Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

appena citata, perché il Periodo Blu nella sua interezza, per tutti i tre
anni della sua durata, diede origine a un’arte eterogenea e complessa
non solo sul piano stilistico, ma anche su quello dei contenuti.
Il Ritratto del poeta Sabartés, secondo lo stesso Sabartés, si colloca
agli esordi del Periodo Blu: fu eseguito a Parigi tra l’ottobre e il
novembre del 1901 e ritrae l’amico di Picasso dei tempi di Barcellona
appena giunto nella capitale francese, gigantesca, grigia e autunnale, in
cui si sentiva sperduto, sradicato e solo. E così lo vide l’artista quando,
arrivato in ritardo all’appuntamento, lo trovò seduto al tavolino di quel
caffè con davanti un boccale di birra. «In un batter d’occhio, prima
ancora che io mi accorgessi del suo arrivo, lui si impresse nella mente
la mia posa. Dopo di che mi strinse la mano, si sedette e cominciammo
a parlare», avrebbe ricordato Sabartés quarant’anni più tardi nel suo
libro Picasso, Portraits et Souvenirs.[37]
Il ritratto fu eseguito in assenza del soggetto, a memoria o, per essere
più precisi, sulla base del modello impresso nella mente dell’artista,
che aveva eclissato le circostanze contingenti di quell’incontro. Tale
modello – quello della figura seduta al caffè – è una sorta di commento
a una storia illustrata. In questo caso, il tema è la solitudine del poeta,
un sognatore miope il cui temperamento malinconico e l’evidente
inclinazione al simbolismo nordico (molto apprezzato a Barcellona)
sono qui rappresentati dal grosso boccale di birra (e non dal più
consueto bicchierino di altri liquori).
A Sabartés questo ritratto apparve come la propria immagine riflessa
nelle acque blu di un lago mistico: in esso scorse lo spettro della
propria solitudine. Per Picasso, non era semplicemente il ritratto di un
amico, bensì l’immagine di un poeta, una qualifica che – a suo modo di
vedere – costituiva un segno di distinzione, come indica anche il titolo
da lui scelto per il dipinto al momento dell’acquisto da parte di Sergej
Shchukin: Ritratto del poeta Sabartés.
Questa è probabilmente la prima tela su cui Picasso usa così
diffusamente il blu (pur fermandosi a un passo dall’assoluta
monocromia), sebbene questa scelta non sia dettata né dalla
colorazione del soggetto né dal gioco delle luci. La sfumature blu, qui,
vanno dal turchese al blu mare più profondo. Questo, si potrebbe dire, è
il vero soggetto del dipinto: un’espressione dello stato d’animo del
poeta, in cui la mestizia è segno di sincerità. Il colore blu è astratto e
universale e fa della figura di Sabartés, seduto al tavolino del caffè, un

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