Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

come uno dei paradossi del pittore spagnolo, quando Metzinger disse:
«Picasso si dichiara apertamente realista».[100] Già nel Ritratto di
Ambroise Vollard l’accentuata cura per le nuances tonali richiese un
tipo di pennellata che evoca la tecnica a mosaico dei divisionisti; con
questa tecnica, il materiale sembra emanare una vibrazione scintillante
regolata unicamente dalla trama costruttiva delle linee verticali,
orizzontali e diagonali del disegno, non tutte percepibili a occhio nudo.
Per tutto il 1910 e il 1911, Picasso e Braque, fianco a fianco,
svilupparono questa arte ermetica in cui ogni quadro era una scheggia
autonoma di “realtà pura”, che non imitava affatto l’ambiente. E
nonostante tali opere avessero i loro soggetti – in genere, nature morte
e figure di musicisti – la realtà di questo genere di pittura si fondava su
sentimenti complessi e non sempre concreti.
Decenni più tardi, Picasso avrebbe spiegato: «Le sue forme non
possono essere razionalizzate. All’epoca tutti parlavano della realtà che
si ritrovava nel cubismo, ma in realtà non capivano: non si tratta di una
realtà tangibile.

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