Vanity Fair Italia 20170208

(Romina) #1

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WEEK


SENZA


Molti italiani
voterebbero
un nuovo partito
di sinistra,
senza D’Alema
però.
CAINO

REUTERS/CONTRASTO

CORAZZATA POTËMKIN di DAVID ALLEGRANTI
Quella notizia ti sembra «una cagata pazzesca»? Qui si prova a toglierti il dubbio

RENZI VS RESTO DEL MONDO


(È UNA REPLICA)


domandarsi qual è il nostro ruolo in
questa fase qui, fa lo 02, il prefisso per
chi chiama da fuori Milano». Di fronte
all’indebolimento dell’Unione Europea,
la sortita dell’ex premier lascia perplessi.

SturmTrumpen
Trump ha già raccolto seguaci in Italia
con il suo Muslim Ban, il decreto con cui
ha disposto una serie di divieti: blocco di
120 giorni per l’accettazione di rifugia-
ti e sospensione di 90 giorni all’arrivo di
cittadini da Iran, Iraq, Sudan, Libia, Siria,
Somalia, Yemen.
C’è un punto però. Negli ultimi 15 anni
nessun cittadino americano è mai stato uc-
ciso da abitanti dei 7 Stati messi al bando.
L’autore della strage di San Bernardino (14
morti) era americano di nascita e di discen-
denza pakistana; chi ha ucciso 49 perso-
ne nel nightclub di Orlando era un ameri-
cano di nascita e di discendenza afghana.
Chi ha piazzato le bombe alla maratona di
Boston, di origine cecena, era arrivato ne-
gli Stati Uniti dal Kyrgyzstan. Naturalmen-
te il Muslim Ban non colpisce l’Arabia Sau-
dita, che detiene quasi
117 miliardi di dollari
di titoli di Stato ameri-
cani (e gran parte degli
attentatori dell’11 set-
tembre venivano da lì).
Del resto, la lista dei 7
non l’ha inventata Trump: erano i Paesi a
cui una legge votata dal Congresso, e vidi-
mata da Obama, aveva già imposto restri-
zioni ai visti, e già allora ne restavano co-
modamente fuori i Paesi dove gli Stati Uni-
ti hanno forti interessi.
In aggiunta, una notizia per i nostri
«Sturmtrumpen»: la moglie di Beppe Gril-
lo è iraniana, e Matteo Salvini potrebbe ve-
dersi negare il visto, un giorno, per le infil-
trazioni della ’ndrangheta in Padania. Hai
«visto» mai.

Si va ai 40
Per mesi, l’Italia è rimasta bloccata
nell’attesa del referendum costituzio-
nale. Subito dopo, la legge elettorale
ha imposto un nuovo stop. Il 24 gen-
naio la Consulta ha riscritto l’Italicum,
trasformandolo di fatto in un propor-
zionale, ritenendo costituzionalmente
illegittimo il ballottaggio – cuore del si-
stema voluto da Renzi – ma mantenen-
do il premio di maggioranza alla lista
che riuscirà a superare il 40 per cento,
con soglia di sbarramento al 3 % su base na-
zionale. La sentenza è «suscettibile di imme-
diata applicazione», scrive la Consulta, che
pare indicare la via rapida delle urne.
Questa dunque è la situazione oggi: c’è la
legge appena riscritta e c’è il vecchio Con-
sultellum al Senato, che
però non ha il premio e
prevede le coalizioni (lo
sbarramento è all’8 % per
la lista, al 3 % se la lista
è in una coalizione; è al
20 % invece per le coali-
zioni). I partiti sono divisi
tra chi vuole andare al vo-
to subito (Pd, M5S, Lega)
e chi vuole armonizzare le
due leggi (Forza Italia). Ba-
sterà questo al presidente della Repubblica –
che aveva già indicato la nuova legge elettora-
le come condizione per tornare al voto – per
sciogliere le Camere? Ancora è presto. Sergio
Mattarella, che peraltro è stato giudice della
Corte costituzionale, vuole leggere il conte-
nuto della sentenza, che non arriverà prima
di metà febbraio. Ma la campagna elettorale
è già cominciata.
Sia Pd sia M5S puntano al 40 per cento.
Renzi per la verità già ci riuscì nel 2014,
raggiungendo quel 40,8 % alle Europee
con cui poi ha pensato di vivere di rendi-
ta. Ma erano, appunto, Europee, e nel frat-
tempo il consenso del Pd, e del suo leader,

è stato rosicchiato fino ad arrivare alla
sconfitta del 4 dicembre. Mentre il M5S,
nonostante errori e avvisi di garanzia, man-
tiene saldo il suo consenso. Se alla fine di-
venta un nuovo scontro Renzi versus il re-
sto del mondo, a così poco tempo dal refe-
rendum costituzionale, si potrebbe ripete-
re lo schema di dicembre. Sarà forse il pes-
simismo cosmico di questi primi giorni di
presidenza di Trump, ma purtroppo oggi
tutto sembra davvero possibile. Persino un
governo a Cinque Stelle, che riesce a supe-
rare il 40 per cento e a prendere il premio
di maggioranza alla Camera (al Senato, in-
vece, non c’è, e sarebbe divertente vedere
il partito di Grillo, nel caso, alle prese con
eventuali alleanze).
D’altronde, Renzi sembra voler giocare il
match con il M5S scendendo sul proprio
terreno di gioco. Ha persino aperto un blog
(vi ricorda qualcuno?), e nel fine settima-
na, a un meeting del Pd, ha detto: «L’Eu-
ropa manda una letterina all’Italia sullo 0,2
(per cento, ndr), l’Europa anziché ragiona-
re e riflettere dei massimi sistemi, anziché

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Allegranti
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08.02.2017 VANITY FAIR I 29


A MACCHIA D’ODIO
6 morti e 8 feriti a Quebec City (Canada)
dove uomini armati hanno fatto irruzione in
una moschea che mesi fa aveva già ricevuto,
come minaccia, una testa di maiale mozzata.
Il premier Trudeau, che ha duramente
criticato le posizioni di Trump sui musulmani
e attuato una politica di porte aperte verso
i rifugiati, ha subito parlato di «attacco
terroristico contro gli islamici».

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