Bell_39_Italia_-_Maggio_2016

(Maria Cristina Aguiar) #1

Un Museo un Capolavoro FIRENZE Palazzo Medici Riccardi


con Vittorio Sgarbi
Appuntamento

Nell’adeguarsi al gusto barocco, che de-
termina la perdita definitiva del suo pri-
mato artistico a favore di Roma, Firenze
ha ancora l’orgoglio di indicare nei tosca-
ni Barberini e in Pietro da Cortona i suoi
padri effettivi. Quando ancora l’affresco
romano della decisiva Gloria Barberini
non era concluso, Pietro ne diffonde i ca-
ratteri di massima nel fiorentino palazzo
Pitti, attraverso il ciclo delle Età dell’uomo
(1637) che gli vale le grazie del granduca
Ferdinando II de’ Medici e l’incarico di
decorare anche le altre sale di rappresen-
tanza della residenza. Quasi mezzo secolo
dopo, il modello delle decorazioni di Pie-


L’artista napoletano rese omaggio ai signori di Firenze nel palazzo da loro ceduto ai Riccardi.


Figure leggere e dinamiche animano un vivace affresco tardobarocco che già guarda al ’700


L’APOTEOSI DEI MEDICI


NEL CIELO DI LUCA GIORDANO


tro, morto ormai da tempo, non smette di
dettare legge a Firenze, grazie, soprattut-
to, a un non cortonesco: Luca Giordano
(1634-1705), il più affermato pittore
napoletano del Seicento avanzato.
Era detto “Luca fa presto” per la sua velo-
cità di esecuzione, che univa a una straor-
dinaria capacità di imitare e interpretare
la maniera dei grandi maestri: Cortona
come Ribera (al quale doveva la sua pri-
ma formazione), Raffaello come Anniba-
le Carracci, Tiziano come Rubens, Dürer
come Tintoretto e Veronese. Sbaglia chi
crede che quello di Giordano sia solo mi-
metismo virtuosistico ispirato al principio

mariniano della meraviglia; è, invece, un
modo evoluto di intendere la pittura, di-
stintivo rispetto a quello di Mattia Preti,
sua controparte nella scena napoletana
del tempo, che non adotta un metro unico
di riferimento, ma tanti quanti sono i di-
versi contesti culturali con i quali l’artista
si trova a interagire, ognuno nell’intento
di soddisfare esigenze differenti.
È il caso anche della volta della galleria
degli Specchi nella vecchia residenza
rinascimentale dei Medici, concessa
da Ferdinando II, dopo il trasferi-
mento a Pitti, a Gabbriello Riccardi (il
funzionario più importante del governo

Nascita dell’uomo
Parte da qui la lettura della
complessa composizione
dell’affresco. Il tema della
vita dell’uomo è affrontato
attraverso otto episodi
mitologici disposti lungo
i lati della volta.

Trionfo dinastico
Fra i carri del Sole e della Luna,
annunciato da un’anima beata che
s’alza in volo, il trionfo dei Medici
si compie non davanti a Dio
ma al pagano Giove. Sono
rappresentati il granduca Cosimo
III, il cardinale Francesco Maria
e i figli del granduca
Gian Gastone e Ferdinando.

36 Bell’Italia
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