Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

1912 il cubismo di Picasso passò dalla sua fase analitica a quella
sintetica. A un certo punto, proprio all’inizio di quell’anno Picasso
sentì il bisogno di lavorare con le forme tangibili della realtà: il bisogno
di scolpire. Allo stesso tempo, l’introduzione nei dipinti di lettere e
slogan in quanto nudi fatti reali aprì la strada ad altri fatti reali: in
particolare, l’applicazione con la colla di materiali diversi con le loro
forme stampate, le loro testure, le loro decorazioni già pronte (ready-
made), che segna l’avvento della tecnica del collage. Tali sono i
caratteri di questa transizione, prodotta da una quantità di ragioni ed
eventi, i più importanti tra i quali furono interiori.
La comparsa della realtà – così diretta e inequivocabile – segnala la
fine dello stile pittorico illusorio, ermetico e anonimo noto come
cubismo analitico, sviluppato da Picasso con Georges Braque nel corso
di un anno e mezzo di contatto intimo al punto che i due diventano
l’uno il “doppio” dell’altro (ed è difficile, infatti, distinguere le loro
opere del 1910-11). Questo nuovo orientamento si fonda su un’acuita
percezione sensoriale del mondo, su una riconsiderazione dei suoi
stimoli esteriori: la varietà dei colori e la ricchezza delle qualità
materiali. Questa originale visione fu anche l’eco di un evento interiore
capace di trasformare la percezione e il pensiero, l’eco di un nuovo
amore.
Questa regola valeva già da un pezzo: l’amore apporta cambiamenti
nell’arte di Picasso. È l’amore ciò che sottende l’apprezzamento delle
testure al fine di produrre effetti contrastati; è l’amore, qui, la ragione
della comparsa di colori più vivaci e gioiosi. Insieme alla donna il cui
nome, Eva, non poteva non avere, per lui, un significato simbolico,
Picasso comincia una nuova vita che introduce nella sua arte sfumature
inedite.
Nell’estate e nell’autunno del 1912, mentre abita con Eva nel paese
di Sorgues-sur-l’Ouvèze, Picasso si ritrova letteralmente posseduto da
un unico soggetto ed esegue una quindicina di dipinti raffiguranti
violini e chitarre. Si tratta di pittura lirica – intrisa delle emozioni che
legano le forme di questi strumenti alle forme femminili – che aspira a
creare un’immagine armoniosa e tangibile a partire da elementi
formali, ritmici, testurali, materiali, pittorici e cromatici diversi.
Quest’arte abbraccia la differenza sensuale del mondo, e non è un caso
che alcune di queste nature morte rechino l’iscrizione J’aime Eva.
Natura morta con violino è una delle prime e più armoniose opere

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