LA PAROLA AUTENTICA - DEFINITIVO

(Pierfra99) #1

SFUMATURE DI UNA VITA


Di tutte le cose che lei aveva dimenticato, le era
rimasto un senso di vuoto. Non sapeva se
capitasse anche ad altri, ma quando entrava in
quella casa, una sensazione opprimente appariva
all’improvviso. Era difficile descrivere a parole
come si sentisse: forse un misto tra nostalgia e
solitudine. No, non era un senso di soffocamento.
Non era claustrofobia. Era come se le pareti si
adagiassero su di lei. La rivestissero. Si guardava
allo specchio della camera da letto ed
incredibilmente, c’era lei, ma non quella che era
adesso; bensì la giovanissima fanciulla di
trent’anni fa, con un vestito a fiori come la carta
da parati che un tempo decorava le stanze. Non
sapeva se ad altri accadesse la stessa strana
sensazione, ma quelle pareti e quei pavimenti non
erano solo costituenti fondamentali della casa,
erano ciò che ne rimaneva da quando lei non vi
abitava più. Di quella casa aveva ricordi talmente
vividi, che se chiudeva gli occhi, le sembrava
stessero accadendo in quell’istante. La mela cotta
vicino al camino, ad esempio. La nonna la
preparava sempre, come dessert, ed era una roba
rivoltante, per lei, ma ora, ripensandoci sorrideva.
Le venne in mente, tra i vari sfumati ricordi, Luigi
Tenco, quello che si era suicidato. A mezzogiorno

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