Corriere Della Sera - 04.03.2020

(sharon) #1


CorrieredellaSera Mercoledì4Marzo
PRIMOPIANO

7


L’INTERVISTA


Gentiloni:«L’Italia


nonsaràlasciatasola


Eorapensialrilancio


dell’economia»


Ilcommissarioeuropeo:«ARomaserveunpiano


diriformepertornareacrescere


SocheilministroGualtiericistalavorando»


Ilgovernoèchiamatoainvestire


perevitareunPaeseall’opposizione


Ilcommento


SEGUEDALLAPRIMA


Il leader del Carroccio può evocare 50
miliardi di euro per la ripresa: non deve
spiegare se si possono trovare, né dove. Ma
questo non significa che l’esecutivo non
debba prevedere maggiori stanziamenti, per
dimostrarsi all’altezza della sfida. Vuole dire
andare oltre l’intenzione di spendere 3,
miliardi di euro, impiegando rapidamente
queifondi. E maicome in questo passaggio
l’esecutivo ha ilcompito di mostrare il
raccordo con la CommissioneUe, ottenendo
concessioni e flessibilità; e trovando altri
finanziamenti in ogni interstizio del

bilancio. Si è detto che la prima misura
economica è quella di bloccareil contagio.
Ma oggicostituisce anche il primo
imperativo della politica. Non si tratta di
inseguire Salvini lungo una china scivolosa e
miope. Semmai, il doveredel governo è di
mostrarsi un interlocutore rassicurante e
affidabile sia agli occhi di una popolazione
spaventata, sia di quella parte di opposizione
dotata di senso diresponsabilità: al di là del
votofinale,FdI e FI hanno assunto un
atteggiamento meno pregiudizialeverso
l’esecutivo. È l’unica maniera per impedire
che ilcoronavirus diventi la «camera
dell’eco» della strategia della paura: il

riflessotossico dell’assenza di una proposta
alternativa, e dell’incapacità di interpretare
una fase che richiede solidarietà. C’è un
«tanto peggio tanto meglio» che sembra
diventato latentazione di una Lega
contraddittoria: disposta a sedersi al tavolo
del governo «senza chiedere niente in
cambio»; e altempo stesso impegnata a
provocare uncollasso della maggioranza.
Oscillante tra la richiesta di un governo di
unità nazionale, e il «no» ai provvedimenti
per arginare l’epidemia. Né sicapisce se
l’intimazione all’Ue di aiutare l’Italia miri a
garantire quel sostegno, o solo a un «no»
funzionale all’ennesimacampagna
antieuropea. Negli ultimi giorni sembrava
che tutti avesserocompreso almeno la cinica
convenienza a evitare unaconflittualità fine
a sé stessa. Evidentemente, l’istinto delle
spallate a ripetizione sta prevalendo di
nuovo. Non è un bene: né per unPaese

affamato di chiarezza econcordia, e
desideroso di superare questa fase e
riprendere una vita normale; né per un
governo che risente vistosamente della
propria debolezza politica. Ma questa
guerriglia non fa bene nemmeno a chi, nella
maggioranza e all’opposizione, sicondanna
allerecriminazioni e alla propaganda senza
riuscire ad alzare latesta sopra un discutibile
interesse personale, peraltro tutto da
verificare. Non è scontato che darefondo alle
risorse a disposizione del governo disarmi i
detrattori. Il problema, però, non è quello.
Risponderecon il massimo impegno anche
finanziario è indispensabile per evitare che
all’opposizionevada non un partito o
qualche leader ma ilPaese: acominciare da
un Nordcolpito più di altre parti dell’Italia, e
ferito anche nelle suecertezze.
MassimoFranco
©RIPRODUZIONERISERVATA

P


aolo Gentiloni, 65 an-
ni, è l’uomoverso cui
molti sivolgono per
trovareuna strada. Il
coronavirus mina la
vita delle imprese in Italia an-
corpiù della salutedigran
partedeicontagiati. Gentilo-
ni,commissarioUeall’Econo-
mia,expremier, è alcentro di
qualunquetentativo di dare la
risposta europea che un’Italia
ricca,spaventataeindebitata
fatica a garantire da sola.
AllaCommissionestate
valutandol’impattodiCo-
vid-19sull’economia.Cosa
nevienefuori?
«È una situazione che si
evolve quasi ogni giorno. Pro-
prio per questa grande fluidi-
tà le previsioni di una decina
di giorni fa, checonsiderava-
no l’impattodel viruscome
un’ipotesi,vannoconsiderate
ottimistiche.Peresempio
non è più molto probabile lo
scenario di un andamentoa
“V”,con una frenata e una ra-
pida ripresaconcentratenel
primo trimestre. I rischi per la
crescita non sono più ipotesi,
si stannoconcretizzando».
Nell’areaeurooinItalia?
«Ingenerale. Se la crescita
cinese quest’anno sarà sotto
al 5%, l’impatto sull’economia
mondiale sarà notevole. Da
questo punto di vista, sono al-
larmanti i dati piùrecenti del
Pmi (la fiducia dei manager
responsabili degli acquisti,
ndr ). Noi stiamo monitoran-
do l’impattosui settori più
esposti: turismo, trasporti,
lusso, auto. Di questi alcuni
coinvolgono in modo speciale
l’Italia, che è la principale de-
stinazione del turismo cinese
in Europacon circa5,3 milio-
ni di pernottamenti all’anno.
E poi ilresto: lecatene globali
delvalore, le materie prime. Il
problemaèche questocon-
cretizzarsi dei rischi si inseri-
scegià in uno scenario pre-
esistente di crescita ridotta».
Quelchechiamate«low
forlong»,economialentaa
lungo?
«Sì, particolarmentenelle
tremaggiori economie del-
l’area euro: Germania, Francia
eItalia. Ora bisogna seguire
gli sviluppi, sapendo che non
siamo più in uno scenario
abituale».

Vedeunrischiodireces-
sionenell’areaeuro?
«Nelle nostrevalutazioni
attuali non ci sono scenari del
genere. Ma ricordiamocom’è
cambiata la situazione nell’ul-
tima decina di giorni. L’Ocse
il 2marzohagià ridottola
previsione di base dellazona
euroauna crescita dello 0,8.
Dobbiamocontinuareamo-
nitoraregli sviluppieagire
per scongiurare scenari dire-
cessione».
L’allarmec’è,madaUnio-
neEuropeaeareaeuronon
sivedonosegnalidiunarea-
zionecomune.C’èqualcosa
chesipuòfareinsieme?

«È evidenteche serveuna
risposta globale, sia sul piano
sanitarioedelle politiche di
contenimentodel virus, che
su quello economico. Triste
constatare che è servito ilco-
ronavirus per riscoprirel’im-
portanza del multilaterali-
smo. Sono impegnatoperso-
nalmente nel G7 e nel G20 per
contribuireauna risposta
globale. Consideropositivo
l’esitodellaconferencecall
del G7acui ho partecipato
oggi (ieri, ndr )».
Maintantol’areaeuro
nonpuòbattereuncolpo?
«Non sfuggo alla domanda.
È notoa tutti, o dovrebbe es-

serlo, che abbiamo una politi-
camonetaria unica e 19 politi-
che di bilancio diverse. Que-
stonon può essereunalibi,
anche se fino a qualche gior-
no fa ci si accapigliavaqui a
Bruxelles per un bilancio del-
l’Unione Europea chevale l’1%
del suo Pil. Non si può chiede-
reallaUedi salvarel’econo-
miacon uncolpo di bacchetta
magica. Ma ci sono 19 politi-
che di bilancio dacoordinare:
se non ora, quando?Vanno
coordinati e usati, se e quan-
do necessario, gli strumenti a
disposizione per difendere la
crescitaeillavoro.Èilmio
impegno».
Pensaaqualcosainparti-
colare?
«Questa crisi sanitaria inci-
de all’inizio molto sul lato del-
l’offerta, frenando lecatene
globali delvalore.Poi coinvol-
ge anche le politiche di soste-
gno alla domanda,consumi e
investimenti.Faremo una pri-
mavalutazioneconl’Euro-
gruppo inteleconferenza
(previsto oggi, ndr ).
Chemisurevedecomepiù
importantidacoordinare?
«Almomento, direi: soste-
gno ai sistemi sanitari, fron-
teggiare i rischi occupazionali
straordinari, evitare crisi di li-
quidità delle imprese. Natu-
ralmente in base agli sviluppi
potrebberendersi necessario

condividereecoordinarean-
che misure più ampie: misure
più generali di bilancio,
espansiveeanticicliche, per
restituirefiduciaafamiglie e
imprese. Questo secondo tipo
di interventi andràvalutato in
base all’evolversi della crisi.
Mentresul primo tipo, biso-
gna iniziareadiscuterne da
subito».
L’Italiahaannunciatoun
pacchettoda3,6miliardi,
chevoiautorizzerete.Proba-
bilechenonbasti,serviràdi
più.C’èunlimitealdeficit
chepuòfare,ancheinbasea
«circostanzeeccezionali»?
«DallaUeviene un messag-
gio di solidarietà,compren-
sione e vicinanza.Va luteremo
la richiesta italiana di far ri-
corso alla clausola delle “cir-
costanze eccezionali” sui saldi
di finanza pubblicacon que-
sto spirito positivo. Le misure
poi devono esserecorrelate a
questecircostanze. Ulteriori
interventi andrannocoordi-
nati e decisi a livello europeo
e saranno oggetto delle pros-
sime riunioni.Peròsull’Italia
vorrei aggiungerequalcosa,
se posso: dobbiamo averela
consapevolezza che le nostre
difficoltàvengono da lontano
equindi, al di là delle spese
per fronteggiare l’emergenza,
all’Italia serveunpiano di ri-
forme e di rilancio dell’econo-
mia. So che il ministroRober-
toGualtieri ci sta lavorando».
Nonèunmomentounpo’
difficileperpensarci?
«Noi italiani abbiamo biso-
gno di ritrovare fiducia e que-
stovuol direinprimissimo
luogo fronteggiare l’emergen-
za,certo. Ma poi vuol dire an-
che puntare a una crescita so-
stenibile ecompatibilecon la
necessità ditenere sottocon-
trollo il debito, avviandolo su
una traiettoria discendente. È
essenziale per rassicurare im-
prese e famiglie».
Siamoinunospazioeuro-
peodiliberacircolazione,
maogniStatohaisuoistan-
dardsanitari.Hasenso?
«Ci troviamo di fronte a un
problema, chiaro. La gestione
dei sistemi sanitari è preroga-
tiva degliStati eresterà tale. Ci
sono differenti situazioni e
approcci in Europacome al-
l’interno dell’Italia stessa. Noi
alla Commissione facciamo
un’opera dicoordinamento
moltoutile. Ma eventuali
chiusure diconfini non sbar-
rano la porta alcoronavirus,
mi auguro che tutti se neren-
danoconto».
InEuropaPaoloGentiloni,65anni,dall’1dicembrescorsoècommissarioeuropeoall’Economia ©RIPRODUZIONERISERVATA

diFedericoFubini


❞Triste
constatare
cheè
servito
ilcorona-
virus
perriscopri-
rel’impor-
tanza
delmultila-
teralismo

❞Oggi
vanno
esclusi
scenaridi
recessione
mabisogna
intutti
imodicon-
tinuarea
monitorare
glisviluppi

❞Miauguro
chetutti
sirendano
contoche
eventuali
chiusure
diconfini
non
sbarrano
lastrada
alvirus

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