Internazionale - 28.02.2020

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Scienza


A


casa mia, la colazione è
una faccenda di causa
ed effetto. L’acqua si
scalda perché ho acceso
il bollitore. Il toast pren-
de quel bel colore dorato
perché l’ho messo nel tostapane. Il burro
è in tavola perché l’ho tolto dal frigorife-
ro. Per quante stranezze ci siano nell’uni-
verso, queste sono semplici verità che
possiamo dare per scontate. Il passato è
passato. Il presente precede il futuro. Le
cause vengono prima degli effetti. Tran-
ne quando non è così.
I fisici si stanno rendendo conto che
forse la causalità non è così lineare come
credevamo. Invece di venire dopo, a volte
gli effetti possono provocare le cause. E,
cosa ancora più sconcertante, entrambe
le cose possono essere vere allo stesso
tempo. In questa versione degli eventi,
apriremmo il frigorifero perché il burro è
già in tavola, e il nostro toast sarebbe per-
fettamente dorato sia prima sia dopo
averlo messo nel tostapane. Non sarem-
mo solo noi che prepariamo la colazione,
ma anche la colazione che prepara noi.
Giocare con il rapporto causa-effetto
a colazione rischia di confonderci le mat-
tinate. Ma soprattutto potrebbe anche
scuotere la fisica dalle fondamenta. Non
avere più un ordine preciso degli eventi
va contro l’immagine dell’universo di-
pinta dalla relatività generale, e suggeri-
sce addirittura una realtà che va oltre la
meccanica quantistica, il modello mi-


gliore che abbiamo del mondo subatomi-
co. Permettere alla causalità di funziona-
re in entrambe le direzioni potrebbe con-
sentirci di combinare queste due teorie in
un’unica gravità quantistica, un obiettivo
che ci sfugge da più di un secolo. La fine
della causalità come la conosciamo oggi
potrebbe essere qualcosa da festeggiare.
O viceversa.
Finora ci siamo quasi sempre mossi
goffamente in un’unica direzione: in
avanti. “La freccia del tempo ha un forte
impatto sulla nostra vita”, dice il fisico Ju-
lian Barbour. Secondo il pensiero domi-
nante questo è dovuto alla seconda legge
della termodinamica, in base alla quale
l’universo diventa sempre più disordina-
to con il passare del tempo, stabilendo la
direzione di tutto quello che succede. La
seconda legge spiega perché non possia-
mo ricostruire un uovo dopo averlo fritto,
e anche perché non possiamo invertire il
big bang: da dove siamo adesso è impos-
sibile tornare all’universo molto ordinato
dell’inizio. La freccia del tempo ormai è
stata scoccata e sembra che non ci sia
modo di fermarla.
Questo non significa che il suo percor-
so sia sempre liscio. Nei primi anni del
novecento, le teorie della relatività di Al-
bert Einstein aggiunsero una complica-

zione alla nostra rappresentazione del
tempo. Si scoprì che il tempo scorre più
lentamente per un osservatore che viag-
gia a una velocità più alta, e per chi si tro-
va vicino a un enorme campo gravitazio-
nale. Per esempio, se uno di due gemelli
passasse cinque anni – secondo il suo
orologio – su una nave spaziale che viag-
gia a una velocità prossima a quella della
luce, al ritorno sulla Terra sarebbe invec-
chiato molto meno del fratello. Eventi
che appaiono contemporanei a un osser-
vatore possono avvenire in sequenza se-
condo un altro. Ma c’è un’importante
condizione: anche se due eventi sembra-
no avvenire simultaneamente, tra loro ci
può essere un rapporto di causa ed effetto
solo se c’è il tempo perché uno influenzi
l’altro. Dato che le informazioni non pos-
sono viaggiare a una velocità superiore a
quella della luce, questo costituisce un
forte limite a quali eventi possono cau-
sarne altri. Per esempio, poiché la luce
del Sole impiega otto minuti a raggiunge-
re la Terra, un’esplosione del Sole impie-
gherebbe otto minuti per produrre conse-
guenze sul nostro pianeta.
Sembrava che il tempo non potesse
diventare più complicato di così. Ma
qualche anno dopo si è messa di mezzo la
meccanica quantistica. Tra le sue ipotesi
più bizzarre c’è quella della sovrapposi-
zione quantistica: l’idea che un oggetto
può essere in due stati diversi allo stesso
tempo.
Di solito con questo s’intende che pos-
siamo dire che un evento si è verificato e
non verificato o che, fino a quando non
viene osservato, un gatto – per citare l’e-
sempio più famoso – può essere al tempo
stesso vivo e morto. Ma per quanto siano
bizzarre queste idee, alcune cose erano
ritenute impossibili. L’ordine in cui av-
vengono gli eventi, per esempio, era con-

Per definizione la causa


precede sempre l’effetto. Ma


ora la fisica quantistica


potrebbe demolire anche


questa certezza


Non avere più un


ordine preciso degli
eventi va contro

l’immagine
dell’universo dipinta

dalla relatività
generale

Al di là dell’uovo

e della gallina

Kelly Oakes, New Scientist, Regno Unito. Immagine di Eiko Ojala

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