In questo foto:
il campanile
di Curon emerge
dalle acque del lago
di Resia, in uno dei
più classici scorci
lungo la ciclabile.
Nella foto piccola,
in alto: le Golden
Delicious, regine
della val Venosta.
B
asta avere l’accortezza di
prenderla dalla parte giu-
sta, a nord, dalle sponde del
lago di Resia, per godersi
una lunga e lieve discesa
verso Merano, superando manieri e
frutteti, invitanti buschenschänke e
hofschänke – le mescite e le osterie
contadine – e paesini di gusto baroc-
co. La fatica è lieve lungo la ciclabile
della val Venosta. Prima si risale in
treno da Merano a Malles e poi si
prosegue sino ai 1.500 metri di quota
di Resia con il bus o il bikeshuttle, il
pullmino a servizio dei ciclisti. Sce-
si dal treno si monta in sella e si
parte, anche con i bambini, perché
la fatica è lieve. Non serve portarsi
la bici da casa, perché i noleggi sono
tanti ed efficienti, spesso ospitati di-
rettamente nelle stazioni.
UN FOTO AL CAMPANILE
CHE SVETTA DAL LAGO
L’avvio da Resia, a circa un chilome-
tro di distanza dal confine austriaco,
è sempre frizzante. Lassù il vento
soffia forte e le temperature sono
mediamente di 10 gradi più basse
rispetto al fondovalle: nulla di me-
glio per iniziare a pedalare con un
certo vigore. In quest’angolo di Alto
Adige che si incunea tra Austria e
Svizzera c’è molto da vedere. Il lago,
nato dopo la costruzione di una diga
nel 1950, nasconde parzialmente il
vecchio centro di Curon Venosta e
ancora oggi dalle acque svetta il suo
campanile romanico. Dopo la prima
salita, sempre pedalabile, si inizia a
scendere verso Malles. La vicina Bur-
gusio è dominata dalla bianca
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