Un esuberante “esercito” di angeli
è schierato su archi e cornici
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fa apparire l’affresco di Dio Padre benedicente sulla volta
della cupola, normalmente invisibile. Da lì la luce rimbalza
nella cappella delle Anime del Purgatorio, proprio di fronte,
facendo emergere dall’oscurità un altro Dio Padre in atto di
benedire. Giochi di luce, nel medesimo periodo dell’anno,
interessano anche le altre due cappelle laterali della Natività
e del Crocifisso, una al mattino presto e l’altra al tramonto,
in un perfetto meccanismo astronomico. La simbologia è
precisa: la luce della grazia ci illumina, se siamo pronti
a riceverla, nel posto giusto e al momento giusto.
L’architetto Ugo Quarello, appassionato studioso di Gua-
rini e fra i fondatori dell’associazione Amici di San Loren-
zo ha ideato e organizzato per l’equinozio di primavera
l’evento “Segreti di Luce”, per raccontare la struttura e le
allegorie di quella che definisce «la chiesa degli angeli». Nei
pennacchi tra i finestroni ci sono gli evangelisti con i loro
simboli, e fra decorazioni e sculture si contano 408 angeli
che salgono verso l’alto «e ci accompagnano nel cammino
di elevazione verso l’Assoluto». Cuore della Real Chiesa è
l’altare maggiore, che Guarini crea in modo nuovo, per la
prima volta staccato dalla parete di fondo. Qui i dipinti
raccontano la storia di San Lorenzo e del suo martirio e
il paliotto rievoca il voto di Emanuele Filiberto dopo la
battaglia di San Quintino. Altro gioiello è la cupola del pre-
sbiterio, questa volta con sei lati a inventare una stella ad
altrettante punte, ulteriore riferimento simbolico: Dio crea
l’uomo il sesto giorno. Anche il cupolino del coro, delizioso
e un po’ defilato con i suoi angioletti festosi, gioca ancora
una volta con la luce, che dall’alto illumina lo stemma dei
Savoia e il triangolo con l’occhio della Trinità.
Torino è città magica, e c’è chi vede all’interno di San Loren-
zo anche presenze inquietanti. Da certe angolazioni infatti,
gli otto spicchi della volta sembrano disegnare dei “masche-
roni diabolici”. Forse la rappresentazione di un ennesimo
angelo, Lucifero, che dall’alto precipita sulla Terra? Nella
chiesa degli angeli di Guarini tutto è possibile.
Foto in basso:
lo splendore
dei marmi
policromi della
cappella dedicata
all’Annunciazione,
lungo la parete
sinistra. Al centro,
sopra l’altare, il
gruppo marmoreo
con la Vergine e
l’angelo Gabriele,
opera di Giuseppe
Maria Carlone
(seconda metà
del XVII secolo).
a pagina 191
188 Bell’Italia