Internazionale - 28.02.2020

(backadmin) #1

mascherine protettive e tutti si affrettava-
no a riempire i carrelli con ciò che era rima-
sto sugli scaffali. Vanessa Maiocchi, 45
anni, teme di non potersi procurare abba-
stanza cibo per i figli, ed è preoccupata che
il fratello, il cui sistema immunitario è
molto debole, possa contrarre il virus, so-
prattutto se i suoi superiori continueranno
a chiedergli di andare al lavoro. “Almeno
in questi casi lo stato dovrebbe interveni-
re”, sottolinea.


Strutture militari
Negli ultimi tempi il governo italiano, alla
guida della terza economia dell’eurozona,
non ispira molta fiducia nei cittadini, an-
che perché è logorato da continui litigi. Gli
esperti sanitari sono preoccupati soprat-
tutto dal fatto che il ministero della salute
non è riuscito a scongiurare l’epidemia
anche se ha agito in modo deciso.
La sera del 23 febbraio Francesco Pas-
serini, sindaco di Codogno, aveva dichia-
rato di non aver ancora ricevuto istruzioni
logistiche da Roma. “Chi ci porterà i beni
di prima necessità? Chi si occuperà delle
provviste e dei trasporti medici?”. Al mo-
mento sono in fase di allestimento due
campi per l’isolamento all’interno di due
strutture militari in Lombardia.
Una base militare a Roma ospita gli ita-
liani evacuati da Wuhan, dove il virus è
stato identificato per la prima volta, e i pas-
seggeri italiani della Diamond Princess, la
nave da crociera sottoposta a quarantena
nel porto di Yokohama, in Giappone. Le
autorità italiane confermano che nuove
procedure per l’isolamento come quelle
messe in atto in Lombardia saranno appli-
cate altrove se ci saranno nuovi focolai.
Chiunque abbia avuto un contatto con una
persona contagiata sarà messo in quaran-
tena. Elia Delmiglio, sindaco di Casalpu-
sterlengo, ha dichiarato che per gran parte
del 23 febbraio i residenti sono stati liberi
di entrare e uscire dal centro abitato.
“Abbiamo ricevuto l’ordinanza, ma
senza alcuna indicazione su quando sareb-
be diventata operativa”, sottolinea. La sera
del 23 febbraio gli agenti di polizia sono
arrivati a Casalpusterlengo per isolare il
centro abitato. “La gente ha paura”, am-
mette Paolo Camia, 55 anni, manager di
un’azienda informatica di Casalpusterlen-
go, uscito dal centro abitato indossando la
mascherina per scattare alcune fotografie
dei posti di blocco. “In sostanza non pos-
siamo andarcene”. ◆ as


Cosa sappiamo di nuovo sul Covid-
Secondo il più vasto studio realizzato fino-
ra, la malattia Covid-19, causata dal nuo-
vo coronavirus (Sars-CoV-2), provoca sin-
tomi lievi o moderati nell’81 per cento dei
casi. Lo studio, condotto dal Centro per la
prevenzione e il controllo delle malattie
cinese (Ccdc), ha considerato più di 72mi-
la casi, di cui 44mila confermati da test
genetici, e ha rilevato che i sintomi sono
gravi nel 14 per cento dei casi e solo nel 5
per cento sono critici.
Il tasso di letalità (cioè il rapporto tra
contagiati e morti) nell’Hubei è in media
del 2,3 per cento. Nel resto della Cina sa-
rebbe intorno allo 0,4 per cento (0,7 se-
condo l’Oms, ma le stime sono ancora ap-
prossimative). Per avere un termine di pa-
ragone, si stima che l’influenza stagionale
abbia di solito una letalità dello 0,14 per
cento. La presenza di patologie preesi-
stenti, frequenti negli anziani, aumenta la
letalità, che è del 10,5 per cento in presen-
za di malattie cardiovascolari, del 7,3 in
caso di diabete e del 6,3 con malattie re-
spiratorie croniche. Nessuno dei 416 bam-
bini infetti, considerati nel rapporto, è
morto. Lo studio dei Ccdc, pubblicato
online dal Journal of American Medical
Association, ha indicato anche un rischio
elevato per il personale sanitario.
Come procede l’epidemia?
I nuovi contagi in Cina sono in calo, ma
non si può escludere la comparsa di nuovi
focolai nel paese. L’aumento dei casi nel
resto del mondo, in particolare in Italia,
Iran e Corea del Sud, “dimostra che la fi-
nestra di opportunità che abbiamo di con-
tenere il virus si sta chiudendo”, ha dichia-
rato il direttore generale dell’Organizza-
zione mondiale della sanità (Oms) Tedros
Ghebreyesus. Austria, Croazia, Grecia,
Francia, Spagna, Svizzera e Brasile hanno
segnalato casi legati alla Lombardia.
La difficoltà di tracciare i contagi
Secondo un gruppo di epidemiologi
dell’Imperial college di Londra, non sono
stati individuati due terzi dei contagiati
che viaggiano per il mondo. L’Iran ha de-
nunciato 95 casi, ma sembra una stima al
ribasso, visto che due persone arrivate di
recente in aereo in Canada e in Libano

dall’Iran sono risultate infette: a meno che
le persone che escono dall’Iran siano più
colpite di quelle che rimangono, statistica-
mente i casi devono essere molti di più. I
casi iraniani preoccupano anche perché
l’Iran ha frequenti scambi con paesi come
Afghanistan, Iraq e Pakistan, che hanno
sistemi sanitari deboli.
La Corea del Sud non è riuscita a stabilire
la fonte di molti dei suoi 1.261 casi, così co-
me l’Italia. Un certo numero di casi non
tracciabili è stato registrato anche in alme-
no altri sette paesi. Tracciare l’origine dei
contagi è importante per contenere la dif-
fusione del virus.
Dal contenimento alla mitigazione
Una volta che il virus si è diffuso in più co-
munità si passa dal contenimento alla mi-
tigazione dell’epidemia. La quarantena
viene sostituita da provvedimenti come la
chiusura delle scuole, l’annullamento di
eventi di massa e altre misure di distanzia-
mento sociale. Le misure non mirano tan-
to a bloccare l’epidemia, quanto a rallen-
tarne il corso ed evitare il collasso del si-
stema sanitario.
La tutela del sistema sanitario
Distribuire i casi nel tempo può aiutare a
gestire un focolaio, spiega l’esperto di ma-
lattie infettive statunitense Michael T.
Osterholm. Un aumento consistente e im-
provviso dei casi può travolgere anche i si-
stemi sanitari più solidi, rischiando di
compromettere la gestione del normale
carico di pazienti con altre patologie. Per
questo, continua Osterholm, per mitigare
l’epidemia la priorità dovrebbe essere pro-
teggere gli operatori sanitari. Anche per
evitare che gli ospedali diventino luoghi di
contagio (come è successo in Italia) invece
che di contenimento.
Canali aperti per i farmaci
Le catene di produzione e distribuzione
di farmaci e altri prodotti vitali come aghi
e siringhe dipendono dalla cooperazione
internazionale. Anche per questo l’Oms
raccomanda di non isolare i paesi colpiti.
L’isolamento rischia di essere contropro-
ducente. Per esempio, molti degli ingre-
dienti attivi dei farmaci generici salvavita
vengono dalla Cina e dall’India.– Ne w
Scientist, Jama, The New York Times

Come mitigare il contagio


Da sapere

Free download pdf