Corriere Della Sera - 04.03.2020

(sharon) #1


36 Mercoledì4Marzo2020 CorrieredellaSera


Laserie


«L’amicageniale2»
premiatadagliascolti:
7milionidispettatori

Chiudeconunboomdiascolti«L’amicageniale-Storiadelnuovo
cognome»,laserieeventoispirataairomanzidicultodiElena
Ferrante,propostainprimamondialenelprimetimediRai1.L’ultima
puntatadellafictioninterpretatadaGaiaGiraceeMargherita
Mazzuccohadominatolaprimaseratatelevisivadilunedì2marzo,
conunascoltomediochesfioratoi7milioniditelespettatori(6
milionie941mila),parial28%dishare.«Ilnostrolavorocontinua—
hacommentatoildirettorediRaiFictionEleonoraAndreatta—con
laterzastagionecheèinscrittura».Ilterzocapitolodellasaga,
intitolato«Storiadichifuggeedichiresta»,sisvolgeràneglianni‘70.

«Sonounabambolarotta»


Madonnacadesulpalcoescoppiainlacrime


N


on bastavano i problemi di
salute che lo scorso anno non
le hanno dato tregua: ora
Madonna deve fare iconticon gli
imprevisti sul palco. Durante il suo
show aParigi ècaduta, è scoppiata
in lacrime davanti ai fan e si è vista
costretta acancellare altre tappe del
«Madame X»Tour. Tuttacolpa di
una sedia che è stata spostata al
momento sbagliato: «Mi è stata
tolta da sotto per errore facendomi

cadere sul mio osso sacro - ha
spiegato la popstar di 61 anni in un
lungo post su Instagram - Ho
portato atermine lo show l’altra
notte ma soltanto perché odio
provocare disappunto... Questa
bambolarotta,tenuta insiemecon
colla e nastro adesivo, ha bisogno di
stare a letto e riposare alcuni giorni
per portare atermine iltour con il
sorriso». (AriannaAscione)
©RIPRODUZIONERISERVATA

L’intervistaLeorigini,ilcinema,leperiferie:parlal’interpretedi«Volevonascondermi»dopol’OrsoaBerlino


«Ilsuccesso ènellafatica»

ElioGermano:«Vengodaunafamigliadiemigranti


Attorepercaso,lapovertàaiuta acredereincertivalori»


IlbossManiero
ElioGermano
nellaminiserietv
induepuntatedel
2012dove
interpretava
FeliceManiero,il
bossdellaMala
delBrenta

SanFrancesco
L’attorenelfilm
«Ilsognodi
Francesco»
(2016)che
ripercorrele
vicende
biografichediSan
Francescod’Assisi

Leopardi
Neipannidel
poetaGiacomo
Leopardinel
film«Ilgiovane
favoloso»,
direttonel2014
dalregista
MarioMartone

Ligabue
L’ultimo
trasformismoè
quelloin«Volevo
nascondermi»
dovesicalanella
testaenelle
operedelpittore
Ligabue

A


dieci anni dalla
PalmaaCannes
Elio Germanocon
Volevonasconder-
mi ,ilfilm su Liga-
bue di Giorgio Diritti (esce
oggi, prodotto da Rai Cinema
e Carlo Degli Esposti), ha vin-
to l’Orso alla Berlinale. Ha 40
anni e sembra sempre un ra-
gazzo: ma quando parla sono
rasoiate di intelligenzaema-
turità.Èunattoreche dice
«noi» e non «io», lottacontro
la retoricadell’«antidivoche
vive in periferia» e la massifi-
cazione del gusto,cercala ve-
rità nelle sue scelte.
IlpremioaBerlinoèuna
boccatad’ariadallecomme-
die,c’èunaltrocinema?
«È un momentobello per
l’Italia, nonèilremakedi
quello che si aspettano da noi
all’estero, questo è un filmco-
raggiosoenon vuole somi-
gliare a niente e nessuno. Non
cercasolo l’applauso e l’incas-
so. Si sta tracciando una nuo-
va linea del cinema italiano, è
un filone di libertà».
Laparagonanoancoraa
Mastroianni?
«C’èchi ha notatoche, an-
che lui,come attoreoinun
film, aveva vinto a Cannes e a
Berlino. Non mi piacciono
maiiparagoni, figuriamoci
coi mostri sacri. Ognuno ha le
suecaratteristiche.Ipremi
vengono dati ai film anche
quando li ritirano gli attori.
Vinciamo in rassegne inter-
nazionali dove vedi film azzar-
dati e estremi che in tanticasi
anche noi che facciamo cine-
ma nonvedremo mai.Èun
mezzo cheoffre tante possibi-
lità ma di rado prendiamo ri-
schi, siamo incanalati in stan-
dardamericani,confilm che
si somigliano tutti».
Leicilavorò...
«Ho fattoesperienzeche
non ripeterei, ho difficoltà
con modalità da grande indu-
stria dovesi annienta il lato
umano.Per Nina di Bob di
Marshall in 25 giorni ho fatto
due scene, in Italia ci facevo
due film. La creatività è l’uni-
ca cosa che cicaratterizza».
DicevanoilRobertDeNiro
italiano,ricorda?
«Non mi piacelatrasfor-
mazione fisicaall’americana,
l’esibizione dell’attorecome
un trofeo. È un lavoro di squa-
dra, l’attoreèadisposizione
della storia, deve farcicadere
dentro lo spettatore».
Ilsuoèunodeipochifilm
cheescesottocoronavirus.
«Il cinemaèconoscenza e
cultura, che sono l’unico anti-
doto. Ilcontagiovero è la pau-
ra, è un virus che non sicom-
battesenza mascherina. C’è
una psicosi devastante, ali-

mentata da tantepersone.
Spegneteicellularielatve
riaprite i cinema. Ligabue, un
artista dall’aspetto mostruoso
macon quell’anima lì, che ha
trovato la sua strada nella pit-
tura, è un inno alla vita».
Ècomeselesueorigini
desserocorpoalsuomodo
divivereilmestiere...
«Nonvorrei alimentare una
mitologia popolare, ma sì,
mio nonno facevailportiere
in un palazzodoveabitava
quella che chiamaval’attrice:
eraJole Silvani, lavoravacon
PaoloPoli. La questione non
era diventare attore. Mi eraca-
pitato di farecose diteatro da
ragazzino. Mi ritrovai un po’
percaso in una scuola ditea-
tro. Nonvolevo farlocome la-
voro. Avevo 14 anni,c’era gen-
te di 40.Per tanti era un’espe-
rienza fine a se stessa».
Suononno,chefeceanche

ilmuratore,èstatoimpor-
tanteperlei?
«Quando partì militare dis-
se,con l’uniforme avrò le mu-
tande. Sono cresciutoinuna
famiglia del Molise non agia-

ta, fruttodiemigrazione, Ar-
gentina, USA, Germania. Io
sono il primo nato aRoma. La
condizione era pesantee
drammaticacome quella di
chi sbarcaoggi: lo fai perché

non riesciamangiareacasa
tua.Ve ngo da questocontesto
e ne sono grato perché mi ha
trasmessocertivalori. Ogni
mioparenteche arrivavain
un posto lontano ne chiamava
un altro. Io alla Berlinale ho
fattouna dedicaall’orgoglio
degli immigrati. La povertà
aiuta perché insegna che nel
lavorononc’èvergogna. Mio
nonno diceva: sono i pensieri,
non il lavoro, che ammazzano
le persone».
Leiviveinperiferiaedè
nata,comedicelei,tuttauna
mitologiapopolare ...
«È un meccanismo che non
capisco, qual è il simbolo che
si vuolecercare?Èsbagliato
ingenerarel’idea che io usu-
fruiscadicase popolari, sa-

rebbe ingiusto per chi vive lì.
Non dormo sotto i ponti, pago
il mutuo etengo alla mia pri-
vacy. Ci sono strutture abban-
donate(cinema, parchi gio-
chi) e partecipo acose che av-
vengono nella socialità, che
non è quella dei social media.
Cercodi essereilpiù social
possibile dal puntodivista
umano. Nel quartiereincui
vivo, ho inciso uncd col mio
gruppo rap, Bestierare ,un
modo per far funzionare quei
luoghicol lavoro».
IfratelliD’Innocenzo,an-
ch’essiconunpremioda
Berlino,ringrazianodiesse-
recresciutiinperiferia.
«Lorodicono che lì si cre-
sceprimaehanno ragione.
Oggi le città hannoicentri
storici a disposizione dei turi-
sti e non sono più abitati dai
residenti.Eicentri si somi-
gliano tutti.ID’Innocenzo, si
dice che sono anticonvenzio-
nalienon si parla mai della
lorocultura, sono onnivori,
curiosi, quando mi hanno
cercatosapevano di un mio
racconto nel 1998... Non sono
dei parvenu. Il loro film è po-
tenteperchéc’èilvoler sem-
brare quello che non siamo».
ValerioCappelli
©RIPRODUZIONERISERVATA

Talento
ElioGermanoè
natoaRomail
25settembre
1980.Per«La
nostravita»ha
vintoilpremio
comemiglior
attorealFestival
diCannes2010.
Pochigiornifaha
ricevutol’Orso
d’argentoperil
migliorattorea
Berlinoper
l’interpretazione
delpittore
Ligabuein
«Volevo
nascondermi»

❞ DelusodaHollywood
Nonripetereile
esperienzeaHollywood:
lagrandeindustria
annientaillatoumano

Spettacoli

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