Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

allusione al mondo reale fece il suo ingresso nei dipinti di Picasso:
segnali stradali, titoli di giornale, parole su copertine di libri, bottiglie
di vino, e ancora etichette di tabacco, note musicali... tutti
tematicamente legati al soggetto della tela.
Benché scritte e parole fossero già comparse in diversi dipinti (per
esempio, in quelli di Cézanne e Van Gogh, per limitarsi agli immediati
predecessori di Picasso), in oggetti come giornali, libri, segnali e così
via l’uso di elementi verbali da parte di Braque e Picasso era di tipo
diverso e perseguiva obiettivi differenti. Innanzi tutto, per entrambi i
maestri del cubismo analitico, le lettere sono forme bidimensionali che
contribuiscono alla creazione delle relazioni spaziali nell’opera. Sono
anche elementi dell’ambiente circostante che partecipano alla
presentazione del tema, supportandone il soggetto, in cui entrano senza
esserne trasformati.
Oltre a ciò, le parole e intere frasi, parti di parole e sillabe sono, per
artisti che vivono a stretto contatto con i poeti (e in particolare per
Picasso), anche immagini verbali che configurano relazioni
significative con la realtà pittorica del dipinto, donando all’immagine
una molteplicità di sensi.[102] Acquisita sulla tela la pari dignità con le
forme plastiche, il materiale verbale stampato accentua, al contempo, i
significati associativi dei motivi-oggetto, stimola la loro natura letterale
e, in definitiva, la loro riconoscibilità. Eppure, questa combinazione di
due differenti livelli pittorici porta anche alla trasformazione del
quadro in una sciarada dai molti significati, in un gioco di parole, in
una metafora totale, con un effetto che Picasso apprezzava
enormemente.
Nel dipinto Bottiglia di Pernod (Tavolo di un caffè), eseguito nella
primavera del 1912, le lettere che attraversano lo sfondo alle spalle
della natura morta fanno parte di pubblicità dipinte sull’invisibile
vetrina del locale che attribuisce all’opera l’aspetto inequivocabile
della scena di vita in una città moderna, mentre il motivo – la bottiglia
di Pernod e il bicchiere, con il cucchiaino e la zolletta di zucchero
posati sul tavolino – rivela il nuovo gusto di Picasso per
un’ambientazione materiale e concreta.
L’artista era evidentemente affascinato dal contrasto tra le rifrazioni
prismatiche della luce sugli oggetti di vetro e la solida, ondulata testura
del legno dai toni caldi. Allo stesso tempo, la sua imitazione delle
pubblicità sulla vetrina introduce un elemento non soltanto di realtà,

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