori)dovettero
attendere16anni.Cosarimaneoggidi
quellalezione?Forsequesto:Internetnonè
(solo)unhamburger.Viricordateglianni
Ottanta?Commodore64(verapalestradei
Naid,condivisoconilmioamicodi
sempre,Daniele),CalvinKlein,Madonnae
fastfood.InItalial’arrivodellecatene
McDonald’svennevissutocomeuna
liberazioneculturale.Chinonc’erapotrà
pensare:esagerato.Mailfastfoodrese
democraticheleseratetrairagazzi.Poi,
però,ilmitodelfastfoodentròinunlento
declino.Esisteancoraeanzièun
ammortizzatoresocialesiaperchici
lavorasiaperchicimangia.Masicapìche
l’hamburgercostavapoco—1.936,27lire
(uneuro)—perchévalevapoco.Èquiche
simanifestòuncuriosofenomenosocio-
economico:lariscossadelloslowfood,
diventataunapassione,quasiunamoda,
sicuramenteunamania.Sitornòa
mangiarecomequandocucinavala
nonna!Peccatoche,nelfrattempo,i
pomodorinipachinofosseroarrivatia8
euroalchilo(unabollaanchequesta?).
Moraledellafavola:lasborniadelfast
foodcihafattoriscoprireilvaloredelcibo
genuino.Anzi,lohaaumentato.Lostesso
copionedellabolladelle«dotcom».Oggiil
Nasdaq—dopoaveresfioratoquasi10
milapuntiprimadelcoronavirus—
navigacomunquesopragli8.800punti,
quasiildoppiodelmassimotoccatoquel3
marzodiventiannifa.Èunasortadi
selezionedarwinianadellaspecie,conle
societàtecnologichechehannodovuto
mostrarechenonbastavaunsuffissodi
modaperfunzionare.Unalezionechevale
perchiunquesioccupidicontenutiin
Rete:scriptamanent,dotcomvolant.
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L’


immagineèefficace,
certonon poetica: un
mare di urina. Ogni an-
no (sigillati in sofisticate pro-
vette da 90 millilitri, chiuse a
loro volta incontenitorirefri-
gerati dove un «logger»certi-
fica latemperaturacostante),
750 ettolitri di liquido organi-
co viaggiano attraversoicin-
que continenti in direzione
dei 31 laboratori antidoping
riconosciuti a livello mondia-
le. Lìverranno analizzati, ria-
nalizzati, ricongelati per
eventualicontrolli futuri per
certificare lacorrettezza di at-
leti di 80 diverse discipline
sportive. Trattare questo mare
di urina (vetroeplastica) ri-
chiede estrema delicatezza,
generacosti enormi fra tra-
sportoestoccaggioeoccupa
grandi spazi. All’Università di
Bologna, il gruppo di ricerca

di AnalisiFarmaco-Tossicolo-
gica (Pta Lab),coordinato dal-
la Pr ofessoressa Laura Merco-
lini, sta lavorandoaunpro-
gettodiricer ca che potrebbe
rivoluzionarelaproce dura in
uso da 60 anni: l’antidoping
«su campioni essiccati». «Col
nostrometodo—spiega la
professoressa Mercolini —
l’urina viene trasferita in
quantità ridottissime (mille
volte inferiori di quelle utiliz-
zatesolitamente) su un sup-
portosolido sottile, lasciata
assorbireeseccare .Questo
campione secco dovrebbe so-

stituire intoto la pr ovetta: sa-
rà esso ad essereanalizzato
per i controlli antidoping. «La
finalità della ricerca — che si
basa su protocolli e procedure
sviluppatedanoi —èdimo-
strarecome la metodica sia al-
tamenteaffidabile,testando
le centinaia di sostanzeproi-
bite che devono essere rileva-
te senza errori». Il protocollo
vale anche per darelacaccia
agli ormoni peptidici, altra
grande classe di sostanze
proibite, e deveoffrire assolu-
ta sicurezza anche rispettoa
possibili adulterazioni: nel-

l’antidoping sono cruciali la
possibilità di ripetere iltest e
la protezione delcampione
per non scatenareinfinite
battaglie legali. Il sistema su
urina essiccata sarebbe molto
più protettodaeventuali
adulterazioni, ma anche dalla
degradazione deicomposti
attivi proibiti presenti al mo-
mentodel prelievo. «In que-
sta rivoluzionaria procedura
— continua Mercolini — per
ora ilcampione solido viene
riportatoallo statoliquido
medianteuno step di estra-
zione. In futuroipotizziamo

di bypassarequesta fase,te-
stando direttamenteilsoli-
do».Utilizzato per le urine, il
protocollo «secco»potrebbe
anche essereadattatoalsan-
gue, l’altro liquido fisiologico
su cui si fanno alcunicontrolli
antidoping. Il progettodiri-
cercaè finanziato dallaWada,
l’agenzia mondiale antido-
ping, erealizzato incollabora-
zioneconlaDelft University,
alcuni medici dello sportei
Nas dei Carabinieri per la par-
te legale. Il lavoro del gruppo
di ricerca bolognese, specia-
lizzatonella miniaturizzazio-
ne delle matrici biologiche
per l’analisi di stupefacenti e
dopanti, è promettente in fu-
turoper essereapplicatoan-
che in ambiti clinici più clas-
sici, liberandoci dalla schiavi-
tù delle provette.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lavicenda


●Ogni anno
750 ettolitri di
liquido
organico degli
sportivi
viaggiano
attraverso
cinque
continenti per
raggiungere i
31 laboratori
antidoping
riconosciuti nel
mondo

Witold Banka,
presidente
dell’Agenzia
mondiale
antidoping, è
stato ministro
dello Sport per
la Polonia e
campione dei
400 metri

Sonogiànumeroseleaziendecheusano


laVirtualRealitypermostrareirischi


eridurreilnumerodiincidentisullavoro


Arrivala fabbrica virtuale


L


atecnologia che ha
sviluppatolarealtà
virtuale viene appli-
cata in un settore cru-
ciale, quello degli in-
cidenti sul lavoro. Lo scopo è
insegnare aconoscere i rischi
eacomportarsi in modo da
evitarli. L’iniziativache in
questocampo sembra più
promettente è nata in Francia
ad opera di un gruppo di gio-
vani capeggiati da Olivier
Pierre. L’hanno battezzata Im-
mersiveFactory che già dal
nome dà l’idea dicome fun-
ziona: si tratta di unavera e
propria “immersione” nelle
situazioni di possibili pericoli
per imparare atenersene lon-
tani. Il sistema si avvale di
molteplici programmi di si-

mulazione di ambientiedi
eventireali archiviati su una
piattaforma online basata sul
cloud, ai quali si accede con
un computercollegatoaivi-
sori Vr.
Unasocietà dicostruzioni,
preoccupata di salvaguardare
l’incolumità dei propri ope-
rai, utilizzandoiprogrammi
dell’ ImmersiveFactory ,con-
sente ai dipendenti di accede-
re a vari moduli che ricostrui-
sconocon la massimafedeltà
uffici,cantieri, mezzi mecca-
nici, tutti gli ambienti di lavo-
ro, e identificano ogni tipo di
comportamentosbagliatoo
situazioni in cui si possono
verificare incidenti.
Attraversoivisori Vr,idi-
pendenti, riuniti in gruppi di
25-30 allievieassistiti da un
trainer, possono seguirecorsi
studiati per garantireunap-
prendimentoattivo, un’espe-
rienza in grado di imprimere
nella memoria uncomporta-
mentocorrettoemantenerlo

a lungo neltempo.
«Questometodo di inse-
gnamento — spiega l’ideatore
Olivier Pierre—èbasatosul
principio che la gente impara
facendo lecose. “Dimmieio
dimentico, insegnami e io ri-
cord o, coinvolgimi e io impa-
ro”, sono parole di Benjamin
Franklin, alla cui saggezza ci
ispiriamo». Latecnologia è
già utilizzata da una trentina
di aziende, fra cui Airbus,Vol-
vo,L’Oréal, Saint Gobain,
Shell, Siemens.
Secondo MarcRenauld, di-
rigentedella Lapeyre, che
produce oggetti per lacasa, «i
corsi virtuali si rivelano molto
vantaggiosi perché riprodu-
cono l’ambientedilavor oe
fanno sperimentaretuttele
sensazioni che provoca un in-
cidentecon elementodisor-
presa».

Icorsi sonorealizzaticoi
maggiori specialisti neivari
campi. Ad esempio, ilcorso
sulla circolazione stradale si
avvale delleconoscenzetecni-
che degli esperti della Colas,
società di ingegneria france-
se. Chi accede ai modulicom-
prende quali rischivanno evi-
tati nellacostruzione di stra-
de, riesceaverificaresesul
postovengono attuate le pro-
cedure per la sicurezza dei pe-
doni, secamion eveicoli spe-
ciali possono muoversi senza
creareintralciepericoli. Le
società mostrano di essere
consapevoli che il mondo del
lavorosta per essererivolu-
zionato dalla Vr e soprattutto
dalla Xr, o mixedreality, il cui
utilizzo si rivela indispensabi-
le non solo nel settoreHse
(salute, sicurezzaeambien-
te), ma anche per aumentare
la produttività,contenerei
costi, e svilupparecondizioni
di lavoroottimali.
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Progettofrancese
L’iniziativasichiama
ImmersiveFactory
edèfruttodellaricerca
diungruppodigiovani

Esperienza“reale”
Ilcorsoconsente
disperimentarelevere
sensazioniprovocate
dauninfortunio

diMarcoNese
IlReportage diFilippoMutani

L’altraHongKongsulmensile


Condomini-alveari di una città di frontiera dove si pr otesta
ancora per ciò che diamo per scontato: la libertà. C’è anche
un’altra HongKong negli scatti di Filippo Mutani oltre
quella ipertecnologica checonosciamo. Lafotografia fa
parte delreportage «Cityof Protest» di Mutani cheverrà
pubblicato sul CorriereInnovazione in uscita il 27 marzo.
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Uno degli scatti di Filippo Mutani appena rientrato da Hong Kong


Addioallaprovettaantidoping


TestsuunatecnologiamadeinItaly


Studiodell’UniversitàdiBolognaconlaWadasucampioni«essiccati»


Differenze


●Se il mondo
del lavoro sta
per essere
condizionato
da Vr, Ar, Mr e
Xr, spieghiamo
le differenze.
Nella Realtà
virtuale (Vr)
l’utente viene
trasportato in
un ambiente
creato in modo
digitale. Nella
Realtà
aumentata
(Ar) il mondo
reale è
integrato con
immagini
generate dal
computer. Con
la Realtà mista
(Mr) l’utente
considera gli
oggetti virtuali
come fossero
davvero reali.
Infine la Realtà
estesa (Xr)
indica un
hardware che
combina
insieme aspetti
di Ar, Mr e Vr

diMarcoBonarrigo

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