Anatoli Podoksik – Pablo Picasso 1881-1973. Ediz. illustrata

(Bozica Vekic) #1

brava madre, da questa vera protettrice dell’intelligenza!» Come
nessun altro, Picasso interpretò il desiderio baudelairiano di cantare «i
buoni cani, i cani infangati, quelli che tutti scacciano come appestati e
pidocchiosi, salvo il povero, a cui sono associati, e il poeta, che li
guarda con occhio fraterno».
Questo stesso istinto, acuito dal bisogno, questo gusto per i veri
valori della vita e per la comprensione della filosofia che la sottende
animano il compagno del cane nel guazzo di Picasso, quel giovane che,
per quanto vestito di cenci, ha la delicata e ascetica grazia del
Quattrocento. L’animale sta quieto sotto la mano del ragazzo, ed
entrambi volgono la testa secondo un medesimo ritmo, e così il pittore
crea la sensazione di un affettuoso contatto tra il ragazzo solitario e il
cane, i cui occhi intelligenti sembrano dire, come nel verso di
Baudelaire: «Prendimi con te, e delle nostre due miserie faremo una
specie di felicità!». Questo senso di sommessa e sentimentale
malinconia sarà il Leitmotif delle opere di Picasso dalla fine del 1904 a
tutta la prima metà dell’anno successivo: il cosiddetto Periodo Rosa, o
Circense.
E tutte le opere di questo periodo, compreso il guazzo Ragazzo con
cane, sono da porre – ora più ora meno – in relazione con l’ampia
composizione sulla vita del circo itinerante concepita dall’artista alla
fine del 1904.
In sostanza, il Periodo Circense – detto anche dei Saltimbanchi –
comprende tutto il lavoro eseguito su questo tema: tutti i mutamenti
concettuali, tutti gli schizzi e lo sviluppo di certi motivi in ulteriori
dipinti, ossia tutte le sue radici e diramazioni. Uno dei frutti principali
di questo periodo, prodotto verso la fine del 1905, fu la Famiglia di
saltimbanchi (llustrato 1 , 2 ). Recenti studi condotti in laboratorio
rivelano la complessa evoluzione del dipinto sia sul piano concettuale
sia su quello compositivo: prima di giungere al risultato finale, Picasso
dipinse non meno di due opere indipendenti eseguite in quattro diverse
fasi sulla stessa tela.[47] La prima di queste fasi, Saltimbanchi, nota
grazie all’omonimo schizzo ad acquerello (Museum of Art, Baltimora)
e a una puntasecca, presentava un giovane acrobata in equilibrio su una
palla, mentre un compagno più anziano, vestito da Arlecchino, lo
osserva.
Il motivo centrale di quella originaria composizione fu conservato e
ripensato nel famoso dipinto Acrobata sulla palla, realizzato pochi

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