CorrieredellaSeraLunedì2Marzo
ESTERI
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Cimiciinveranda
Così sispiavano
igemellipadroni
dell’hotelRitz
Londra:scontrofraeredidell’imperoBarclay
Dopo ilreferendum sulla
Brexit, gli schivi fratelli Bar-
clay organizzarono unafesta
per NigelFarage, ilcampione
dell’antieuropeismo piùretri-
vo. E dove se non all’Hotel Ri-
tz, il luogo più fastoso e il gio-
iello più prezioso in dotazio-
ne ai gemelliforse più famosi
delRegno: Frederick e David,
scozzesi classe 1934, due goc-
ced’acqua (distinguibili sol-
tantodalla riga opposta nei
capelli)conuna ricchezza
combinata di circa 10 miliardi
di euro. Ora che il divorzio
dall’Europa ècosa fatta, i due
gemelli proprietari del gior-
nale superbrexitaroTheTele-
graphdovrebberovivereun
momento di particolare eufo-
ria.Einvecesitrovano invi-
schiati in unaferocesaga fa-
miliarespiattellata ai quattro
venti. Che hacome epicentro
proprio lo storicoalbergo a
cinque stelle da 500 euroa
notteche sorge nel cuoredi
Londra accanto a GreenPark.
Nellaveranda, dove Sir Fre-
derick amava fumarsi un siga-
roeparlottarecon la figlia
Amanda, gli eredi del fratello
David avevano piazzatodelle
cimici perregistrareleloro
conversazioni. Il mese scorso
il nipote Alistair è stato ripre-
so in un video, la notte del 13
gennaio, mentrearmeggia
nellaveranda dell’hotelcon
«un elaborato sistema diregi-
strazione audio». Il video è
spuntato fuori nei giorni scor-
si in tribunale, dove i legali di
FrederickeAmanda hanno
chiamato incausa tre figli del
gemello David (Alistair, Aian
eHoward) più il pronipote
ventottenne Andrew.Iquat-
trosono «accusati» di aver
carpitoleparole (e anche i
whatsapp) dell’altro lato della
famiglia già dal settembre
scorso. I difensori della parte
lesa hanno chiesto un’ingiun-
zione affinché gli audio «di
eccezionalevalore» nonven-
ganoresi pubblici.
Quali segreticontengono «i
file dellaveranda»? Niente di
piccantesuqualche star di
passaggio, e niente che sia le-
gatoaltormentone Brexit. Il
giudiceWarby ha detto che si
tratta diconversazioni su
«possibili acquisizioni e deci-
sioni sugli asset» del gruppo.
Papà Frederickela41enne
Amanda parlavano di soldi. E’
vero che nelcorso di 85 anni i
due gemelli ne hanno am-
massati tanti. Ma ultimamen-
te le casseforti mostrano qual-
che crepa.Eidue rami della
famiglia hannocominciatoa
darsi battaglia. Almeno sul
frontedelle seconde genera-
zioni, nipoticontronipoti.
Mentreidue fratelli «siame-
si» non hanno manifestato
contrasti. «Siamo scioccati —
ha dettounconoscenteal
Guardian— David e Frederi-
ck hanno semprecondottoi
loroaffari sottoiradar», alla
luce del sole.
Ai radar si sono sostituite le
cimici notturne. Lo scorsoot-
tobrelamessa invendita del
Telegraph(pagato 665 milioni
di sterline nel 2004, profitti
calatia900mila sterline nel
2019) ha acuitoletensioni. I
sessantenni eredi di David
(che pure dirigono le imprese
di famiglia,con Amanda nelle
retrovie) non sono d’accordo.
Mentrelaprincipalefontedi
guadagni (i siti divendite
online «Very»e«Littlewoo-
ds») hannoregistratouna
perdita di 186 milioni,come
pureYodel (inrosso per 116
milioni).Einipoti sono pre-
occupati per la separazione di
zio Frederick, che alla soglia
dei 90 anni divorzia dalla mo-
glie giapponese Hiroko. Sarà
certoun’affaremilionario:
un’altrafonte di perdite, dato
che i due gemelli Barclay (che
iniziaronoalavorarecome
manager alla General
Electric) «pescano» dallo
stessoforziere.
Anche il più checentenario
Ritz (acquistatonel 1995 per
75 milioni di sterline)èin
vendita per diecivoltequella
cifra (unfondo saudita è inte-
ressato).Inipoti litigano e
spiano.Unicaconsolazione:
della guerra di famiglia han-
no parlatotuttiigiornali in-
glesi tranne il fidoTelegraph,
che viene distribuito gratis in
albergo(veranda delle cimici
compresa).
MicheleFarina
©RIPRODUZIONERISERVATA
Fratelli
Frederick e
David Barclay,
85 anni, un
patrimonio di
dieci miliardi di
euro. I loro figli
lottano per il
controllo del
gruppo
diAlessandraMuglia
LaSlovacchia
sceglieMatovic,
ilpopulista
«anticorrotti»
●Svoltaadestra
L’
ondata di
indignazione
seguita all’uccisione
delreporter anti
corruzioneJán Kuciak
aveva portato un anno fa la
liberale filo europea
Suzana Caputova alla
presidenza della
Slovacchia e ora ha spinto
un populistaconservatore,
Igor Matovic, in pole
position per diventarne il
premier. Ad aggiudicarsi,
con il 25% deiconsensi, le
elezioni parlamentari di
questoPaese dell’asse di
Visegrád è stato il suo
movimento, Olano, che si
definisce «anti
corruzione» e fino a poco
tempo fa stava nel gruppo
degli euroscettici di destra
al ParlamentoUe. Il suo
timoniere,exmagnate di
media locali, ora ha due
strade per riuscire a
formare la maggioranza:
cercaredi ricompattare la
frammentata galassia
liberale e populista, o
imbarcareanche
l’ultradestraxenofoba del
neonazista Martin
Kotleba, il cui Sns,forte
del suo 8%, passa da 10 a 17
seggi. L’unica via esclusa
finora da Matovic è quella
del «governo di
riconciliazione»con i
grandi sconfitti, i
socialdemocratici dello
Vincitore
Igor Matovic,
46 anni, leader
del movimento
anti corruzione
«Gente
comune e
personalità
indipendenti»
(Olano)
Smer,fermi al 18,3% dei
voti e 38 seggi. «Non
trattiamocon la mafia» ha
risposto Matovic al
premier uscente,Peter
Pellegrini.Resta fuori
dall’emiciclo Slovacchia
Progressista, il partito di
Caputova: laformazione si
è presentatacon Spolu
senza raggiungere lo
sbarramento del 7%
chiesto allecoalizioni.
Nonc’è schizofrenia tra i
due risultati, ossia tra il
voto dell’anno scorso e
questo,considera Arpád
Soltész, direttore del
Centro di giornalismo
investigativo diJán Kuciak
e autore del bestseller «Il
était unefois dans l’Est»,
diventato un filmrecorddi
incassi in queste
settimane in Slovacchia:
un thriller politico che
finiscecon l’uccisione di
un giornalista. «Caputova
è diventata presidente
malgradofosse liberale,
ha vinto la sua persona
non la sua agenda. In
realtà, è Smer che aveva
perso. Come ora. Nonc’è
nessuna ondata anti
corruzione in Slovacchia, è
solo uno slogan,c’è una
campagna d’odio, la gente
non vuole giustizia ma
vendetta. Matovic è un
sintomo più debole della
stessa malattia diKotleba.
Il suo governo significherà
la via polacca per la
Slovacchia».
©RIPRODUZIONERISERVATA
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