Vanity Fair Italia 20170208

(Romina) #1

(^58) I VANITY FAIR 08.02.2017
LE FOTO DEL SERVIZIO SONO DELL’AGENZIA TRUNK ARCHIVE
«Esiste un campionato delle mamme a cui sei iscritta
anche se non vuoi. Noi donne diventiamo come
gli uomini, che si misurano il pene con il righello»
AFFARI DI FAMIGLIA
Drew Barrymore
con l’ex marito
Will Kopelman,
39 anni, e le loro
figlie Olive, 4,
e Frankie, 2 e mezzo.
«No, ero preoccupata per loro. Ma ho se-
guito il consiglio che mi ha dato una per-
sona nel momento più buio: vai avanti un
passo alla volta. Funziona».
Dedica tanto tempo alle bambine.
«Essere presenti è la cosa più importante.
Dopo la prima gravidanza non avevo vo-
glia neppure di pensare al lavoro, mi sono
fermata per fare la mamma. Non ho mai
voluto smettere del tutto, però: voglio che
Olive e Frankie vedano la loro madre in-
dipendente dal punto di vista economico.
Così ho fondato la mia
azienda di prodotti di bel-
lezza, la Flower Beauty,
poi ho scritto il libro e ora
ho fatto questa serie Tv. La-
voro due giorni alla settimana e il resto del
tempo lo passo con le bambine».
Ha detto che le donne non possono avere
tutto.
«E mi hanno attaccato in tante che si sono
sentite insultate... In realtà intendevo dire
che non puoi avere tutto nello stesso tem-
po, non che non possiamo realizzare i no-
stri sogni. Bisogna allentare la pressione
su noi donne, non possiamo pretendere di
riuscire a fare sempre tutto».
E lei che mamma è?
«Mi do molto da fare. Con Olive e Frankie
andiamo al parchetto, nei musei, a casa
delle loro amiche, le porto a ginnastica e
danza. E poi mi piace anche stare a casa
in pigiama e non fare niente».
Le lascia guardare la Tv?
«Certo! Per fortuna ora sono cresciute e
abbiamo passato la fase Peppa Pig, che è
stata un’ossessione pazzesca. Quanto mi
dà fastidio chi ti giudica se fai guardare un
po’ di Tv ai tuoi figli. Esiste una specie di
campionato delle mamme a cui sei iscritta
anche se non vuoi. Le donne diventano co-
me gli uomini che fanno la gara a misurar-
si il pene con il righello. “Mia figlia è stu-
fa di danza? Io la porto a tutti i corsi della
città!”. Io la mattina è già tanto se mi infi-
lo i pantaloni della tuta per portare le bam-
bine a scuola, ma poi arrivo lì e ve-
do queste madri tutte in tiro: ma co-
me fanno?».
Tornando alla Tv, lei ora in Tv ci la-
vora. Pensa che le serie stiano supe-
rando il cinema in termini di creativi-
tà e qualità?
«Non saprei, so solo che i servizi in
streaming sono molto attuali: costa-
no meno, e per divertirti non devi ne-
anche uscire di casa».
Se Olive domani le dicesse
che vuole fare l’attrice che
cosa risponderebbe?
«Direi di no, non se ne par-
la proprio. Voglio che fac-
cia la bambina. Amo la mia
vita per com’è andata, ma
vorrei che lei e Frankie aves-
sero un’infanzia. Da grandi,
se vorranno, va benissimo:
perché sarà una loro scelta».
Per lei chi ha scelto? Lei o sua madre?
«Io! Adoravo lavorare da bambina, era un
modo per sentire l’affetto degli altri».
Riguarda mai E.T.?
«Capita. Non vedo l’ora di farlo vedere al-
le mie figlie, aspetto che siano un po’ più
grandi».
Che effetto le fa rivedere quella bambina
con i codini?
«Ha sempre del miracoloso rivedere sullo
schermo il momento che ti ha cambiato per
sempre la vita. E.T. è il mio miracolo».
«No, è stato un processo lento, però è suc-
cessa una cosa. Sul set di Santa Clarita
Diet passavo tutto il tempo a ridere, a uc-
cidere e mangiare le persone, e poi c’è
questa scena in cui sono sola con mia fi-
glia. Quel giorno sono crollata in un pian-
to disperato. Da attrice dovevo confron-
tarmi con il rapporto madre-figlia, quel-
lo che per me era straziante... Mia mam-
ma è sempre stata il mio “pulsante emoti-
vo”. Sono riuscita a perdonarla e l’ho an-
che rivalutata, non dalla prospettiva della
bambina ferita, ma da quella della
donna che sono. È stato bellissimo».
Avete ripreso a vedervi?
«Siamo in contatto, ci parliamo. Vor-
rei farle conoscere le bambine, so-
lo che è difficile tirare su il telefono
e dirglielo. Devo trovare il momento
giusto».
È vero che da anni aiuta sua madre
economicamente?
«Sì, non vorrei mai che fosse in
difficoltà».
La sua autobiografia è la storia di
una bambina cresciuta con una mam-
ma single e senza una rete di affetti,
che cerca per tutta la vita di avere una
sua famiglia, di trovare stabilità e normali-
tà. Mi chiedevo se...
«Sì, la fine del mio matrimonio è stata la
tragedia più grande della mia vita. Ho
passato momenti bruttissimi, ci ho messo
tanto tempo a raccogliere i cocci. Ma, sa
com’è, le cose non sempre vanno secondo
i piani».
Le relazioni si deteriorano facilmente?
«Nel mio caso non si è rotto niente, sempli-
cemente non ha funzionato».
E oggi?
«Siamo in una fase in cui è diventato tutto
normale, siamo sempre tutti insieme, uni-
ti. Io frequento la sorella del mio ex mari-
to, Jill, le bambine giocano con i cuginet-
ti, vanno a trovare i nonni paterni. Siamo
riusciti a creare una buona situazione. Per
le mie figlie è il miglior scenario possibile.
Quanto a me, ora ho tre famiglie: quella del
mio ex, le mie figlie e i miei amici».
Quando si è separata si sentiva in colpa per
Olive e Frankie?
TEMPO DI LETTURA PREVISTO: 11 MINUTI
Pag. 55: abito di duchesse, Stella McCartney.
Pag. 57: abito di cotone, Alexander Wang.
Pag. 53: abito, Valentino. Make-up Lisa Houghton.
Hair Marki Shkreli. Manicure Jin Soon Choi.
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