Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

Parigi, con il mondo contemporaneo, con la sua stessa vita.
Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Van Gogh, Toulouse-Lautrec erano
tutti maledetti: era l’inevitabile corollario della vita da bohémien e
dell’alcol. Ai tempi dell’esecuzione di questo dipinto, Picasso ebbe la
tentazione di darsi all’alcol, in primo luogo come mezzo per sostituire
la banalità del mondo quotidiano con un mondo interiore e spirituale
diverso; in secondo luogo, come una metafora, per le sue ardenti virtù,
dell’arte e della poesia degli artisti maudits (Apollinaire, che era
spiritualmente legato a Picasso, intitolò Alcools il primo volume di
poesie da lui pubblicato, nel 1913); in terzo luogo, come un elisir di
saggezza, ma anche di letale malinconia. In questo senso, la Bevitrice
d’assenzio rappresenta un’espressione ancora più pura sia delle idee
appena illustrate sia di una formula poetica in cui le parole sono rare,
ma i pensieri si librano privi di vincoli a trascendere il mero soggetto
del dipinto.

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