Corriere Della Sera - 04.03.2020

(sharon) #1


8 Mercoledì4Marzo2020 CorrieredellaSera


Il coro navirus espugna la
cittadella giudiziaria di Mila-
no, infetta due giudici, subito
ricoverati in isolamentonel-
l’ospedale Sacco,ealza ulte-
riormente il livello di appren-
sione in un palazzo frequenta-
to ogni giorno in media da
6/8.000 persone,costringen-
do ivertici giudiziari ad ina-
sprire le misure già decise li-
mitando le udienze e l’accesso
del pubblico agli uffici.
Quandoamezzogiorno i
tecnici della disinfezione del-
la Azienda sanitaria attraver-
sano nelle loro tute protettive
il grandecorridoio alterzo
piano per disinfettare gli uffi-
ci della sezione misure di pre-
venzione, già tutti sanno che i
due giudici — uno proprio di
quella sezione, l’altra, sua mo-
glie, lavora trepiani più su
nella sesta civile — sono stati
contagiati dal Covid-19.Èac-
caduto ciò che tutti speravano

ILCASO


Imagistrati,maritoemoglie,ricoveratial«Sacco»


Isolamentodomiciliareperaltrequindicitoghe


InProcuranuovilimitiperl’accessodelpubblico


L’intervista
L’assessoredall’ospedale:

«Nonvolevodiventare


unproblemaancheio»


Mattinzoli:hoancora39difebbreelapolmonite


diGiampieroRossi


«Speravodidiventarepiù
conosciutocome assessore,
non per ilcoro navirus». An-
che se lavoce è graffiata dalla
febbre, dal lettod’ospedale
AlessandroMattinzoli—as-
sessoreallo Sviluppo econo-
miconella giunta della Lom-
bardia — trasmette ilconsue-
to senso dell’umorismo.
Assessore,comesisente?
«Non male, ma iltermome-
tromisura sempre39eilre-
spiro diventa un po’ affanno-
so ad ogni movimento perché
ho incorso una leggera pol-
monite. Se sto a riposo non lo
sento. Il morale è buono».

Comestatrascorrendole
oreinospedale?
«Sentouncertobruciore
agli occhi, quindi non sto leg-
gendo e ho acceso la televisio-
ne soltanto per un paio di no-
tiziari. Preferiscostareinpe-
nombra e in silenzio.Forse è
uno di quei segnali che ogni
tantoarrivano, quandoèil
momentodifermarsi. Mi di-
spiace per la mia famiglia e la
Regione: avreivolutodareil
mio contributo, non diventa-
re un problema in più».
Leièilsecondocontagiato
nellacerchiadellagiunta.
«Sì, ma non ho avutocon-

tatti conlacollaboratricedel
presidente. Inrealtà ho girato
molto, sono andatoanche a
Lodi per un incontrocon un
centinaio di persone, arrivate
anche da Codogno. Ma non
posso sapere se sia avvenuto lì
ointreno. Hofornitosubito
una lista di tuttelepersone
con cui ho avutocontatti negli
ultimi giorni. Mia moglie, i
miei tre figli, mio fratello so-
no in isolamentoancora per
otto giorni».
Qualisonostatiisintomi
chelehannofattosospettare
ilcontagiodacoronavirus?
«Venerdì sera mi sentivo

accaldato e avevo 37,4 difeb-
breche l’indomanièsalita a


  1. Allora ho avvertito l’asses-
    sore alWelfare Giulio Gallera,
    poi all’ospedale di Desenzano
    mi hanno fattoilt ampone e
    mi hanno isolatopreca uzio-
    nalmente. L’esito è arrivato al-
    le 4 del mattino di domenica,
    l’ho capito dallo sguardo del-
    l’infermiera...».
    Preoccupato?
    «No, sono tranquillo, ho
    avutoriprovadell’efficienza
    del sistema sanitario. Semmai
    sono preoccupatoper l’eco-
    nomia lombarda, per le tante
    imprese che stanno soffren-
    do. Sono sicuroche sconfig-
    geremo il virus, ma poi avre-
    mo l’emergenza economica».
    Ilsuoassessorato,ineffet-
    ti,avràparecchiodafare.Co-
    melohaorganizzato?

    «Ho dato indicazioni che le
    mie deliberevadano avanti
    comunque, in giunta si lavora
    in squadra.Perfortuna ho
    avuto iltempo per impostare
    il “Pattoper lo sviluppo”e
    nessuno nel mio staff è risul-
    tato positivo al tampone, lavo-
    rano inremoto ma ci sono».
    ©RIPRODUZIONERISERVATA


Milano,duegiudicicontagiati


Rinviati iprocessinonurgenti


non avvenisse, ma che inreal-
tà ciascuno sapeva che prima
o poi sarebbe inevitabilmente
successo nonostante nei gior-
ni scorsi siano stati rinviati
tuttiiproce ssi in cuicompa-
iono parti che provengono dai
comuni dellezone rosse e sia-
no stati chiusi molti degli uffi-
ci, tanto che la grande struttu-
ra èormai quasi deserta.
Tranne che per alcune udien-
ze che continuanoatenersi,
specie nel civile o nelle diret-
tissime,cosa che ha sollevato
le pr otestedimolti avvocati
costrettiapartecipareapro-
cessi affollati nonostantele
raccomandazioni alla preven-
zione.
I due giudici non sannoco-
me e quando hanno subito il
contagio. Ieri sera stavano en-
trambi beneesolo l’uomo
aveva qualche linea difebbre,
ovviamentesono moltopre-
occupati,come chiunque al

postoloro. Subitodopo aver
accusato i primi sintomi di in-
fluenza, qualche giorno fa
l’uomo si è sottoposto al tam-
pone. La signora avevailr af-
freddoredauna settimana,
non è chiaro se sia legato alla
malattia. Appenaèarrivatoil

risultatopositivo, nella notte
tra lunedì e ieri lacoppia è sta-
ta trasferita al Sacco.
La notizia delcontagio fa
subitoscattarenuove misure
di contenimento.Una quindi-
cina di magistrati che hanno
avutocontatti diretticon i due
colleghi ammalati entrano in
isolamento domiciliare per 14
giorni,così come altrettanti
impiegati di entrambe le se-
zioni. Come avviene in questi
casi, si lavora per risalire a chi,
avvocati, parti,colleghi, fami-
liari e amici, nelle ultime due
settimane ha avutorapporti
con la coppia.Potrebbero es-
sere centinaia di persone.
La giornata trascorre infeb-
brili riunioni traicapi degli
uffici preoccupati per il ri-
schio epidemia interna. In
mattinata il presidentedel
Tribunale RobertoBichi
emetteunprimo provvedi-
mentocon il quale,acausa

dellacare nza di personale do-
vuta alla situazione,vengono
rinviati a dopo il 9 marzo tutti
iproce ssi civili, tranne quelli
in cui il giudiceritiene che
uno spostamentopuò «pro-
durregravepregiudizio alle
parti».
In serata le limitazioniven-
gono estese al settorepenale
con il rinvio a dopo il 31 marzo
delle udienze in cui noncom-
paiono detenuti e checomun-
que, secondoigiudici, non
sono urgenti. Come chiesto
da Ordine degli avvocati e Ca-
mera penale.
Anche il procuratoreFran-
cescoGrecolimita ulterior-
mentel’accesso del pubblico
agli uffici,econtemporanea-
mentefavoriscelosmart
working per pmepersonale
amministrativo.
GiuseppeGuastella
[email protected]
©RIPRODUZIONERISERVATA

❞L’esito
del
tampone?
L’hocapito
dallo
sguardo
dell’infer-
miera

diLuigiFerrarella


EilPalazzo


nonhapiù


ilresponsabile


prevenzione


Intribunale


C


on perfettotempismo,
proprio nel pieno
dell’emergenza virus,
il Palazzo di Giustizia di
Milano (con 2.000 presenze
lavorative e 5.000 ingressi al
giorno) si scopre senza
l’obbligatorio per legge
«Responsabile del Servizio
Prevenzione e Protezione»:
paradossale situazione,
emersa iericon tutta la
surrealtà di un profes-
sionista dimessosi a inizio
anno perché esasperato dal
non essere pagato da 18
mesi da una società privata,
individuatacome
assegnataria delrelativo
appalto dallacentrale unica
degli acquisti Consip per
conto del datore di lavoro
ministero della Giustizia.
Appena pochi giorni fa i
vertici degli uffici giudiziari
avevano allora indirizzato
alla società una secca
diffida affinché
ripristinasse l’incarico al
professionista, che già da 3
anni lavorava in Tribunale
facendo da bussola al
datore di lavoro
nell’organizzare tutto il
sistema di prevenzione e
protezione dai rischi in un
labirinto di problemicome
il «palazzaccio». Guarda
caso — abbia pesato la
diffida o sia invece stato
l’effetto drammatizzante
della giornata di iericon i
primi duecontagi in
tribunale —, in serata si è
avutacertezza che la società
ha inviato un nuovo
contratto al professionista,
il quale dunque, se non già
da oggi, entro pochi giorni
dovrebbe poter riprendere
servizio. E chece ne sia
bisogno lo dimostra il
documento che l’altro ieri,
al termine di una riunione
all’ufficio gip, un
magistrato (appoggiato da
altri) ha pretesofosse
messo averbale: «Nelle
udienze nella stanza di
ciascun giudice la distanza
di sicurezza non può essere
in alcun modo rispettata»,
e l’annunciata particolare
pulizia era (fino all’altro
giorno) «un addetto alle
pulizie, peraltro privo di
guanti e mascherina, che
avevacon sé il “solito”
carrello delle pulizie,con
un unico straccio per pulire
tutte le stanze e icorridoi, e
un unico secchio nel quale
“lavarlo”».
[email protected]
©RIPRODUZIONERISERVATA

All’internoUnmomentodella«sanificazione»,ieri,delTribunalediMilanoperl’emergenzacoronavirus(fotodiMouradBaltiTouati/Ansa)


Chiè
Alessandro
Mattinzoli,
anni,assessore
lombardo


Laparola


ISOLAMENTO


DOMICILIARE


È quello a cui si
sottopongono le persone
infettatecon il nuovo
coro navirus stando acasa
per due settimane ed
evitandocontatti. La
procedura si applica a chi
non presenta sintomi

Primopiano L’emergenzasanitaria

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