CARPE DIEM
(^128) I VANITY FAIR 08.02.2017
CHIARA MEATTELLI
Miley fa sesso e pensa a me
È il leader dei Flaming Lips, band leggendaria del rock psichedelico-alternativo. Eppure
WAYNE COYNE ha molto in comune con la reginetta del pop. Sapete che foto si scambiano?
di CHIARA MEATTELLI
La casa tipica di New Orleans si chiama «shotgun», perché è dritta come un fucile.
Michele Boreggi (a destra nella foto con il musicista Dr. Sick) ha intitolato i suoi
documentari sulla città e sul suo panorama musicale Shotgun Boogie perché si è
fatto invitare nelle case dei musicisti. La serie, online dal 1° febbraio su Facebook
e YouTube (il sito è shotgunboogie.com), racconta in 12 episodi e con la voce
di 25 artisti una New Orleans ferita (l’uragano Katrina è del 2005) ma vitale:
«È tornata a vivere quando per le vie è ripartita la musica». Merito di personaggi
come Travis Hill, uno dei più notevoli della serie, con tutte le sue contraddizioni:
«È stato in carcere per dieci anni, poi ha ripreso la carriera, è morto per
un’infezione a un dente. Non ci ha voluto in casa, ha detto: “New Orleans si
racconta per strada”». Shotgun Boogie mostra anche la sua mutazione, la paura
«di diventare un altro posto per creativi e fighetti alla San Francisco, con aperitivi,
ristoranti vegani e stanze su Airbnb. Volevamo avviare un dibattito, perché New
Orleans per noi sono i bambini che suonano la tromba in strada o i funerali jazz che
durano giorni: è un luogo dove si suona nei momenti in cui altrove si piange». f.c.
Come suona New Orleans
MUSICA
o appena fatto yoga: sen-
to il sangue scorrere»,
mi dice Wayne Coyne,
frontman dei Flaming
Lips. Jeans con un im-
probabile pelo sull’or-
lo e una nuvola di perle colorate
all’altezza della zip sono il look di
tutti i giorni. Psichedelico come il
sound della sua band che con 34
anni di carriera, tre Grammy e
una sfrenata libertà creativa, è
leggenda dell’alternative rock.
Oczy Mlody (da un romanzo po-
lacco, significa «occhi dei gio-
vani») è il quattordicesimo di-
sco della band dell’Oklahoma
che, cantando di unicorni sbal-
lati, maghi e fate giustiziate da
assassini, disegna paesaggi oni-
rici e melodie strambe ma in-
cantevoli. «L’abbiamo scritto
in contemporanea a Miley Cyrus & Her Dead Petz», dice Coyne, ri-
ferendosi all’album della popstar americana cui hanno largamente
contribuito, scioccando i fan con una collaborazione impensabile.
E lei ricambia con un nuovo duetto.
Con Miley Cyrus canta We a Famly, «siamo una famiglia».
«Miley è stata una rivelazione: ci ha mostrato un modo diverso
di lavorare. La osservavo in studio mentre con una canna in ma-
no scorreva sul portatile centinaia di canzoni, finché non ne trova-
va una che la ispirasse a cantarci sopra. Così ho provato lo stesso
H
approccio istintivo: im-
provvisare a ruota libera
e mente fresca sulle re-
gistrazioni fatte con la
band».
Ma come vi siete cono-
sciuti?
«È stata lei a scrivermi su
Twitter, il social più amato da
Donald Trump. Ci siamo scam-
biati i numeri e da lì è nata un’a-
micizia preziosa: ci sentiamo sem-
pre, per fare musica o scambiarci
foto».
Che genere di foto?
«Un po’ di tutto. A volte ci diver-
tiamo a essere osceni e facciamo
un selfie sulla tazza del bagno o
mentre facciamo sesso con i nostri
partner. Nulla di che, tra amici si
fanno queste cose».
A proposito di Donald Trump...
«Se artisti, comici e politici avessero un impatto sull’opinione pub-
blica, oggi lui non sarebbe lì. Ribadire quanto Trump sia idiota è
inutile: è solo un presidente, eletto come tutti gli altri, non è stato un
trucco magico e non c’entrano i russi».
Lei ha una passione per il surreale: dai testi alla spettacolare coreo-
grafia circense dei vostri live.
«Non ci sono limiti all’immaginazione e la realtà deve restarne fuo-
ri, come quando si dipinge un quadro o si scrive una canzone. Mi
stupisce che molta gente fatichi a capirlo e continui a cercare pez-
zetti di realtà dentro la fantasia».
SOGNANDO SYD
Wayne Coyne, 56 anni,
frontman dei Flaming Lips.
I loro album sono influenzati
dalla psichedelia
di Syd Barrett,
ex Pink Floyd, scomparso
nel 2006.
08.02.2017
GETTY IMAGES
RITRATTO D’ARTISTA
Stanley Tucci in versione regista
presenta fuori concorso il suo
Final Portrait. Geoffrey Rush, 65
anni, interpreta il pittore e scultore
surrealista Alberto Giacometti.
Nel cast anche l’ex principe azzurro
Armie Hammer, 30.
IL TRONO DI PENÉLOPE
Diretto da Fernando Trueba, The Queen
of Spain è il sequel della Niña dei tuoi
sogni del 1998. Racconta le disavventure
di un gruppo di attori impegnati su un set
in Spagna negli anni ’50. Protagonista
di entrambi i film è Penélope Cruz, 42.
Ci saranno due «pezzi» di Italia al festival del cinema
di Berlino dal 9 al 19 febbraio. Alessandro Borghi,
scelto come promessa del 2017, e fuori concorso
Chiamami con il tuo nome, il nuovo film
di Luca Guadagnino. Sul red carpet, tra gli altri,
Richard Gere, Penélope Cruz e Hugh Jackman.
Nell’attesa, ecco le 10 cose da non perdere alla Berlinale.
SOLO ONLINE
C’è spazio anche per le serie Tv
al festival. Tra queste Patriot, con
Michael Dorman, 35 anni, che sarà
disponibile su Amazon Prime Video.
Il servizio di streaming online è partito
in Italia lo scorso dicembre.
1
LA VITA IN ROSA
Una storia tutta al femminile
per Catherine Deneuve, 73 anni,
e Catherine Frot, 60. Il film The
Midwife narra l’incontro-scontro
tra Claire, un’ostetrica, e Béatrice
(Deneuve), ex amante di suo padre.
2
CHI HA UCCISO JONBENET?
La reginetta di bellezza JonBenet Ramsey
fu trovata morta il giorno di Natale
del 1996. Aveva 6 anni. Casting
JonBenet (su Netflix in primavera)
riepiloga tappe e protagonisti
dell’omicidio attraverso le audizioni degli
aspiranti protagonisti di un film su di lei.
4
ORGOGLIO NERO
Tra i documentari al festival,
I Am Not Your Negro,
che è anche in lizza
per l’Oscar al miglior
documentario. Racconta
la battaglia per i diritti civili
degli afroamericani.
La voce è quella, inimitabile,
di Samuel L. Jackson, 68.
LA REUNION PIÙ ATTESA
Stesso regista, Danny Boyle, e stesso cast, a cominciare
da Ewan McGregor, 45, 20 anni dopo. T2 Trainspotting
è uno dei film più attesi (in Italiail 23 febbraio).
I fan incrociano le dita: i sequel, si sa, spesso deludono.
IL RITORNO
DI PATTINSON
L’esploratore Percival Fawcett
(Charlie Hunnam, 36 anni)
scompare in Amazzonia durante
una ricerca. Nel cast anche
Sienna Miller, 35, e Robert
Pattinson, 30, che torna a
Berlino due anni dopo Queen
of the Desert di Werner Herzog,
in cui era Lawrence d’Arabia.
5
8
3
STAR MADE IN ITALY
È Alessandro Borghi, 30 anni, shooting
star italiana, ovvero l’attore più
promettente, del 2017 (lo scorso anno
era stata scelta Sara Serraiocco).
E il 15 febbraio lo vedremo in Dalida
(su Raiuno) nella parte di Luigi Tenco.
9
7
10
6
Ex tossici, regine e cene pericolose
di ENRICA BROCARDO
VOLANO I COLTELLI
Atmosfere simili a Carnage di Polanski
per The Dinner (in concorso),
con Richard Gere, 67: una coppia,
una cena, due figli nei guai. Avrebbe
dovuto essere il debutto alla regia
di Cate Blanchett. Invece dirige Oren
Moverman, lo sceneggiatore del film.