Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1
La taverna (Il prosciutto), 1914. Olio e segatura su cartone,
29,5 x 38 cm, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.

Per quanto riguarda Picasso, è più facile spiegare e comprendere le
ragioni per cui Shchukin era attratto da questo giovane rappresentante
dell’avanguardia parigina (della sua ala più “anti-matissiana”,
oltretutto) se si ha contezza del Wanderlust estetico del collezionista,
che lo portava spesso verso lidi inesplorati, e della sua passione per gli
estremi. La sua fascinazione per Picasso non sarebbe potuta cominciare
prima del 1909.[109]
Nell’autunno del 1908, a Parigi, Shchukin acquistò, come Morozov,
svariati dipinti di Matisse. Morozov comprò anche un’opera
essenzialmente post-impressionistica di Picasso, Arlecchino e la
compagna, che sappiamo essere il primo lavoro picassiano mai
ammirato dal vero in Russia. Nel 1913, però, della collezione Shchukin
facevano ormai parte trentacinque opere di Picasso, tra dipinti e guazzi,
che diventarono quaranta all’inizio del 1914 e cinquanta intorno alla
metà dell’anno successivo.
L’importanza di questa collezione risultò subito evidente ai suoi

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