LA PAROLA AUTENTICA - DEFINITIVO

Il dottore estrasse dalla tasca un taccuino giallo e
una matita; - <<Non gesticoli signor Monk, la
prego>> – disse con tono nervoso, appuntandosi
qualcosa.
<<Ehm...si ha ragione, mi scusi>> – rispose il
signor Monk, abbassando lo sguardo verso le mani
gonfie e consumate dagli anni. Le incrociò
all’altezza dello stomaco e riprese: - <<Ehm...cosa
le stavo dicendo? Ah si, sa cosa volevo dirle? Lo sa
qual era l’appellattivo dello scrittore cileno Luis
Sepùlveda?>>.
Il dottore, mentre appuntava: - <<No mi dica, sono
tutto orecchi>> - sguardo fisso sul taccuino.
<<Ahh immaginavo che non lo sapesse! Fosse
stato un mio alunno ai tempi l’avrei bacchettata a
dovere! Eh? Eh? E avrei fatto bene!>> - il signor
Monk si lasciò andare a una risata sguaiata e
solitaria.
Il dottore canticchiava un motivetto allegro e
batteva a ritmo con il piede destro sulla moquette.
Il signor Monk calmò lentamente la sua risata, e
ancor ansimando incalzò.
<<Fiuuu...ahhh...ahhh...mi tocca insegnare anche a
lei dottore...ahhh...insomma lo chiamavano... “Lo
scrittore del Sud del Mondo”>>.