Vanity Fair Italia 20170208

(Romina) #1

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08.02.2017 VANITY FAIR I 13


MIKE GREENE/NORTHWEST HERALD/AP/ANSA


Ogni giorno, in metà delle scuole italiane, avviene
un episodio di bullismo. Abbiamo incontrato un ex aggressore.
Che si è pentito e dice: «Denunciate quelli come me»

di GRETA PRIVITERA

S


e si è soliti giudicare secondo l’abbigliamen-
to, allora Andrea, nome di fantasia, ha tut-
to l’aspetto di un bullo. Tatuaggi in vista, tre
anelli belli grossi alla mano destra, barba da
duro. Quando si toglie il giubbotto di jeans, noto incredula le
spalle e mi dico che devono misurare un metro di larghezza. Ma
se fosse così non passerebbe dalle porte, e lui ci passa senza pro-
blemi. Lo so perché varchiamo insieme quella della sua pale-
stra, dove affianca Gabrielle Fellus, istruttrice di Krav Maga,
una disciplina di combattimento e autodifesa che ha iniziato du-
rante il suo percorso di redenzione su consiglio del centro anti-
bullismo del Fatebenefratelli di Milano, unico ambulatorio pub-
blico in Italia per il bullismo e i disturbi adolescenziali, che all’at-
tività di psicoterapia affianca quella dell’arte marziale per il con-
trollo dell’aggressività e la crescita dell’autostima.

I


ntorno a noi ci sono sacchi da pugilato, specchi e armi gio-
cattolo. Mentre posizioniamo le sedie pieghevoli sui materas-
sini che ricoprono per intero il pavimento, lui mi dice che «la
polizia comunque mi ferma spesso per le perquise», e non capi-
sco se è motivo di fastidio o di vanto.
Andrea ha 20 anni, e per quasi cinque, quelli del liceo, ha bul-
lizzato tre compagni di classe. Li ha umiliati, derisi e anche

picchiati per il loro aspetto fisico e perché non erano «abbastan-
za fighi». Poi, un pomeriggio dopo la scuola, sdraiato sul diva-
no di casa mentre sua madre era in ufficio e suo padre nell’a-
zienda di famiglia, ha capito che quello che stava facendo era
terribile. «Mi sono messo nei panni degli altri, e ho provato un
senso di colpa che non conoscevo. In quelle ore ho collegato tut-
to. Per esempio, ho realizzato che i miei compagni ridevano al-
le mie battute solo perché erano terrorizzati. La mia popolarità
non era legata a chi realmente ero, ma al potere e alla paura che
esercitavo. Ero un leader, sì, ma un leader negativo».
Incontro Andrea alla vigilia della prima Giornata nazionale
contro il bullismo (7 febbraio) e dopo il discusso episodio av-
venuto nel Collegio San Carlo di Milano, una scuola privata del
centro frequentata anche da figli di famosi. Una bambina di 7
anni sarebbe stata insultata e picchiata da un gruppo di compa-
gni di 10. Mentre la scuola ha definito l’accaduto un «eccesso di
vigoria» e ha sospeso due degli alunni coinvolti, la famiglia della
bambina ha parlato di una ricostruzione «strumentale a garan-
tire la totale deresponsabilizzazione dell’istituto».
«Siamo in contatto col Collegio, ci hanno chiesto un interven-
to», spiega Luca Bernardo, direttore del reparto di pediatria
del Fatebenefratelli e fondatore nel 2008 del centro antibulli-
smo. «Non capisco il motivo di tanto stupore. In Lombardia,

DIFENDERSI
Un campo estivo
antibullismo a Huntley,
in Illinois. Il 7 febbraio
è la prima Giornata
nazionale contro
il bullismo.

Sono stato un bullo

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