Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

incisioni, in cui Picasso si arrende al flusso della memoria e della libera
associazione, c’è una lastra, la numero 38, che sembra un’eco di quel
lontano 1908. L’anziano artista siede nella penombra del suo studio di
fronte a un’enorme tela incombente: studia la propria opera, in cui tre
nudi colossali vivono nella loro autonoma realtà; uno di essi, che nel
disegno e nella struttura presenta tratti cubisti, si erge di fronte
all’artista, le mani sui fianchi, e lo studia, così minuscolo ed effimero
in confronto a loro.
Secondo gli studiosi, nel 1908, Tre donne occupò per molti mesi la
mente di Picasso,[73] e i suoi sforzi, in quel periodo, evolvono, di fatto,
sullo sfondo di quest’opera, che dominava lo studio dell’artista e reca
tracce di molte altre sue produzioni, sia pittoriche sia scultoree,
sviluppatesi parallelamente. Pertanto, l’interesse di Picasso per la
riproduzione di volumi su una superficie piatta è inseparabile, nel
1908, da quello per la scultura, mentre è solo nel 1909 che l’artista
entra in contatto con l’esperienza puramente pittorica di Cézanne, che
muove da una colorazione di piani puramente bidimensionali inclinati
in un senso o nell’altro, giungendo alla modulazione del volume per
mezzo di minute pennellate generatrici di forma.


Il bagno, 1908. Olio su tela, 38 x 62,5 cm,
Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.
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