Corriere Della Sera - 04.03.2020

(sharon) #1


CorrieredellaSera Mercoledì4Marzo
PRIMOPIANO


9


Pedagogista
IvoCilesi(sotto
accosciato),
mortolunedì
scorsoa
anniacausa
delcorona-
virus,eraun
espertodicure
nonfarmaco-
logichecontro
l’Alzheimer
eutilizzava
ladolltherapy

LAVITTIMA


Ivo,l’uomochesfidaval’Alzheimer


«L’infezionel’hauccisointregiorni»


Aveva61annie,apparentemente,nessunapatologia


«Portavaingiroperl’Italialaterapiadellebambole


Scoprìchefunzionavaancheconlepersoneadulte»


BERGAMOHannogli occhi
grandi e il nome delle perso-
ne fragili che lui aveva assisti-
to. Bambole da stringere, per
calmarsi,edaaccudire. Ivo
Cilesi, pedagogista esperto di
curenon farmacologiche
control’Alzheimer, portava
la dolltherapy ovunque glie-
lo chiedessero. Da Treviso a
Bari, la sua paginaFacebook
è inondata da messaggi di in-
credulità e gratitudine.
Aveva 61 anni e lunedì mat-
tina èmortoall’ospedale di
Parma: positivoalcoronavi-
rus. Originario di Genova,
abitavaaCene (Val Seriana).
Si tr ovavaaSalsomaggiore,
dove vive la suacollaboratrice
ecompagna da 27 anni Gio-
vanna Lucchelli,egestivail
centro Ammonis, alleTerme.
Lei è in quarantena e sconvol-
ta. Non sicapacita dicome il
suo uomo «indistruttibile»
sia potuto morire nel giro di
tre giorni.
Era sovrappeso, ma non
avev a80anni come la mag-
gior parte delle persone vitti-
me delcoro navirus. A livello
di emergenza sanitaria, l’età è
uno degli aspetti che piùcol-
pisce. «Ivonon avevaalcuna
patologia. Lo scorso anno,
avev afattogli esami dopo
una frattura a un piede», dice
la compagna. «Non ho detta-
gli, stiamo acquisendoida-
ti», ha rispostoaigiornalisti
il presidentedell’Istitutosu-
perioredisanità, Silvio Bru-
saferro. Secondofonti quali-
ficate, però, sarebbero emer-
se problematiche legate al si-
stemacard iocircolatorioeal
diabete. Sefosseroconfer-
mate, potrebberoessereri-
mastesconosciuteaCilesi,
con la testa sempre ai proget-
ti per le persone più fragili.
Ècerto, invece, che tutto
sia precipitatovelocemente.
«Ivo era arrivato a Salsomag-
giore martedì, aveva un po’ di
stanchezza ma è normale per
una persona sempreingiro
—ricostruiscelacompagna


—. Venerdì mattina nonre-
spirava, tremava, non sical-
mava. Ho chiamato il 118, ma
nessunopensavaaquello (il
coro navirus, ndr ). Gli hanno
messo l’ossigenoel’hanno
portato all’ospedale di Fiden-
za. Dalla lastra è emerso che
avev alapolmonite.Èstato
messo in isolamento e sotto-
posto altest. Sabato, alle 2, è
arrivato l’esito positivo. Allo-
ra l’hanno trasferito all’ospe-
dale diParmaeintubato.

Salsomaggiore, Cilesi era
nella Bergamasca.
ASan Paolo d’Argon era
presidente delcentro Innova-
tive ElderResearch: la sua vi-
ce Paola Brignoli e altre quat-
tropersone sono in quaran-
tena: «Avevamo scherzato fi-
no a giovedì sera, altelefono.
Siamo sconvolti. Lo dica che
Ivoera un grande uomo». A
Gazzaniga, inVal Seriana, era
supervisore del serviziotera-
pie non farmacologiche del
centro Alzheimer di eccellen-
za dell’ospedale Briolini. An-
che lacompagna si chiede
dove abbiacontratto il virus:
«Giravamolto, maconque-
sta emergenza lavoravapiù
da casa».
Nella Bergamasca era arri-
vato più di 15 anni fa, chiama-
to dallaFondazionecard inal
Gusmini diVertova, sempre
in Val Seriana, per un proget-
to sullaterapiacon le bambo-

le. Le prime avevano le fattez-
ze di un neonato ma direce n-
te,con l’aiutodiun’azienda,
Cilesi aveva brevettato quelle
congli occhi grandi. Intuì
che potessero avere proprietà
curative durante il suo primo
lavoro da educatore, a Castel
San Giovanni, Piacenza. La
compagna lo ricordacon pia-
cereperchéèlafotografia
dell’uomo curiosoecreativo
che ha avutoaccanto: «Vide
una persona checonuna
bambola tra le braccia sical-
mava.Pensò: “Ci saranno
bambole piùterapeutiche”.
Le tr ovò in Svezia, dove ve ni-
vano usatecon i bambini. Le
rimodulò perimalati di Al-
zheimer».Era contrario alle
pasticche. Inventòanche la
terapia del treno: viaggi vir-
tuali, ma emozionivere.
©RIPRODUZIONERISERVATA


Laparola


DOLLTHERAPY


È la terapia delle bambole.
Diffusa negli anni 80 negli
Usa e in Australia,consiste
nel trattamento non
farmacologico dei sintomi
della demenza attraverso
l’uso dei giocattoli, che
favorirebbero sentimenti
positivi di attaccamento e
sicurezza e miglioramenti
nellacomunicazione

Lacompagna
«Martedìavevaunpo’
distanchezza.Venerdì
nonrespirava,tremava
ehochiamatoil118»

diGiulianaUbbiali Non l’ho più potutovedere».
Alle 10 di lunedì, iltelefono è
squillato e si è sentita dare la
notizia che mai avrebbevolu-
to ricevere: «Mi hannocomu-
nicato il decesso. Sono scon-
volta, nemmeno ora posso
stargli vicino perché devo ri-
manerechiusa incasa. Mi
sembra di osservare da lonta-
no la storia di un’altra perso-
na. Ivo aveva ancora tanti pro-
getti». Italia, Svezia, Svizzera,
Cuba. Prima di raggiungere


Ilcaso


diSimoneBianco


Positivounbambino


dipochesettimane


«Situazionenongrave»


Bergamo,èdellaValSeriana.«Attenzionealta»
BERGAMONel diluvio diconta-
giati dalcoro navirus in pro-
vincia di Bergamo, la positivi-
tà al tampone di un bambino
di poche settimaneconcentra
l’attenzione di una provincia
già molto preoccupata. Il pic-
colo, provenientedaAlzano
Lombardo, inVal Seriana, è ri-
coveratodalunedì pomerig-
gio nellaPato logia neonatale
del Papa Giovanni XXIII. Era
arrivatoinospedale manife-
stando sintomirespiratori ti-
pici della sindrome. La dire-
zione sanitaria definiscela


sua situazione «non partico-
larmentecompromessa»,re-
spira da solo, senza l’assisten-
za di macchinari. Comunque,
sottolineanoimedici berga-
maschi, su questocaso «l’at-
tenzione è molto alta».
Il direttore dellaTerapia in-
tensiva, LucaLorini,confer-
ma: «I malati tra i bambini so-
no molto rari e superano bene
la malattia, in genere». Il pri-

mario lo dicecon un sorriso,
quella dei bambini poco sog-
getti alla malattiaèl’unica
buona notizia di una giornata
per ilrestosemprepiù com-
plicata. Il neonatopositivoal
tampone proviene dallazona
più colpita dalcontagio, la
bassaVal Seriana. Alzano, se-
condo gli ultimi dati dellaRe-
gione,registra 26casi, Albino
16, Nembroaddirittura 58:

za. Chi ha bisogno di essere
portato in ospedale, viene ac-
colto inreparti che sono stati
riconvertiti in larga misura al-
la cura della Covid-19. Sono
126 posti letto occupati nel so-
lo ospedale delcapoluogo. Di
questi, 25 sono diTerapia in-
tensivae12disub intensiva.
«Qui stanno i malati che han-
no bisogno dei macchinari
per sopravvivere», precisa Lo-
rini.
La forchetta dell’età dei ma-
lati più gravicomprende per-
sone in gran parte tra i 50 e i
75 anni. Ma ci sono eccezioni,
due 35ennieun81enne, in
questomomento. «La buona
notizia — sottolinea il diretto-
re dellaTerapia intensiva — è
che la maggioranza dei mala-
ti, se curati bene, superano la
sindrome. Dopo una settima-
na ne abbiamo già guariti e
dimessi quattro».
[email protected]
©RIPRODUZIONERISERVATA

numeri paragonabili al Lodi-
giano, ma la progressione dei
contagiati in Bergamascain
pochi giorni ha subitoun’ac-
celerazione piùforte. Non a
caso per questi Comuni si è
cominciata a ipotizzare seria-
mentel’istituzione di una
nuova zo na rossa.
Gli ospedali sono «sotto
pressione», secondo l’espres-
sione usata dal direttore sani-
tario delPapa Giovanni, Fabio
Pezzoli. Le parole e l’atmosfe-
ra sono più misurate di quelle
arrivatedaCremona, dove
l’ospedale ha dovuto chiedere
rinforzi da medici fuori pro-
vincia. Ma anche a Bergamo il
repartoInfettivielaTerapia
intensiva e sub intensiva sono
esaurite. Si attende la trasfor-
mazione del vicino ospedale
di Seriateinpolo dedicatoal
coro navirus. Nel frattempo, la
gran parte deicontagiati,con
sintomi leggeri o trascurabili,
sono acasa e seguiti a distan-

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