Bell_39_Italia_-_Maggio_2016

(Maria Cristina Aguiar) #1

U


na chiesa senza facciata. Curioso, vero? Chi oggi
passa in piazza Castello, cuore di Torino, rischia
quasi di non accorgersi che quel portone da pa-
lazzo aristocratico, sormontato da due ordini di
finestre severe, introduce a una chiesa. Ma basta
guardare in su ed ecco apparire una cupola spettacolare, in-
confondibile firma dell’architetto di corte Guarino Guarini.
È così che si scopre forse la più straordinaria chiesa barocca
della città, la Real Chiesa di San Lorenzo.
Reale perché voluta dai Savoia. La sua origine risale in-
fatti alla storica battaglia di Saint Quentin (San Quinti-
no, in Piccardia) in cui Emanuele Filiberto “Testa di Ferro”
duca di Savoia e suo cugino Filippo II re di Spagna vincono
i Francesi. È il 10 agosto 1557, festa di San Lorenzo e i due
sovrani fanno voto di erigere una chiesa in onore del santo.
Filippo II fa costruire l’Escorial, con la chiesa dedicata a San
Lorenzo; il duca, a corto di mezzi, restaura la cappella ducale
di Santa Maria e la dedica a Lorenzo (oggi la cappella precede
l’ingresso alla chiesa). Pochi anni dopo, Emanuele Filiberto
trasferisce la capitale del ducato da Chambéry a Torino e
nel 1578 vi porta la Sindone, fino ad allora conservata nella
Sainte Chapelle della città savoiarda. La prima ostensione del
1578, cui partecipa anche il cardinal Borromeo (si dice che
il trasferimento a Torino sia stato effettuato per evitargli il
lungo viaggio in Francia, oltre che per dar lustro alla nuova
capitale), avviene probabilmente proprio nella cappella di
San Lorenzo, dove il sacro lenzuolo sarà custodito: solo alla
fine del ’600 verrà infatti aperta la cappella della Sacra Sindo-
ne annessa al duomo, sempre opera del Guarini.
I lavori per erigere una chiesa dedicata al santo non
vanno per molti anni oltre le fondamenta. Poi arriva
a Torino Guarino Guarini. Modenese, architetto, astro-
nomo, padre teatino, ha insegnato a Messina e ha lavorato
a Lisbona e a Parigi. È lui a ricevere nel 1666 – 350 anni
fa – dal duca Carlo Emanuele II l’incarico di edificare la
nuova chiesa. E sarà lui a celebrare la messa di inaugu-

Nella foto grande:
la cupola vista
dall’esterno, con
i diversi ordini
di grandi finestre
che fanno entrare
la luce nella parte
alta della chiesa.

Un orologio e una
meridiana segnano
il passare del
tempo in cima alla
facciata. In basso:
il paliotto dell’altare
nella cappella del
Crocifisso mostra

la Sindone sorretta
dagli angeli. Prima
della costruzione
della cappella della
Sindone, il sacro
lenzuolo fu
a lungo conservato
in San Lorenzo.

182 Bell’Italia

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