Vanity Fair Italia 20170208

(Romina) #1

BEAUTY


(^116) I VANITY FAIR 08.02.2017
G
Guarda lì. Guarda quella macchia, quel
segno rosso che ieri non c’era. Specchio ri-
velatore, se non costassi sette anni di sfor-
tuna ci sono giorni che ti spaccherei. An-
che se devo dire che le migliori riflessioni
della giornata fioriscono proprio qui, da-
vanti a te, in quei minuti di silenzio in cui
mi trucco. Poi dicono «senza trucco è me-
glio». Dai. Non vado neanche a buttare
la pattumiera senza correttore. E ora vor-
rei solo una pialla, un laser stellare, uno di
quelli che non costino 400 euro a seduta.
O forse, come per tutte le donne, mi baste-
rebbe un giusto fondotinta, che non cam-
bi colore quando torni a casa dopo aver-
lo comprato, che si mostri per quello che è
già sotto i faretti a 200 volt della profume-
ria. Mentre lo penso, eccole le scelte sba-
gliate, ritirate nel cestino dei trucchi inuti-
lizzati messo sotto il lavandino, per tener-
li senza vederli. Chi non ha uno di quei ce-
stini? Come una metafora di vita: tenere
e nascondere invece di ammettere e but-
tar via o sostituirli con altro. Del resto, sa-
rebbe facile liberarsene con tutte le promo-
zioni che fanno: oltre alla «rottamazione»



  • porti il tuo vecchio e ti fanno uno sconto
    sul nuovo –, ci sono brand che con l’acqui-
    sto di una base ti gratificano, come Shisei-
    do, che dal 6 al 28 febbraio regala l’olio de-
    maquillante, L’Oréal Paris un portamone-
    te o come Vichy, che fa uno sconto del 50%
    su un prodotto struccante.


I «secchioni» della classe



  1. Idratante e intelligente, sincronizza la sua luminosità
    in base ai momenti della giornata: Synchro Skin Glow
    di Shiseido (¤ 50). 2. Affina la grana della pelle
    e nasconde i pori dilatati con effetto mat: Teint Pores
    & Matité di Clarins (¤ 39). 3. Evanescente e modulabile:
    Fondotinta Siero Nudo Perfetto di Collistar (¤ 35).

  2. Molto coprente e dal glow a lunga tenuta, con pigmenti
    in olio e filtri Uv capaci di fondersi perfettamente
    con la pelle: Power Fabric di Giorgio Armani (¤ 48).

  3. Se ne aggiungono due gocce alla crema da giorno
    preferita: BIY Blend It Yourself di Clinique (¤ 34,50).

  4. La combinazione perfetta tra effetto mat e freschezza
    racchiusi in un packaging pratico: Diorskin Forever
    Perfect Cushion di Dior (¤ 49,15). 7. Tenuta e comfort
    garantiti per 24 ore e una tecnologia che vanta 8 anni
    di ricerca: Teint Idole Ultra Wear di Lancôme (¤ 46).
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STILL LIFE PIETRO SCORDO. FOTO MAX CARDELLI, STYLING SABRINA DI GENNARO. MAGLIONE BLUMARINE. MAKE-UP MIRIAM LANGELLOTTI @GREENAPPLE. HAIR STEFANO GATTI @WMMANAGEMENT. HA COLLABORATO MARA PALENA

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Fluidi e coriandoli
Troppo rosa, troppo lucide, troppo pasto-
se. Gli uomini non possono capire il fasti-
dio sulla questione. Eppure per noi è im-
portante avere una pelle perfetta, ti raffor-
za persino l’autostima perché, come han-
no dimostrato diverse ricerche, eliminare
le discromie abbassa l’età percepita. In-
vece capita persino che alcuni fondotin-
ta ti trasformino in una «zia» in un secon-
do, con il prodotto che si infiltra tra le ru-
ghe e le rende visibili come carbone tra i
brillanti. Cosa non buona. Ancora oggi in-
crocio donne infarinate, con il segno ton-
do del piumino per la cipria sul viso. Ma
per fortuna in Italia è un fenomeno margi-
nale, descritto anche dai dati di Cosmeti-
ca Italia che parlano di 213 milioni di eu-
ro spesi in creme colorate, contro i 38 del-
le ciprie. «Per stare al passo con i tem-
pi abbiamo lanciato Power Fabric», di-
ce Donatella Ferrari, make-up artist Gior-
gio Armani Beauty. «Scorrevole, copren-
te ma leggero, di altissima qualità, modu-
labile e non ha bisogno di primer o ba-
si gialle o verdi. Consiglio solo l’abbina-
mento con un correttore». Gli ultimi pro-
dotti lanciati, infatti, sono intelligenti e flu-
idi, come fossero un capitolo estetico del-
la filosofia di Zygmunt Bauman, che con
la sua società liquida aveva già iniziato a
illuminarci dieci anni fa. Ora la luce ar-
riva anche a noi attraverso queste formu-
le, in particolare dai loro micropigmenti
tondi e piatti come coriandoli che non so-
lo sono riflettenti, ma non si stratificano
tipo effetto mascherone quando fai il re-
touch del maquillage tra lavoro e aperitivo.

Dopo i cuscini
Il 2016 è stato l’anno dei mitici cushion,
spugne intrise di basi fluide, modulabili

come fossero ciprie, che hanno ottenuto
un enorme successo. Il primo, con un’idea
importata dalla Corea, è arrivato dai labo-
ratori Lancôme, poi gli altri in diverse va-
rianti ed evoluzioni. Il 2017 si preannuncia
invece come l’anno della personalizzazio-
ne: la stessa Lancôme apre la gamma dei
Teint Idole Ultra 24H a 40 tonalità e Cli-
nique arriva a offrirne oltre 100. Ma come
fare a orientarsi?

La ricerca della perfezione
La super notizia è che Shiseido ha acqui-
stato MatchCo, una società con tecnolo-
gie digitali capaci di scannerizzare la pel-
le e suggerire un fondotinta realmente per-
sonalizzato. Il team di ingegneri coinvol-
ti nella programmazione delle App conti-
nuerà a operare a Palo Alto, in California,
ma i loro studi saranno presto applicati an-
che a prodotti trucco e a creme per il viso.
Nel frattempo, per capire come scegliere
la base giusta, ci sono tre semplici meto-
di. Il primo è «applicarla alla base del pol-
lice, sul crinale tra polso e dorso della ma-
no, confrontando poi nuance dorata e ro-
sata», suggerisce Ferrari. Il secondo, pro-
pone Chiara Luinetti, Colour Expert Cli-
nique, è «controllare le venature del pol-
so: se sembrano più blu allora si ha un sot-
totono di pelle naturale, compatibile con
nuance sia fredde sia calde. Se invece sono
più viola, il sottotono è freddo ed è meglio
scegliere i rosati. Se infine sono più verdi, è
caldo e si opta per sfumature dorate». Ul-
timo criterio: «Non fermarsi al colore in-
travisto dal flacone, ma stendere almeno
tre tonalità sul mento, una vicina all’altra,
e scegliere quella che si uniforma di più an-
che con il collo».
Così, niente più domande allo specchio,
ma solo certezze.

Lady Gaga li copre per esigenze di scena,
Johnny Depp li trasforma in altro, Belén
Rodríguez li cancella chirurgicamente.
A volte basta un fondotinta correttivo,
e ce ne sono tanti: quelli di BioNike
o di Rilastil, quelli della linea Dermablend
di Vichy o di Make Up For Ever,
usati anche nei backstage teatrali.
Ma è possibile, invece, eliminare
un tatuaggio per sempre?
«Sì, con due tipi di laser, il Pico laser oppure
il Q-switch, selettivi per il colore», spiega
Antonino Di Pietro, dermatologo plastico
e creatore del primo Centro per il tatuaggio
sicuro, ora impegnato in una campagna
di sensibilizzazione per portare tutti coloro
che hanno disegni sulla pelle a fare
una visita dermatologica almeno una volta
l’anno, per controllare che sotto
non si formino melanomi. «Il laser che
si usa per cancellare i tatuaggi non è come
una gomma per le matite. La pelle non
tornerà perfettamente sana e liscia come
prima, rimarranno delle tracce di quel che
c’era. Meglio informare prima. Quelli neri
con tratti sottili sono più facili da levare,
mentre quelli colorati, gialli e rossi, no.
I pigmenti sono come piccoli sassolini
colorati che le cellule non riescono
a digerire: il laser li frantuma, ma il grado
di successo dipende dalla dimensione
e densità di questi pigmenti. Il rischio,
bisogna dirlo, è lasciare una cicatrice. E non
dipende dall’operatore, ma dal tipo
di tatuaggio e dalla sua profondità».
Per chi invece ne vorrebbe uno,
che cosa bisogna sapere prima di farlo?
«È importante fare un esame della pelle
perché ci sono delle malattie che possono
peggiorare, come la psoriasi, forme
autoimmuni, vitiligini, dermatiti atopiche
anche piuttosto comuni, che diventano
un rischio. Lo stesso tattoo può venire
non perfetto, sfumato o sfrangiato».

SE IL TATTOO


NON PIACE PIÙ
Un amore sbagliato o un legame
con un passato da dimenticare:
le strade per cancellare un tatuaggio
non sono infinite. Bisogna scegliere
tra fondotinta o laser

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