Bell_39_Italia_-_Maggio_2016

(Maria Cristina Aguiar) #1
Un simbolo cittadino
Il palazzo che fu dei Medici, e poi
dei nobili Riccardi, è oggi museo
di se stesso e prestigiosa sede
espositiva. Il percorso di visita
tocca tre luoghi di straordinario
valore artistico: il rinascimentale
cortile di Michelozzo, autore della
residenza medicea; la piccola,
preziosa cappella dei Magi al
primo piano, con gli lo splendido
Viaggio dei Magi affrescato da
Benozzo Gozzoli (1459); la galleria
degli Specchi (sempre al primo
piano) con il vasto affresco di Luca
Giordano (foto sopra).

granducale), e da questo giunta al figlio,
il marchese Francesco, promotore di una
serie di abbellimenti interni. Francesco
avrebbe voluto assegnare la volta al più
fedele allievo del Cortona, Ciro Ferri, che
non poteva però muoversi da Roma; lo
sostituisce con Giordano, da poco distin-
tosi a Firenze grazie agli affreschi nella
cupola della cappella Corsini al Carmi-
ne. Giordano conclude il lavoro nel 1685,
rispettando i contenuti suggeriti dal let-
terato Alessandro Segni, già trasposti
in immagini in una serie di scrupolosi
modelli, oggi alla National Gallery di
Londra. Lo schema della decorazione
prevede, nelle parti più laterali, la
successione di otto storie mitologiche
che vengono riferite alla vita dell’uomo
e alle Virtù cardinali. Al centro, il trionfo
dei benefattori dei Riccardi, i Medici.
Sebbene condannasse l’eccessivo to-
scanocentrismo di Vasari, Giordano si
guarda bene dal contraddirlo in patria,
proponendo una pittura che fa del dise-
gno cortonesco la sua base imprescin-
dibile, ma rendendolo elemento non
troppo condizionante ai fini della resa
complessiva dell’opera. Così la volta è


caratterizzata da un’estrema vivacità
narrativa e da una mobilità continua
delle figure che si confrontano con uno
spazio vuoto e circolare, potenzialmen-
te infinito, improntato alla lezione di
Gian Lorenzo Bernini. L’apologia di-
venta imprevedibilmente leggera, gio-
cata in superficie con ariosità di pose,
trasparenze di colori e trovate pittori-
che a ripetizione che anticipano molte
delle tendenze del Settecento.
Dopo Firenze, Giordano lavora per la
corte reale di Spagna (1692-1702), ac-
centuando, sull’esempio di Velázquez,
la “sprezzatura” della sua pennellata,
sempre più rapida e disinvolta. Subito
dopo la sua morte, avvenuta a Napoli
nel 1705, il veneto Sebastiano Ricci si
trasferisce a Firenze, trovando negli
affreschi di palazzo Medici Riccardi un
termine di confronto obbligato che con-
tribuisce non poco a ingentilire la sua
pittura, presto conosciuta in mezza Eu-
ropa. È un’altra storia che comincia.

Palazzo Medici Riccardi, Firenze, via Cavour 3,
055/2.76.03.40. Aperto tutti i giorni, tranne
mercoledì, dalle 9 alle 19. Ingresso 7 €.

Virtù cardinali
Le raffigurazioni allegoriche
di Prudenza (qui indicata),
Giustizia, Fortezza e
Temperanza occupano
i quattro angoli dell’opera.
Alcune sono abbinate
ai Vizi a esse contrari.
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