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(^32) I VANITY FAIR 08.02.2017
SE PAPÀ TI MANDA SOLO
Chi saliva sul tetto e chi teneva un serpente in borsetta, chi si distraeva a tavola e chi ha avuto guai per l’alcol.
Vita dura quella dei FIGLI PRESIDENZIALI, sempre sotto i riflettori e braccati dalla stampa. Ne sa qualcosa
Chelsea Clinton, che ha appena difeso Barron Trump (mentre a Malia e Sasha è andata molto meglio)
di SIMONA SIRI
WEEK
1
DONALD J. TRUMP
Odiose le speculazioni su Barron, 10 anni, quinto figlio
di Donald, e su certi suoi atteggiamenti che qualcuno
ha attribuito a un possibile autismo. Dopo
l’inaugurazione, la Rete si è riempita di post irridenti.
Il team del presidente ha chiesto alla stampa
di rispettare la sua privacy (richiesta di rispetto
ribadita in un tweet da Chelsea Clinton). La First Lady
Melania ha deciso, forse per proteggerlo, di rimanere
con lui a New York invece di trasferirsi a Washington.
2
THEODORE
ROOSEVELT
Dei sei figli,
la più ricordata
rimane la maggiore,
Alice, 17 anni
all’epoca
dell’insediamento
del padre
Theodore, nel 1901.
Amante di vestiti
e cappelli,
era considerata
dalla stampa
una fashion icon,
oltre che eccentrica
e un po’ ribelle.
Fumava in pubblico
e girava
con un serpente
nella borsetta.
3
JOHN F.
KENNEDY
Nel 1961, quando
Kennedy si insedia,
Caroline aveva
3 anni, John Jr. un
paio di mesi (oggi
lei ne ha 59, lui è
morto nel 1999).
Protetti dalla madre
Jacqueline che non
li voleva esporre,
i due venivano
però spesso invitati
dal padre a giocare
nello Studio Ovale.
La foto di John Jr.
che gattona
sotto la scrivania
presidenziale
è famosissima.
4
GERALD
FORD
Quattro figli, ma
solo due vissero più
o meno stabilmente
con i genitori.
Susan, 17 anni
all’epoca
dell’insediamento
di Gerald (1974),
celebrò il prom,
il ballo di fine
scuola, nella East
Room con una festa
fino all’una del
mattino. Steven, 18,
era solito ascoltare
i Led Zeppelin
a tutto volume
sul tetto della Casa
Bianca.
5
JIMMY
CARTER
Jimmy Carter
e la moglie
Rosalynn avevano
quattro figli, ma
solo Amy, nove
anni, era piccola
abbastanza
da vivere ancora
con i genitori
quando il padre fu
eletto Presidente
nel 1976. Famosa
la volta in cui fu
sorpresa a leggere
un libro a tavola,
durante una cena
ufficiale in onore
del primo ministro
canadese.
6
BILL
CLINTON
Figlia unica, Chelsea
ha vissuto alla
Casa Bianca tutta
l’adolescenza, dal
1993 al 2001. Presa
in giro per l’aspetto
fisico, ha anche
dovuto assistere agli
scandali sessuali
del padre. Se oggi
la stampa è
più rispettosa della
privacy dei figli
del presidente
è perché si è resa
conto dei danni a lei
arrecati all’epoca
dell’impeachment
di Bill.
7
GEORGE W.
BUSH
Jenna e Barbara
avevano 19 anni
nel gennaio 2001,
quando il padre si
insediò, e andavano
già all’università.
Tecnicamente non
hanno mai vissuto
alla Casa Bianca,
ma hanno fatto
notizia: furono
fermate con
documenti falsi per
poter bere (l’età
legale è 21 anni).
Jenna fu
condannata a ore
di riabilitazione
presso i servizi sociali.
8
BARACK
OBAMA
Arrivate alla Casa
Bianca nel 2009,
quando avevano
10 e 7 anni,
Malia e Sasha sono
cresciute
iperprotette, non
perseguitate dalla
stampa grazie a un
accordo non scritto
con la First Family.
Unico miniscandalo
nell’agosto
del 2016, quando
Malia fu fotografata
a fumare un simil
spinello al festival
musicale
di Lollapalooza.
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8
C
oi suoi tweet ha conquistato la Casa Bianca, ma non tut-
ti i «cinguettii» di Trump sono farina del suo sacco. Chi
si nasconde dietro i messaggi sui social dei potenti? I gho-
stwitter, i nuovi «presta parole» dei politici, fanno dire ai
loro capi tutto ciò di cui c’è bisogno in meno di 140 caratteri.
L’uomo incaricato di scrivere i cinguettii sulla pagina ufficiale del
nuovo presidente degli Stati Uniti, @POTUS (oltre 14 milioni di fol-
lower), risponde per esempio al nome di Dan Scavino. Nominato
Director of social media della Casa Bianca, Scavino è un ex cad-
die (quello che trasporta la sacca dei giocatori sui campi da golf)
con un debole per le bufale. Ama infatti ritwittare notizie improba-
bili: sulla sua pagina personale ha persino promosso articoli secon-
do cui Michelle Obama in realtà sarebbe un uomo.
Lui e Trump si conoscono da una vita. Si sono incontrati per la pri-
ma volta proprio sul campo da golf a inizio anni ’90, quando Sca-
vino non era ancora maggiorenne. È dallo scorso anno che gesti-
sce l’attività sui social del tycoon, il quale ha mantenuto su Twitter
anche il suo vecchio account, @realDonaldTrump, con 22 milioni
di follower all’attivo: a differenza dell’altra pagina, dove mantiene
un profilo più presidenziale, è su questa che Trump dà libero sfo-
go di persona, generalmente la sera (anche se la maggior parte del-
le volte si limita a dire agli altri cosa devono scrivere).
Anche dietro ai tweet dei nostri politici ci sono gli scienziati dei so-
cial. Matteo Salvini, per esempio, si appoggia a Luca Morisi. Una
sorta di Casaleggio della Lega, deus ex machina del successo sal-
viniano in Rete (340 mila follower). Su Twitter si definisce «filoso-
fo digital» oltre che «social-megafono del Matteo Giusto». L’uni-
co leader in grado di competere con Trump su Twitter, comunque,
è Papa Francesco. Che si è affidato all’americano Greg Burke, ex
giornalista del Time con la passione per lo sport (e per la Roma di
Totti), nominato l’anno scorso direttore della Sala stampa della
Santa Sede. I risultati li ha ottenuti: Bergoglio su Twitter ha da po-
co superato globalmente, in 9 lingue, i 30 milioni di follower.
CINGUETTO,
DUNQUE SONO
Le sparate di Trump o Salvini sui social media?
Spesso non «merito» loro, ma di un ghostwitter
di FRANCESCO BISOZZI
DONALD J. TRUMP
«Una fonte molto credibile mi ha chiamato in ufficio per dirmi
che il certificato di nascita di Barack Obama è un falso»
6 agosto 2012
MATTEO SALVINI
«Sono in arrivo oltre 800 immigrati a Palermo, molti di questi purtroppo
ammalati di scabbia. Ragazzi, su la testa, vogliono farci scomparire»
15 giugno 2014
PAPA FRANCESCO
«I divorziati che vivono una nuova unione sono parte della Chiesa,
non sono scomunicati»
11 aprile 2016