Horta de Ebro.
Si noti, al riguardo, che i disegni spontanei del giovane Picasso
possiedono uno spessore narrativo e drammatico non indifferente: per
lui, immagine e parola erano pressoché la stessa cosa. Entrambi questi
punti rivestono un significato fondamentale per i futuri sviluppi
dell’arte di Picasso. A casa, nell’ultimo anno trascorso a La Coruña,
sotto la supervisione di suo padre – quel buon uomo era rimasto a tal
punto impressionato dai risultati del figlio da decidere di regalargli la
propria tavolozza, i propri pennelli e i propri colori –Pablo cominciò a
ritrarre modelli dal vivo con colori a olio (si veda Ritratto di un vecchio
e Mendicante con berretto). Questi ritratti e queste figure, libere dalla
levigatezza accademica, testimoniano non solo della precoce maturità
del pittore tredicenne, bensì anche della natura prettamente spagnola
del suo talento, di una cura per gli esseri umani, da lui trattati con
profonda serietà e rigoroso realismo, che svela il carattere monolitico e
“cubico” di queste immagini. Paiono ritratti psicologici più che studi
accademici, figure umane universali più che ritratti, simili ai
personaggi biblici di Zurbarán e Ribera.
Kahnweiler assicura che Picasso, ormai anziano, preferiva questi
primi dipinti a quelli eseguiti a Barcellona, dove la famiglia Ruiz