Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

una fiamma infera dovrà bruciarti le gote!”».[118] Persino
Tugendhold, critico di professione, nell’analizzare la personalità
creativa di Picasso sembra meno interessato alle leggi e ai problemi
estetici che all’essenza mistica e demoniaca nascosta sotto il carattere
nazionale dell’artista. «Picasso è uno spagnolo autentico che combina
misticismo religioso e fanatismo della verità.» O ancora: «Non ha mai
smesso di essere fanatico e spagnolo, con una predilezione per la
trascendenza». E infine: «Con la fanatica freddezza di un inquisitore
spagnolo, egli diventa un fanatico dell’idea pura».[119]
Misticismo e trascendenza sono, per Tugendhold, qualità immutabili
della personalità creativa più profonda di Picasso, dagli esordi alle sue
opere più recenti. Se da un lato, nell’opinione del critico, «la serie blu
faceva presagire in Picasso le doti di un pittore importantissimo e
profondo [...]. Poteva diventare un nuovo Puvis de Chavannes, più
profondo e più religioso di Puvis de Chavannes», dall’altro si
individuavano, nella costruzione formale del precoce paesaggio cubista
della Fabbrica, nientemeno che verità faustiane e gnomiche. La sua
analisi dell’opera è sbalorditiva: «Le linee dei muri e dei tetti della
fabbrica non si fondono con l’orizzonte [...] divergono, anzi, correndo
verso l’infinito.

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