Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

simbolo della poetica malinconia che incombe sul desolato orizzonte
del mondo. Il blu, in questo dipinto, è metafora di tristezza e dolore;
tuttavia, verso la fine del 1901, il desiderio di esprimere questi
sentimenti in modo più diretto spinse Picasso a volgersi alla scultura.
Il netto predominio che Picasso, secondo Daix, assegna nei propri
dipinti alla forma è l’innegabile conferma di questo interesse: Picasso
cominciò a scolpire non solo perché quel medium dava ulteriore
concretezza alla sua idea plastica, bensì anche perché ciò corrispondeva
al suo bisogno di imporsi limiti rigorosi e di giungere all’utilizzo dei
mezzi espressivi più ascetici possibili.
Mentre poco alla volta, dai suoi dipinti, scompare tutto tranne la
solitaria figura umana, e mentre la tonalità vira verso il blu
monocromatico, il modello interiore di Picasso, statico e saldamente
chiuso in se stesso (per esempio, la figura al tavolo del caffè) giunge a
un’idea scultorea che esprime depressione. Il dipinto La bevitrice
assopita, realizzato a Barcellona nei primi mesi del 1902, è un notevole
esempio di questa evoluzione. Come soggetto, insiste sulle bevitrici
d’assenzio parigine, ma il suo carattere plastico conduce direttamente
all’opera principale del 1902, La visita [o Le due sorelle o L’incontro]:
la figura incurvata e a capo chino, avvolta nella sua malinconica cappa
blu, completamente rinchiusa in se stessa e su se stessa a mo’ di
conchiglia.
La genesi di questa scultorea figura può essere ricondotta alle opere
parigine della seconda metà del 1901, in cui le figure appaiono inscritte
nei contorni ovaleggianti di archi romanici. Tra queste va annoverato
innanzitutto un “ciclo “dedicato alle detenute e le “maternità “(Daix)
simili a Madonne che, a modo loro, riflettono le impressioni suscitate
in Picasso dalle visite compiute al carcere femminile di Saint-Lazare
nell’autunno 1901 (si vedano Donna a braccia conserte; Donna
accucciata con bambino; Donna con ampio vestito). Lo sviluppo di
tutti questi elementi, sia plastici sia semantici, costituisce lo sfondo del
dipinto intitolato La visita, custodito all’Ermitage di San Pietroburgo.

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