Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

In effetti il teschio, tradizionale simbolo della vanità della vita, è
associato qui a tavolozza e pennelli, a un dipinto, a una serie di libri e
persino a una pipa, quali allegorie del piacere intellettuale e sensuale
tipiche di questo genere. Al contempo, però, la pipa, il libro di poesie,
la tavolozza, i pennelli, il dipinto e il teschio potrebbero anche essere
oggetti comunemente presenti nello studio di un artista, e questo loro
ritrovarsi alla rinfusa potrebbe essere un fatto normale in uno studio
come il Bateau-Lavoir, dove lavorava Picasso (per non parlare degli
altri studi che avrebbe avuto in seguito).
Né spirito di saggezza né predicazione etico-filosofica («ricordati che
devi morire», «tutto è vano») emergono da questa natura morta. Al
contrario, la qualità febbrile e funerea delle sue tonalità fredde e
stridenti, le collisioni e le linee spezzate delle sue superfici frastagliate
e puntute, il tuffarsi in avanti delle diagonali riflettono una luttuosa
esaltazione di tipo puramente personale. Assai simile a una pepita
d’oro grezzo, il teschio umano serve solo a conferire l’estrema
definizione al significato metaforico della forma: questo è un requiem,
anche se forse un po’ insolito. In primo piano, “faccia a faccia” con il
teschio, compare un oggetto comunissimo: un recipiente domestico –
un piccolo secchio o forse una pentola? – che risalta in modo ancora
più chiaro nello schizzo omonimo.
Nella composizione, e forse non solo, questo oggetto non è meno
significativo del teschio. Non essendo un elemento tradizionale del
tema iconografico della vanitas, questa stravaganza, collocata in un
contesto così serio, deve aver avuto un significato particolarmente
importante, anche per un’immaginazione poco ortodossa come quella
di Picasso.
Se l’importanza del soggetto e lo stato d’animo chiaramente agitato
dell’artista riflettono la profonda ragione personale che sta alla base
della Composizione con teschio, allora è proprio in questo oggetto che
va ricercata la chiave del suo significato generale. Il suo segreto può
forse essere colto con un gioco di parole: una giara di terracotta – jarra
in spagnolo – lascia supporre che quest’opera sia dedicata allo scrittore
Alfred Jarry, la cui improvvisa scomparsa, il 1° novembre 1907, non
può non aver colpito Picasso nel profondo.
Anzi, l’audace confronto – in questa composizione in memoriam –
tra il teschio e la giara intesi entrambi come vuoti recipienti è
tragicamente grottesco e intriso di tristezza. Percepiamo, qui, non

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