La Stampa - 04.03.2020

(Barré) #1

ANDREA JOLY


Una riunione fiume, poi l’esi-
to a sorpresa: la sfida di ritor-
no della semifinale di Coppa
Italia tra Juventus e Milan è
stata rinviata. Nessuna ecce-
zione rispetto al clima gene-
rale in città, neanche per il
calcio: Torino resta ferma co-
me, d’altronde, è accaduto
domenica sera per Juven-
tus-Inter. Niente partita allo
Stadium, nonostante i già
gravi problemi di calendariz-
zazione dei recuperi di cam-
pionato. I primi a lamentarsi
sui social – non per la decisio-
ne, ma per le tempistiche –
sono i tifosi che arrivano da
più lontano: «Chi ha organiz-
zato una trasferta dal Cen-


tro, dal Sud Italia o peggio
ancora dall’estero, cosa de-
ve fare se rinviano la partita
alle 20 del giorno prima?»,
si legge su Twitter, dove c’è
chi aggiunge: «Nessuno pen-

sa a chi, per tifare la propria
squadra del cuore, prende
giorni di ferie, biglietti, pre-
notazioni. Tutto è incerto fi-
no al giorno prima. A questo
punto conviene guardare le

partite da casa fino a che
non saranno finite le precau-
zioni».
I tifosi si scatenano sui
tempi della decisione: la riu-
nione delle 17,30 in Prefet-
tura è durata quasi tre ore.
Ed è la seconda volta in po-
chi giorni che una partita sal-
ta all’ultimo dopo tentenna-
menti e indecisioni: «Ma
non sarebbe meglio fare co-
me in Svizzera? – suggeri-
sce Francesco Rotta –. Lì
non si sono mica messi a di-
scutere ogni tre giorni: so-
speso tutto fino a problema
rientrato. In tutta Europa la
stanno gestendo meglio, so-
lo in Italia il problema è af-
frontato così alla giornata. E

alla fine dopo tutta questa
attesa la risposta è sempre,
giustamente, la stessa: rin-
vio. Per noi tifosi, oltre al
danno anche la beffa di sa-
perlo all’ultimo». Leonardo
Calabrese, studente, è d’ac-
cordo: «Sarebbe stato cla-
moroso se avessero chiuso
le scuole e giocato una parti-
ta come Juventus-Milan, so-
prattutto se a porte aperte,

come si pensava all’inizio,
dove si crea contatto tra mi-
gliaia di persone. Non ha
senso che siano chiuse le
classi e non luoghi dove si
mescola mezzo mondo. Han-
no preso la decisione giusta,
ma in ritardo».
La stessa squadra rossone-
ra era già partita per Torino.
Un pasticcio evitabile, come
racconta Roberto Riccio, re-

sidente a Torino da sempre
e tifoso del Milan: «Si dove-
va decidere prima. Anche se
il Milan qui a Torino per me
è sempre un evento, non sa-
rebbe stato giusto giocare
senza pensare al clima in cit-
tà. E poi è la scelta più corret-
ta: il tifo, soprattutto la cur-
va ospite, sarebbe stata deci-
mata». –
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PAOLO ACCOSSATO


G


ianni Koetting è sta-
to il giocatore che
nella stagione
’84-’85 aveva accol-
to uno Stefano Pioli allora
ventenne a Torino e con l’at-
tuale mister del Milan aveva
condiviso in tribuna la terribi-
le serata dell’Heysel. E non
avrebbe avuto dispiacere di
rivedere Pioli a Torino: «Pur-
troppo l’emergenza viene pri-
ma di tutto e ancor prima la
salute pubblica. Certo, sono
stati un pomeriggio e una se-
rata decisamente strani con
il balletto di notizie che si so-
no rincorse. Io sono un appas-
sionato di sport e vorrei sem-
pre vedere le gare aperte al
pubblico e visibili a tutti. An-
che nel caso di porte chiuse
per i tifosi sarebbe stato un di-
spiacere ma alla fine penso
abbia prevalso il buon senso,
seppur con rammarico degli
uomini di sport». Adesso pe-
rò si fa avanti un altro proble-

ma: «Il calendario è intasatis-
simo, difficile pensare ad un
recupero anche infrasettima-
nale perché ci sono pure i
match di campionato rinviati
e la Juve ha anche le partite
di Champions League». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

B


eniamino Vignola,
compagno di squa-
dra di Stefano Pioli
nella Juve di Trapat-
toni ed autore di un celeberri-
mo gol al Porto in una finale di
Coppa Coppe è stupito del rin-
vio di Juve Milan all’ultimo
momento: «Certamente la de-
cisione è stata giusta ed oppor-
tuna perché presa in funzione
di una emergenza più grande
del calcio. Certo è che la tempi-
stica non è delle migliori per-
ché arrivare ad appena un gior-
no dal match e cancellare la
partita è decisamente strano».
Secondo Vignola «il problema
era noto da tempo e si poteva
prevedere una situazione di
questo genere. Diciamo che al-
la fine della questione sono
d’accordo sul merito ma sono
il tempismo e la chiarezza ad
essere mancate».
Anche perché Juve-Milan
non sarà certo l’ultima partita
su cui decidere: «Si procede
un po’ al buio come in tutte le

emergenze ma è incredibile
che la decisione sia arrivata a
sole ventiquattro ore dallo
svolgimento di una sfida che
mette di fronte forse le due so-
cietà con più trofei in Europa».
P.ACC. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

INTERVISTA/1 INTERVISTA/2


FRANCESCO ROTTA


TIFOSO


salta il match di coppa italia di stasera


Rinviata Juve-Milan,


la rabbia dei tifosi


“Non si può decidere


con questo preavviso”


Molti supporter erano già in viaggio verso Torino


“Giusto non giocare, però dovevano dirlo prima”


GIANNI KOETTING


ALLENATORE


ED EX CALCIATORE


BENIAMINO VIGNOLA


EX CALCIATORE


LEONARDO CALABRESE


STUDENTE


E TIFOSO


REUTERS


GIANNI KOETTING Ex giocatore della Juve
“Adesso è difficile pensare ad un recupero”

“Il calendario

ora sarà intasato

Ma è giusto così”

Sono giorni strani
Anche nel caso
di porte chiuse
per i tifosi sarebbe
stato un dispiacere

In tutta Europa la
stanno gestendo
meglio, solo in Italia il
problema è affrontato
così alla giornata

Incredibile che la
decisione sia arrivata
a sole ventiquattro
ore dallo svolgimento
di questa sfida

Anche la squadra
rossonera aveva
lasciato Milano sicura
di scendere in campo

BENIAMINO VIGNOLA Per anni in bianconero
“La tempistica non è stata delle migliori”

“Il problema


era noto da giorni


Poca chiarezza”


Sarebbe stato
clamoroso se
avessero chiuso le
scuole e giocato una
partita così

38 LASTAMPA MERCOLEDÌ4 MARZO 2020


CRONACA DI TORINO


T1 PR

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