Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

intermedia è costituita dalla versione ritmica (come ebbe a definirla
Daix) di questo motivo, con la sua potente e dinamica immagine di un
vortice spiraliforme centrifugo assai prossimo all’astrazione. Come che
sia, anche quest’immagine altamente stilizzata porta evidentemente con
sé un proprio contenuto, la propria drammaticità.
Ciò appare con chiarezza se si ristabiliscono certi nessi. Come si è
detto, all’inizio del 1908 Apollinaire rivoluzionò il proprio sguardo sul
mondo sotto l’influenza di Picasso. Fu ispirato dall’esperienza della
pittura – cioè dall’esperienza di Picasso – come testimoniano molte
delle sue poesie e dei suoi scritti di estetica risalenti alla primavera del
1908.[70] L’immaginazione di Apollinaire, in quel periodo, diede alla
luce la grande immagine che avrebbe dominato la sua poesia, la chiave
che avrebbe trasformato la sua visione creativa. L’immagine è quella di
una fiamma immensa, con tutta la gamma di significati e di metafore
che l’accompagnano: dalla luce degli occhi visionari dell’amico
Picasso al falò della fede che può distruggere, ma anche restituire la
vita alla fenice della poesia, fino alla scintilla della ragione, il cui
radioso potere creativo uguaglia la divina, vivificante generosità del
sole. Questa fiamma diventa la rossocrinita bellezza amata dal poeta.
Questa immagine compare per la prima volta nella primavera del 1908
nell’articolo sui principi della pittura, intitolato Les trois vertus
plastiques, che Apollinaire scrisse sotto l’influenza delle nuove
aspirazioni di Picasso. In questo scritto il poeta afferma: «La fiamma è
un simbolo della pittura, e le tre virtù plastiche ardono radiose».

Free download pdf