Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

certa unità stilistica, che si tratti di paesaggi, di nature morte oppure di
ritratti.
L’Ermitage custodisce uno di questi paesaggi estivi: Fabbrica a
Horta de Ebro. Già il titolo parla della realtà del soggetto, che tuttavia
la visione di Picasso ci consegna ripulito e ornato invece dal suo sogno.
Le palme verdeggianti che addolciscono questo paesaggio sono, come
l’artista ha ammesso, pura invenzione (a Horta e dintorni le palme non
crescono). Il gruppo di edifici semplici e geometrici sembra irradiare i
suoi ritmi spigolosi e frastagliati come un tema musicale che finisce per
avvolgersi a spirale in una sorta di fuga spaziale. Con il loro magico
gioco di piani grigio-argento e ocra, il paesaggio e la fabbrica vengono
trasformati in un miraggio prismatico apparso tra le montagne catalane,
saturo di luce pura. Quest’aria carica di luce differisce da quella del
Nord: non abbraccia né ammorbidisce le forme, bensì si infrange con
violenza su di esse. È resa, qui, attraverso i violenti accenti tonali del
cielo, che è parte integrante della struttura generale. I dipinti di Horta
de Ebro sono considerati tipici del cubismo analitico.
Al suo ritorno a Parigi, l’autunno successivo, Picasso riassume le
soluzioni formali in essi contenute dedicandosi alla scultura, che
secondo lui, come già detto, costituiva il miglior commento del pittore
alla pittura. Realizza Testa femminile nello stile analitico. Senza violare
il tradizionale principio della massa scultorea unitaria, Picasso modella
la superficie con una serie di spettacolari piani inclinati; la poderosa
accentuazione dei muscoli in corrispondenza delle articolazioni crea
un’interazione di ritmi, ma squarcia anche l’epidermide della superficie
scultorea (Kahnweiler).

Free download pdf