Bell_39_Italia_-_Maggio_2016

(Maria Cristina Aguiar) #1
Tanto repentina era stata l’ascesa dei Florio, tanto rovinosa fu la loro caduta. Nell’ar-
co di un trentennio circa, a partire dai primi del Novecento, tutto si dissolse. Nel
1918 il parco dei Florio venne ceduto e lottizzato. Il Villino fu venduto e passò per
un paio di proprietari. Nel 1962 un incendio doloso ne distrusse l’interno.

APPROCCI ALL’AVANGUARDIA PER RICREARE GLI INTERNI
Ci sono voluti più di cinquant’anni perché si ultimasse il restauro. In compenso
il lavoro, eseguito in più tranche e rigorosamente filologico, è stato condotto con
tecnologie d’avanguardia. I legni carbonizzati, come quello che incornicia il camino
del salone d’ingresso, sono stati come “cristallizzati”, mentre il grande ramage i n l e-
gno che orna il soffitto dello scalone, sbriciolato dall’incendio, è stato ricreato
partendo da una replica in 3D realizzata sulla base di un’unica fotografia. Foto
e disegni sono stati d’aiuto anche per la riproduzione delle vetrate, delle tappezzerie,
delle boiserie così come del giardino, ripristinato con le essenze di un tempo.
La visita comprende i tre piani della villa, la terrazza e il giardino. Gli spazi più
interessanti sono il salone d’ingresso (notevole il sopraporta in legno e vetro) e
l’ambiente della scala, in cima alla quale si staglia una colonna in legno. In tutto
il piano si possono ammirare le belle tappezzerie di stile inglese, perfettamente
riprodotte dalle telerie di San Leucio. Al piano inferiore, che si raggiunge per una
scala in legno ancora parzialmente originale, si trova l’immancabile sala giochi, a
quello superiore si aprono gli ambienti privati. Da qui una stretta scala sale ancora
e conduce alla terrazza, dalla quale si possono vedere da vicino gli squisiti lavori
in ferro che adornano i tetti, ancora originali. Una raccomandazione: non abbiate
fretta! Sebbene non sia molto grande, il Villino è una chicca per gli appassionati del
genere, ed è colmo di dettagli che rimandano intatto il fascino di un’epoca.

Sopra: scorcio del giardino, anch’esso oggetto di restauro. Sotto: il portico d’ingresso. Nel progettare il Villino,
Basile si ispirò ai diversi stili dell’architettura siciliana antica, dal Romanico normanno alle influenze arabe.


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200 Bell’Italia

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