Internazionale - 28.02.2020

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In copertina


L’


Europa è alle prese con la
prima grande epidemia di
coronavirus. Il 23 febbraio
un’impennata dei casi ha
spinto le autorità italiane a
isolare almeno dieci centri
abitati, chiudere le scuole in alcune grandi
città e cancellare vari eventi sportivi e cul-
turali, incluso il carnevale di Venezia.
Il 25 febbraio da pochi casi si era arrivati
a quasi trecento. Il preoccupante aumento
del contagio ha minato il senso di sicurezza
provato da molti europei negli ultimi mesi
mentre il nuovo virus contagiava più di
81mila persone nel mondo (dati aggiornati
al 26 febbraio 2020) provocando 2.770 vit-
time, la maggior parte in Cina. La perce-
zione di una minaccia crescente è stata
amplificata dalla tv, dai titoli dei giornali e
dagli interventi sui social network in tutta
Europa. Ora i leader europei si ritrovano a
dover affrontare la sfida più difficile dai
tempi della crisi migratoria del 2015. All’e-
poca l’arrivo dei migranti aveva alterato
profondamente la politica dell’Unione eu-
ropea, rivelandone le debolezze istituzio-
nali. Questa volta è un virus invisibile che
ha varcato i confini dell’Europa e si presen-
ta come una nuova potenziale emergenza.
Se il virus si diffonderà in Europa, il
principio cardine della libera circolazione
nell’Unione europea potrebbe essere mes-
so a dura prova, così come i decantati (ma
stremati) sistemi sanitari pubblici del con-
tinente, soprattutto in paesi che hanno do-
vuto subire gli effetti dell’austerità.

In Lombardia dieci comuni sono stati
isolati dopo la comparsa di un focolaio a
Codogno, a sudest di Milano. Nei centri
abitati coinvolti, la cui popolazione com-
plessiva supera i cinquantamila abitanti, i
residenti hanno bisogno di un permesso
per entrare o uscire dal territorio comuna-
le. Il 23 febbraio gli agenti di polizia, con
indosso le mascherine protettive, hanno
attivato vari posti di blocco.
Le autorità austriache hanno fermato
un treno proveniente dall’Italia e diretto in
Austria e Germania per verificare se a bor-
do ci fossero passeggeri infetti. Quando i
controlli hanno dato esito negativo, il treno
è potuto ripartire. In Francia il ministro
della sanità Olivier Véran ha sottolineato
che il paese è preparato per affrontare l’e-
mergenza e ha annunciato che i controlli
saranno intensificati.

Divieto all’estero
Il 23 febbraio il governo italiano ha imposto
a una nave diretta in Sicilia con a bordo
centinaia di migranti salvati al largo delle
coste libiche di restare in quarantena per
14 giorni. La paura che il virus possa attra-
versare gli oceani ha già spinto alcuni go-
verni a imporre nuove restrizioni alle fron-
tiere. L’amministrazione Trump ha vietato
l’ingresso negli Stati Uniti ai viaggiatori
stranieri che di recente sono stati in Cina.
In gran parte del mondo sono state prese
misure simili, ma il virus ha continuato a
diffondersi, soprattutto in Corea del Sud, il
paese con il maggior numero di contagi do-

po la Cina, e poi in Iran. Dal 24 febbraio
Israele ha bloccato l’ingresso a tutti i non
residenti che hanno visitato il Giappone e
la Corea del Sud nei 14 giorni precedenti. Il
23 febbraio il presidente sudcoreano Moon
Jae-in ha dichiarato lo stato di allerta mas-

Il paziente i


Jason Horowitz ed Elisabetta Povoledo,
The New York Times, Stati Uniti

Il nuovo coronavirus ha colpito soprattutto l’Italia


del nord. Ma aumentano i casi in tutta Europa.


Il passato ci insegna che un’epidemia si sconfigge


con la trasparenza e la cooperazione tra gli stati


MIGUEL MEDINA (AFP/GETTY IMAGES)
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